Roma, 20 dic. (Adnkronos) - Un chicco di caffè che può trasformarsi in un chicco di riso per chi ne ha bisogno con il supporto di Banco Alimentare del Lazio e Fondazione Progetto Arca con il progetto Cucine Mobili a Roma. Tutto grazie all’impegno di chi sceglie di riciclare le capsule di caffè in alluminio di Nespresso, che dal 2011 ha attivato il progetto “Da Chicco a Chicco” per consentire di rigenerare i due materiali di cui sono composte le capsule, alluminio e caffè, e sopperire a una dinamica di riciclo che non consente alle capsule di essere conferite nella raccolta differenziata, nonché di essere rilevate dagli impianti di riciclo in Italia perché piccole e leggere come altri oggetti in alluminio.
È infatti dal recupero dei due materiali, alluminio e caffè, questo poi usato per il fare compost per la coltivazione di riso, che nascono gli oltre 220 quintali di riso (circa 250.000 piatti) donati quest’anno a Banco Alimentare del Lazio, beneficiario del progetto di economia circolare dal 2020, a cui partecipano i clienti Nespresso, che possono riportare le capsule esauste presso le Boutique e le isole ecologiche partner, in Lazio e in tutta Italia. Una collaborazione che unisce solidarietà e circolarità e che in 4 anni ha consentito di raggiungere oltre 1 milione di piatti di riso distribuiti in Lazio.
Quest’anno il progetto si amplia ulteriormente includendo anche le Cucine mobili di Fondazione Progetto Arca che nella città di Roma distribuiranno, a partire dal 18 dicembre, piatti di riso caldo come primo aiuto direttamente sulle strade. Nato a Milano durante la pandemia per rispondere alla chiusura obbligata delle mense per i poveri e per garantire cibo sano e adeguato a chi non può permetterselo, il servizio di Cucine mobili è attivo a Roma dal 2022 ed entra a far parte del progetto “Da Chicco a Chicco” di Nespresso anche nelle città di Milano, Torino e Bari.
Un primo aiuto molto importante perché, oltre a fornire un piatto caldo e nutriente, è funzionale a creare un rapporto di fiducia e ad accorciare le distanze tra chi è in difficoltà e chi può fornire supporto, ponendo le basi per un percorso di reintegrazione sociale. Allestita su un food-truck attrezzato con fornelli, forno e bollitori, la Cucina mobile a Roma serve 80 pasti caldi ogni sera per 5 giorni alla settimana, all’interno dei quali si inserirà una volta la settimana anche il riso prodotto dalle capsule di caffè. Una produzione totale che quest’anno conta oltre 100.000 chili di riso, distribuiti a persone, famiglie e associazioni in 5 regioni italiane grazie alle sedi regionali di Banco Alimentare in Lombardia, Lazio, Piemonte, Puglia ed Emilia-Romagna e alle Cucine mobili di Progetto Arca.
Grazie a un incremento, anno dopo anno, delle associazioni coinvolte nel progetto, in questi 13 anni “Da Chicco a Chicco” ha rappresentato un supporto concreto per oltre 500.000 persone in difficoltà, ogni anno, sul territorio italiano, attraverso la donazione di riso a più di 2.500 strutture caritative tra case di accoglienza e mense, oltre a consegne dedicate e pacchi solidali. Attraverso “Da Chicco a Chicco” Nespresso dal 2011 promuove e consente la raccolta e il riciclo delle capsule di caffè in alluminio esauste, con l’obiettivo di riportare a nuova vita i due materiali di cui sono composte, e facendo in modo che possano trasformarsi in una risorsa non solo per l’ambiente, ma anche per la comunità, con un impatto concreto sul territorio e le persone.
