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Coronavirus, 23enne italiana bloccata a Londra per giorni: “Ho problemi respiratori, le parole di Johnson mi hanno fatto paura”

Ogni giorno Martina Parente, di Cava de' Tirreni, ha tentato di contattare l'ambasciata, ma le linee erano intasate, mentre le compagnie aeree continuavano a cancellare i voli verso l'Italia. "Sono asmatica e soffro di apnee notturne, sono andata nel panico".

Solo nel primo pomeriggio di giovedì è riuscita ad arrivare all’aeroporto di Napoli. Ma nei giorni scorsi Martina Parente, 23enne di Cava de’ Tirreni che da circa un anno e mezzo viveva a Londra, è rimasta bloccata nella capitale britannica a causa dello stop ai voli verso l’Italia deciso da molte compagnie. “Le linee dell’ambasciata erano sempre intasate – racconta a Ilfattoquotidiano.it -, mentre i miei genitori sono riusciti a parlare con la Farnesina solo nelle scorse ore”.

Quello di Martina, però, non è un timore ingiustificato o la semplice voglia di passare in famiglia questo periodo di emergenza dovuto all’espandersi della pandemia di coronavirus in Europa: la ragazza soffre da sempre di problemi respiratori, asma e apnee notturne e questo la rende un soggetto più a rischio rispetto agli altri suoi coetanei. “Trovare un volo Alitalia era impossibile – continua – Il sito era costantemente intasato e quando riuscivo ad accedervi trovavo disponibilità molto in là nel tempo”. Quindi ha deciso di provare con Lufthansa, che ha fermato la maggior parte dei propri aerei, sperando in una sorte migliore: “Non vi immaginate quanti voli ho acquistato e quanti soldi ho speso. Almeno 2mila euro. Perché vengono costantemente cancellati”.

Tutto questo Martina lo ha vissuto da sola, nei giorni in cui il primo ministro, Boris Johnson, rilasciava dichiarazioni sull’approccio morbido contro il coronavirus, nel nome dell’immunità di gregge: “È stato incredibile, a quel punto mi sono veramente preoccupata – continua – E come me molti altri connazionali che conosco e che stanno cercando di tornare a casa. Il problema è che, almeno inizialmente, i britannici sembravano accogliere positivamente le parole del premier, non si rendono conto del dramma che stanno vivendo Paesi come l’Italia”.

Anche al lavoro, Martina ha trovato delle difficoltà: “Ho spiegato la mia situazione di salute alla titolare, ma lei mi ha detto che, se mi fossi messa in quarantena volontaria, avrei perso quei giorni di stipendio. Poi – aggiunge – hanno deciso di chiudere la mia filiale, ma l’intenzione era quella di reindirizzarci in un’altra. Faccio un lavoro a contatto con le persone e non me la sono sentita. Mi sono dovuta licenziare”.

Mercoledì notte, però, la buona notizia: Lufthansa ripristina uno dei voli cancellati. “Mi hanno detto di andare all’aeroporto, prendere questo volo per Düsseldorf e da lì la coincidenza per Napoli. Non vedo l’ora che questa storia finisca e tornare a vivere in Italia”.