L'ospedale da campo degli alpini era stato fermato dalla Regione per "mancanza di personale", ma nel pomeriggio il governatore ha fatto sapere che "i lavori riprenderanno". Nel frattempo Stefano Fagiuoli, direttore del dipartimento di Medicina dell'ospedale Papa Giovanni XXIII, lancia un appello in inglese sui social: "Se potete aiutateci"
Il Capo dello Stato ha voluto esprimere la sua vicinanza alla città di Bergamo, la più colpita dall’emergenza coronavirus. In serata Sergio Mattarella ha telefonato al sindaco Giorgio Gori per esprimere la sua “vicinanza e solidarietà” alla cittadinanza e ha invitato a “tenere duro”. Il presidente della Repubblica ha detto di essere “addolorato per la vicenda che sta attraversando la città” e che sta seguendo da vicino tutti gli sviluppi.
Anche lui, come tutti, ha detto di essere rimasto molto turbato dalle immagini della colonna dei mezzi dell’esercito che portava una settantina di bare in altre città, visto che non era possibile gestirle nel cimitero. Il presidente si è detto “felice” per l’annuncio del Governo di inviare 300 medici nelle zone più colpite, e che la situazione dell’ospedale da campo si sia sbloccata: una struttura assolutamente necessaria, visto che da giorni il principale ospedale della città è saturo e praticamente al collasso. Oggi il governatore lombardo Attilio Fontana ha annunciato di aver superato il principale empasse per la costruzione della struttura, la mancanza di personale: “Abbiamo trovato medici e infermieri: i lavori riprenderanno oggi”.
La situazione nella città epicentro del contagio si fa sempre più critica: “Siamo in pieno stato di emergenza. Abbiamo un bisogno disperato di infermieri e medici, ventilatori e dispositivi di protezione”. Stefano Fagiuoli, direttore del dipartimento di Medicina dell’ospedale Papa Giovanni XXIII, ha preso il suo smartphone e ha registrato il suo messaggio al mondo: “Il nostro personale, medici e infermieri sta lavorando giorno e notte, innumerevoli ore, per combattere questa incredibile situazione. Noi non sappiamo quando a lungo questa pandemia durerà”. Sono due gli appelli lanciati dal medico: “Il primo è per la popolazione, per favore restate a casa. Il secondo è per chiunque voglia aiutarci. C’è disperato bisogno di infermieri e medici, oltre che di apparecchi di ventilazione e dispositivi di protezione individuale. La ong Cesvi – aggiunge – ci sta aiutando con una raccolta fondi sulla piattaforma Gofundme, quindi se potete aiutateci. E se siete personale sanitario siete più che benvenuti a unirvi a noi per combattere il coronavirus”.
Per questo motivo si era deciso d’installare nel centro abitato l’ospedale da campo degli alpini. Poi però è arrivato lo stop della Regione Lombardia. Il motivo? Semplice: carenza di personale sanitario. Mancavano, cioè, medici e infermieri. “Una doccia fredda”, per il sindaco della città, Giorgio Gori. Stamattina l’assessore regionale al Welfare, Giulio Gallera, ha precisato: “Non abbiamo cambiato idea. Lo allestiremo quando ci saranno operatori a disposizione”. L’annuncio di Fontana, nel pomeriggio, ha permesso di riprendere i lavori.
“Quella struttura è fondamentale, va fatta“, dice il ministro degli Affari regionali, Francesco Boccia, annunciando l’arrivo di un centinaio di medici dalle altre regioni per rafforzare il sistema sanitario lombardo. Per l’ospedale da campo, nato dall’esperienza del terremoto in Friuli e usato nelle alluvioni che colpirono la provincia di Bergamo nel 1987, erano già stati fatti i sopralluoghi a cui aveva partecipato il primo cittadino. E i primi trapani erano stati messi al lavoro, prima dello stop di mercoledì. Poi ecco il nuovo via libera.
Intanto la situazione diventa sempre più drammatica. Il virus a Bergamo non risparmia nessuno: non i medici e gli infermieri, i più esposti al contagio. Ma neanche la Caritas, che ha fatto sapere come fino ad oggi siano morti 13 sacerdoti nella provincia orobica. “Una quindicina sono in ospedale ma in miglioramento e ne abbiamo ancora 2-3 molto gravi in terapia intensiva. Speriamo che ce la facciano ma la situazione non è facile”, racocnta don Roberto Trussardi.
E se nel principale ospedale bergamasco gli 80 posti di terapia intensiva sono esauriti, dall’Asst stanno facendo i salti mortali per recuperare nuovi posti letto: sei postazioni in più nella nuova Unità Covid-19 e 17 trasferimenti di malati nella giornata di ieri. Sui social, intanto, sta girando la petizione lanciata su change.org da Laura Sarti, figlia dell’ex presidente provinciale degli alpini, dal titolo: “Approvare immediatamente l’ospedale da campo”. Nel testo, si legge, “gli ospedali sono al collasso. Stiamo morendo, non ve ne rendete conto?”.