Grazie a una collaborazione sancita da un protocollo di intesa con CIAL, Utilitalia e CIC (Consorzio italiano Compostatori), “Da Chicco a Chicco” permette infatti ai clienti di riconsegnare le loro capsule esauste in alluminio nelle Boutique Nespresso o in isole ecologiche partner in tutta Italia, per un totale di oltre 200 punti di raccolta in più di 100 città italiane. Una volta raccolte le capsule esauste vengono trattate affinché i due materiali che le compongono vengano separati e avviati a riciclo: l’alluminio viene fuso e trasformato in nuovi oggetti, come penne, biciclette o coltellini, mentre il caffè può diventare compost per fertilizzare il terreno di una risaia italiana, da cui nasce il riso che Nespresso riacquista e dona al Banco Alimentare e, da quest’anno, a Fondazione Progetto Arca.
Un progetto di economia circolare che ha permesso in 13 anni di donare oltre 6.600 quintali di riso, l’equivalente di oltre 7 milioni di piatti (1 piatto = 90gr). “Attraverso il programma Da Chicco a Chicco, ci impegniamo a trasformare gli sforzi di tutte le persone che riconsegnano le capsule esauste in un aiuto concreto per il territorio, ha dichiarato Silvia Totaro, Responsabile Sostenibilità di Nespresso Italiana. Quest'anno, l’ampliamento del progetto al servizio Cucine Mobili di Progetto Arca a Roma, oltre al Banco Alimentare del Lazio, partner del progetto da 4 anni, ci permette di raggiungere ancora più persone con un aiuto concreto, unendo economia circolare e sostegno sociale.
A partire dalla serata del 18 dicembre, contemporaneamente in 4 città, Milano, Roma, Torino e Bari le Cucine mobili di Progetto Arca distribuiranno i piatti di riso caldo alle persone in strada, con la possibilità di raggiungere nel corso di tutto il 2025 oltre 60.000 piatti distribuiti alle persone che usufruiscono di questo servizio diventato parte strutturale della presenza in strada con oltre 6.300 pranzi, cene e prime colazioni servite ogni settimana dai volontari.
“A Roma siamo presenti ogni sera con i nostri volontari per portare in strada con la Cucina mobile un sostegno alimentare completo, accurato nella preparazione e continuo nella distribuzione. Da oggi, grazie alla donazione di Nespresso, le persone che si rivolgono a noi vedranno un nuovo piatto inserito nel menù, gustoso e versatile, che si adatta bene a tutte le esigenze alimentari, sia per cultura che per dieta. Una novità concreta per continuare a essere al fianco delle persone fragili ogni giorno” ha dichiarato Alberto Sinigallia, Presidente Fondazione Progetto Arca.
“Siamo felici e orgogliosi di essere parte anche quest'anno di un’iniziativa che si allinea perfettamente alla nostra missione di combattere lo spreco alimentare e di supportare chi è in difficoltà, ha dichiarato Marco Picciaia, Presidente del Banco Alimentare del Lazio. Il riso, grazie alla sua versatilità e all’assenza di glutine, risponde alle diverse esigenze alimentari delle persone che aiutiamo ogni giorno, rappresentando un gesto di attenzione e cura che rafforza il nostro impegno verso il prossimo”.
I dati sulle donazioni di riso si sommano a quelli relativi al riciclo delle capsule Nespresso che, nel primo semestre del 2024, hanno segnato un +8% a livello nazionale rispetto allo stesso periodo del 2023, consentendo di rimettere in circolo oltre 600 tonnellate di caffè e più di 55 tonnellate di alluminio, entrambe risorse pronte per essere riutilizzate. Una tendenza positiva che si conferma anche in Lazio con 58 tonnellate di caffè e oltre 5 di alluminio rimessi in circolo.
“Da Chicco a Chicco” è parte del programma “Nespresso per l’Italia” che racchiude progetti e iniziative per un impatto positivo e concreto sul territorio italiano, a favore non solo dell’ambiente ma anche delle persone e delle comunità.
Achille Saletti
Criminologo, dirigente Impresa Sociale Anteo
Società - 19 Marzo 2020
Coronavirus, l’esercito delle retrovie merita il massimo degli onori
Nelle convulse giornate che si susseguono tra bollettini di morti e salvati, che forse ai più anziani tra noi ricordano la guerra, sia concesso aprire un varco per porre la dovuta attenzione su categorie di lavoratori che rinnovano, in assoluto silenzio e giorno dopo giorno, un patto con la propria coscienza di uomini e donne che di mestiere lavorano in presidi socio sanitari, oggi più che mai ad alto rischio.
Vorremmo, quale impresa sociale insieme ad altre mille realtà come la nostra, evidenziare come, in questa Italia il cui fronte più sotto pressione è quello sanitario, esistano lavoratori e lavoratrici di cui non si parla mai: categoria di operatori che ogni mattina si devono occupare direttamente o indirettamente di fare funzionare quella macchina della salute che è rappresentata da ospedali, residenze per anziani, strutture riabilitative psichiatriche o per disabili, comunità terapeutiche.
Quei servizi a cui non è concesso in un momento come questo il riposo o la paura, perché al fine di permettere all’intero paese di potere superare questa contingenza non deve venire meno la funzione protettiva che questi servizi sono chiamati ad espletare nei confronti di decine di migliaia di pazienti: proteggere i fragilissimi anziani nelle residenze assistite oppure i disabili dalla loro incapacità di mantenersi a distanza per finire a tanti soggetti, a cavallo tra la psichiatria e la dipendenza, che presentano situazioni a rischio per la loro deficitaria difesa immunitaria.
Questo esercito delle retrovie (ci sia perdonata l’immagine bellica che però crediamo sia la più efficace) composto da professionalità che raramente vengono intervistate o conoscono la luce dei riflettori si compone di migliaia di persone, uomini e donne, nascosti dietro acronimi neutri quali Oss (operatore socio sanitario), oppure qualifiche generiche: manutentore o addetto alle pulizie o, basilare anch’esso, addetto alla mensa.
Questo insieme di qualifiche non rende sufficiente giustizia al difficile compito che quotidianamente devono affrontare. A partire dall’entrare in ambienti oggettivamente a rischio: ambienti che per peculiarità della popolazione che li abita sono pervasi, anche in condizioni di normalità, da virus o malattie. Ambienti in cui alla sofferenza quotidiana si somma la paura di contagi che provengono dall’esterno. Ambienti in cui mascherine e ritualità igieniche rafforzate e ripetute ossessivamente per il coronavirus assumono l’immagine più di esorcismo che di razionale protezione necessaria per rimanerne indenni.
A questi lavoratori che la grande stampa non racconta, ma il cui venire meno fermerebbe l’attività febbrile di medici ed infermieri, crediamo vada tributato il massimo degli onori. Lavoratori generici che supportano gli specialisti e che contribuiscono, con eguale ostinata serietà, a fare sì che la organizzazione della salute non crolli in mille pezzi. L’umiltà di certi mestieri sia, in un momento come quello attuale, elevata a nobiltà dell’impegno, in ragione del fatto che questo impegno è, oggi, particolarmente gravoso.
Se vi sono figure straordinarie, e ve ne sono in quantità nelle nostre strutture sanitarie, che questo bellissimo aggettivo sia esteso anche a loro. Non crediamo di peccare di retorica se portiamo alla attenzione della pubblica opinione ciò che in qualsiasi struttura che si dedica alla salute dell’altro è patrimonio condiviso. Uomini e donne, professioni e istruzioni diverse, fanno fronte comune rendendo queste settimane meno angosciose per noi, poveri mortali, che da dietro una finestra stiamo attendendo la fine di questa spettrale atmosfera. Nel pantheon laico di questo paese ci si ricordi anche di loro.
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Roma, 20 dic. (Adnkronos) - Un chicco di caffè che può trasformarsi in un chicco di riso per chi ne ha bisogno con il supporto di Banco Alimentare del Lazio e Fondazione Progetto Arca con il progetto Cucine Mobili a Roma. Tutto grazie all’impegno di chi sceglie di riciclare le capsule di caffè in alluminio di Nespresso, che dal 2011 ha attivato il progetto “Da Chicco a Chicco” per consentire di rigenerare i due materiali di cui sono composte le capsule, alluminio e caffè, e sopperire a una dinamica di riciclo che non consente alle capsule di essere conferite nella raccolta differenziata, nonché di essere rilevate dagli impianti di riciclo in Italia perché piccole e leggere come altri oggetti in alluminio.
È infatti dal recupero dei due materiali, alluminio e caffè, questo poi usato per il fare compost per la coltivazione di riso, che nascono gli oltre 220 quintali di riso (circa 250.000 piatti) donati quest’anno a Banco Alimentare del Lazio, beneficiario del progetto di economia circolare dal 2020, a cui partecipano i clienti Nespresso, che possono riportare le capsule esauste presso le Boutique e le isole ecologiche partner, in Lazio e in tutta Italia. Una collaborazione che unisce solidarietà e circolarità e che in 4 anni ha consentito di raggiungere oltre 1 milione di piatti di riso distribuiti in Lazio.
Quest’anno il progetto si amplia ulteriormente includendo anche le Cucine mobili di Fondazione Progetto Arca che nella città di Roma distribuiranno, a partire dal 18 dicembre, piatti di riso caldo come primo aiuto direttamente sulle strade. Nato a Milano durante la pandemia per rispondere alla chiusura obbligata delle mense per i poveri e per garantire cibo sano e adeguato a chi non può permetterselo, il servizio di Cucine mobili è attivo a Roma dal 2022 ed entra a far parte del progetto “Da Chicco a Chicco” di Nespresso anche nelle città di Milano, Torino e Bari.
Un primo aiuto molto importante perché, oltre a fornire un piatto caldo e nutriente, è funzionale a creare un rapporto di fiducia e ad accorciare le distanze tra chi è in difficoltà e chi può fornire supporto, ponendo le basi per un percorso di reintegrazione sociale. Allestita su un food-truck attrezzato con fornelli, forno e bollitori, la Cucina mobile a Roma serve 80 pasti caldi ogni sera per 5 giorni alla settimana, all’interno dei quali si inserirà una volta la settimana anche il riso prodotto dalle capsule di caffè. Una produzione totale che quest’anno conta oltre 100.000 chili di riso, distribuiti a persone, famiglie e associazioni in 5 regioni italiane grazie alle sedi regionali di Banco Alimentare in Lombardia, Lazio, Piemonte, Puglia ed Emilia-Romagna e alle Cucine mobili di Progetto Arca.
Grazie a un incremento, anno dopo anno, delle associazioni coinvolte nel progetto, in questi 13 anni “Da Chicco a Chicco” ha rappresentato un supporto concreto per oltre 500.000 persone in difficoltà, ogni anno, sul territorio italiano, attraverso la donazione di riso a più di 2.500 strutture caritative tra case di accoglienza e mense, oltre a consegne dedicate e pacchi solidali. Attraverso “Da Chicco a Chicco” Nespresso dal 2011 promuove e consente la raccolta e il riciclo delle capsule di caffè in alluminio esauste, con l’obiettivo di riportare a nuova vita i due materiali di cui sono composte, e facendo in modo che possano trasformarsi in una risorsa non solo per l’ambiente, ma anche per la comunità, con un impatto concreto sul territorio e le persone.
Grazie a una collaborazione sancita da un protocollo di intesa con CIAL, Utilitalia e CIC (Consorzio italiano Compostatori), “Da Chicco a Chicco” permette infatti ai clienti di riconsegnare le loro capsule esauste in alluminio nelle Boutique Nespresso o in isole ecologiche partner in tutta Italia, per un totale di oltre 200 punti di raccolta in più di 100 città italiane. Una volta raccolte le capsule esauste vengono trattate affinché i due materiali che le compongono vengano separati e avviati a riciclo: l’alluminio viene fuso e trasformato in nuovi oggetti, come penne, biciclette o coltellini, mentre il caffè può diventare compost per fertilizzare il terreno di una risaia italiana, da cui nasce il riso che Nespresso riacquista e dona al Banco Alimentare e, da quest’anno, a Fondazione Progetto Arca.
Un progetto di economia circolare che ha permesso in 13 anni di donare oltre 6.600 quintali di riso, l’equivalente di oltre 7 milioni di piatti (1 piatto = 90gr). “Attraverso il programma Da Chicco a Chicco, ci impegniamo a trasformare gli sforzi di tutte le persone che riconsegnano le capsule esauste in un aiuto concreto per il territorio, ha dichiarato Silvia Totaro, Responsabile Sostenibilità di Nespresso Italiana. Quest'anno, l’ampliamento del progetto al servizio Cucine Mobili di Progetto Arca a Roma, oltre al Banco Alimentare del Lazio, partner del progetto da 4 anni, ci permette di raggiungere ancora più persone con un aiuto concreto, unendo economia circolare e sostegno sociale.
A partire dalla serata del 18 dicembre, contemporaneamente in 4 città, Milano, Roma, Torino e Bari le Cucine mobili di Progetto Arca distribuiranno i piatti di riso caldo alle persone in strada, con la possibilità di raggiungere nel corso di tutto il 2025 oltre 60.000 piatti distribuiti alle persone che usufruiscono di questo servizio diventato parte strutturale della presenza in strada con oltre 6.300 pranzi, cene e prime colazioni servite ogni settimana dai volontari.
“A Roma siamo presenti ogni sera con i nostri volontari per portare in strada con la Cucina mobile un sostegno alimentare completo, accurato nella preparazione e continuo nella distribuzione. Da oggi, grazie alla donazione di Nespresso, le persone che si rivolgono a noi vedranno un nuovo piatto inserito nel menù, gustoso e versatile, che si adatta bene a tutte le esigenze alimentari, sia per cultura che per dieta. Una novità concreta per continuare a essere al fianco delle persone fragili ogni giorno” ha dichiarato Alberto Sinigallia, Presidente Fondazione Progetto Arca.
“Siamo felici e orgogliosi di essere parte anche quest'anno di un’iniziativa che si allinea perfettamente alla nostra missione di combattere lo spreco alimentare e di supportare chi è in difficoltà, ha dichiarato Marco Picciaia, Presidente del Banco Alimentare del Lazio. Il riso, grazie alla sua versatilità e all’assenza di glutine, risponde alle diverse esigenze alimentari delle persone che aiutiamo ogni giorno, rappresentando un gesto di attenzione e cura che rafforza il nostro impegno verso il prossimo”.
I dati sulle donazioni di riso si sommano a quelli relativi al riciclo delle capsule Nespresso che, nel primo semestre del 2024, hanno segnato un +8% a livello nazionale rispetto allo stesso periodo del 2023, consentendo di rimettere in circolo oltre 600 tonnellate di caffè e più di 55 tonnellate di alluminio, entrambe risorse pronte per essere riutilizzate. Una tendenza positiva che si conferma anche in Lazio con 58 tonnellate di caffè e oltre 5 di alluminio rimessi in circolo.
“Da Chicco a Chicco” è parte del programma “Nespresso per l’Italia” che racchiude progetti e iniziative per un impatto positivo e concreto sul territorio italiano, a favore non solo dell’ambiente ma anche delle persone e delle comunità.
Roma, 20 dic. (Adnkronos) - Un chicco di caffè che può trasformarsi in un chicco di riso per chi ne ha bisogno con il supporto di Banco Alimentare del Lazio e Fondazione Progetto Arca con il progetto Cucine Mobili a Roma. Tutto grazie all’impegno di chi sceglie di riciclare le capsule di caffè in alluminio di Nespresso, che dal 2011 ha attivato il progetto “Da Chicco a Chicco” per consentire di rigenerare i due materiali di cui sono composte le capsule, alluminio e caffè, e sopperire a una dinamica di riciclo che non consente alle capsule di essere conferite nella raccolta differenziata, nonché di essere rilevate dagli impianti di riciclo in Italia perché piccole e leggere come altri oggetti in alluminio.
È infatti dal recupero dei due materiali, alluminio e caffè, questo poi usato per il fare compost per la coltivazione di riso, che nascono gli oltre 220 quintali di riso (circa 250.000 piatti) donati quest’anno a Banco Alimentare del Lazio, beneficiario del progetto di economia circolare dal 2020, a cui partecipano i clienti Nespresso, che possono riportare le capsule esauste presso le Boutique e le isole ecologiche partner, in Lazio e in tutta Italia. Una collaborazione che unisce solidarietà e circolarità e che in 4 anni ha consentito di raggiungere oltre 1 milione di piatti di riso distribuiti in Lazio.
Quest’anno il progetto si amplia ulteriormente includendo anche le Cucine mobili di Fondazione Progetto Arca che nella città di Roma distribuiranno, a partire dal 18 dicembre, piatti di riso caldo come primo aiuto direttamente sulle strade. Nato a Milano durante la pandemia per rispondere alla chiusura obbligata delle mense per i poveri e per garantire cibo sano e adeguato a chi non può permetterselo, il servizio di Cucine mobili è attivo a Roma dal 2022 ed entra a far parte del progetto “Da Chicco a Chicco” di Nespresso anche nelle città di Milano, Torino e Bari.
Un primo aiuto molto importante perché, oltre a fornire un piatto caldo e nutriente, è funzionale a creare un rapporto di fiducia e ad accorciare le distanze tra chi è in difficoltà e chi può fornire supporto, ponendo le basi per un percorso di reintegrazione sociale. Allestita su un food-truck attrezzato con fornelli, forno e bollitori, la Cucina mobile a Roma serve 80 pasti caldi ogni sera per 5 giorni alla settimana, all’interno dei quali si inserirà una volta la settimana anche il riso prodotto dalle capsule di caffè. Una produzione totale che quest’anno conta oltre 100.000 chili di riso, distribuiti a persone, famiglie e associazioni in 5 regioni italiane grazie alle sedi regionali di Banco Alimentare in Lombardia, Lazio, Piemonte, Puglia ed Emilia-Romagna e alle Cucine mobili di Progetto Arca.
Grazie a un incremento, anno dopo anno, delle associazioni coinvolte nel progetto, in questi 13 anni “Da Chicco a Chicco” ha rappresentato un supporto concreto per oltre 500.000 persone in difficoltà, ogni anno, sul territorio italiano, attraverso la donazione di riso a più di 2.500 strutture caritative tra case di accoglienza e mense, oltre a consegne dedicate e pacchi solidali. Attraverso “Da Chicco a Chicco” Nespresso dal 2011 promuove e consente la raccolta e il riciclo delle capsule di caffè in alluminio esauste, con l’obiettivo di riportare a nuova vita i due materiali di cui sono composte, e facendo in modo che possano trasformarsi in una risorsa non solo per l’ambiente, ma anche per la comunità, con un impatto concreto sul territorio e le persone.
Grazie a una collaborazione sancita da un protocollo di intesa con CIAL, Utilitalia e CIC (Consorzio italiano Compostatori), “Da Chicco a Chicco” permette infatti ai clienti di riconsegnare le loro capsule esauste in alluminio nelle Boutique Nespresso o in isole ecologiche partner in tutta Italia, per un totale di oltre 200 punti di raccolta in più di 100 città italiane. Una volta raccolte le capsule esauste vengono trattate affinché i due materiali che le compongono vengano separati e avviati a riciclo: l’alluminio viene fuso e trasformato in nuovi oggetti, come penne, biciclette o coltellini, mentre il caffè può diventare compost per fertilizzare il terreno di una risaia italiana, da cui nasce il riso che Nespresso riacquista e dona al Banco Alimentare e, da quest’anno, a Fondazione Progetto Arca.
Un progetto di economia circolare che ha permesso in 13 anni di donare oltre 6.600 quintali di riso, l’equivalente di oltre 7 milioni di piatti (1 piatto = 90gr). “Attraverso il programma Da Chicco a Chicco, ci impegniamo a trasformare gli sforzi di tutte le persone che riconsegnano le capsule esauste in un aiuto concreto per il territorio, ha dichiarato Silvia Totaro, Responsabile Sostenibilità di Nespresso Italiana. Quest'anno, l’ampliamento del progetto al servizio Cucine Mobili di Progetto Arca a Roma, oltre al Banco Alimentare del Lazio, partner del progetto da 4 anni, ci permette di raggiungere ancora più persone con un aiuto concreto, unendo economia circolare e sostegno sociale.
A partire dalla serata del 18 dicembre, contemporaneamente in 4 città, Milano, Roma, Torino e Bari le Cucine mobili di Progetto Arca distribuiranno i piatti di riso caldo alle persone in strada, con la possibilità di raggiungere nel corso di tutto il 2025 oltre 60.000 piatti distribuiti alle persone che usufruiscono di questo servizio diventato parte strutturale della presenza in strada con oltre 6.300 pranzi, cene e prime colazioni servite ogni settimana dai volontari.
“A Roma siamo presenti ogni sera con i nostri volontari per portare in strada con la Cucina mobile un sostegno alimentare completo, accurato nella preparazione e continuo nella distribuzione. Da oggi, grazie alla donazione di Nespresso, le persone che si rivolgono a noi vedranno un nuovo piatto inserito nel menù, gustoso e versatile, che si adatta bene a tutte le esigenze alimentari, sia per cultura che per dieta. Una novità concreta per continuare a essere al fianco delle persone fragili ogni giorno” ha dichiarato Alberto Sinigallia, Presidente Fondazione Progetto Arca.
“Siamo felici e orgogliosi di essere parte anche quest'anno di un’iniziativa che si allinea perfettamente alla nostra missione di combattere lo spreco alimentare e di supportare chi è in difficoltà, ha dichiarato Marco Picciaia, Presidente del Banco Alimentare del Lazio. Il riso, grazie alla sua versatilità e all’assenza di glutine, risponde alle diverse esigenze alimentari delle persone che aiutiamo ogni giorno, rappresentando un gesto di attenzione e cura che rafforza il nostro impegno verso il prossimo”.
I dati sulle donazioni di riso si sommano a quelli relativi al riciclo delle capsule Nespresso che, nel primo semestre del 2024, hanno segnato un +8% a livello nazionale rispetto allo stesso periodo del 2023, consentendo di rimettere in circolo oltre 600 tonnellate di caffè e più di 55 tonnellate di alluminio, entrambe risorse pronte per essere riutilizzate. Una tendenza positiva che si conferma anche in Lazio con 58 tonnellate di caffè e oltre 5 di alluminio rimessi in circolo.
“Da Chicco a Chicco” è parte del programma “Nespresso per l’Italia” che racchiude progetti e iniziative per un impatto positivo e concreto sul territorio italiano, a favore non solo dell’ambiente ma anche delle persone e delle comunità.
Roma, 20 dic. (Adnkronos) - L'ex cinema Metropolitan non sarà riconvertito: il Tar del Lazio ha respinto il ricorso della società Dm Europa Srl, proprietaria del Metropolitan, confermando la decisione della Regione Lazio contro l’approvazione dell’accordo di programma per la completa riconversione funzionale dell’ex cinema a spazio commerciale. Lo storico cinema di Via del Corso non potrà essere trasformato in locale commerciale. La sentenza del Tar si basa sull’articolo 9 della legge regionale n. 5 del 2020 che limita la riconversione degli edifici destinati a cinema in attività commerciali.
“Il territorio del I Municipio perde residenti, tradizioni e identità anno dopo anno - ha detto la presidente del I Municipio di Roma Lorenza Bonaccorsi - Per questo motivo è un segnale importantissimo quello lanciato oggi dal Tar. La scomparsa di un cinema storico come il Metropolitan sarebbe una sconfitta per tutti”.
“Dobbiamo salvaguardare tutto il patrimonio culturale, di cui certamente fa parte quello cinematografico. Capiamo ovviamente - conclude la presidente Bonaccorsi - l’importanza anche dello sviluppo commerciale ma pensiamo anche che le sale cinematografiche, come tutti i luoghi dove si fa cultura, siano da tutelare e da aiutare sempre”.
Palermo, 20 dic. (Adnkronos) - Matteo Salvini e l'avvocata Giulia Bongiorno sono appena tornati all'aula bunker del carcere Pagliarelli di Palermo in attesa della sentenza del processo Open Arms. Secondo quanto si apprende i giudici usciranno dalla Camera di consiglio non prima delle 19.30.
Roma, 20 dic. (Adnkronos) - "Abbiamo presentato questo ordine del giorno per mettere un freno all'ipocrisia del governo e della maggioranza sul tema della sicurezza e per provare anche ad evitare un danno grave perché dentro la legge di bilancio era previsto il taglio del 25% del turnover per molte categorie tra cui quella del comparto sicurezza". Così il deputato Matteo Mauri, responsabile nazionale Sicurezza del Partito democratico.
"Un'assurdità soprattutto se guardiamo agli interessi del Paese ma anche vista la propaganda che quotidianamente il governo fa proprio sul tema della sicurezza. È facile dimostrarsi vicino alle forze dell'ordine a parole senza però mai mettere mano al portafoglio. Poi la maggioranza forse si è fatta qualche conto e sulla base di spinte anche interne ha visto bene di ritornare al 100% per quest'anno per riparlare di tagli nel 2026. Qui noi diciamo no: le forze dell'ordine non si toccano, non solo non si possono ridurre ma si devono aumentare".
"Noi abbiamo bisogno di forze di polizia qualificate e in numero più consistente e quelle forze dell'ordine hanno bisogno di essere trattate con dignità. Mentre non è dignitoso il fatto che nel rinnovo del contratto si sia messo un aumento ridicolo che non copre nemmeno un terzo dell'inflazione di questi anni. Bisogna essere seri e responsabili perché qui c'è in gioco un pezzo importante della sicurezza degli italiani".
Milano, 20 dic. - (Adnkronos) - Si è tenuta oggi a Milano, presso l’Auditorium Testori di Regione Lombardia, la 19/a edizione del "Giro d'Onore" organizzato dalla Federazione Ciclistica Italiana (FCI). Per la prima volta, a fare da title sponsor della manifestazione quest’anno è stata IO, l’app dei servizi pubblici sviluppata e gestita dalla società PagoPA, oggi tra le principali piattaforme tecnologiche su cui poggia la strategia nazionale di transizione digitale della Pubblica Amministrazione italiana.
"Lo sport incarna valori fondamentali come la collaborazione, l’inclusione e l’etica, che il digitale può amplificare e che sono al centro dell’impegno quotidiano di PagoPA nell'offrire alle persone nuove opportunità per renderli concreti. Siamo orgogliosi di aver preso parte a questa grande festa del ciclismo italiano con l’App IO, che traduce la nostra visione di cittadinanza digitale offrendo a milioni di cittadini uno strumento nato per semplificare la relazione con gli enti pubblici e che può aprire nuove strade anche nello sport. Proprio con questo obiettivo, da gennaio saremo al lavoro con la Federazione Ciclistica Italiana per avviare una collaborazione finalizzata a portare su App IO il primo caso d'uso di servizi erogati da un ente del settore sportivo. Un passo in più per mettere l'innovazione tecnologica al servizio delle persone, in tutti gli ambiti della quotidianità", ha dichiarato Alessandro Moricca, Amministratore Unico di PagoPA, a margine dell’evento.
“Siamo particolarmente orgogliosi che una realtà importante come PagoPA, la cui missione è quella di facilitare i rapporti tra cittadini, Istituzioni ed Enti locali, abbia scelto il ciclismo e la nostra Federazione per il proprio esordio nel mondo dello sport. Le soluzioni digitali rappresentano un valido supporto al processo di innovazione che, come Consiglio federale, abbiamo avviato in questo quadriennio e che mi auguro di portare a compimento nel prossimo, anche grazie a PagoPA, leader in questo settore”, ha commentato Cordiano Dagnoni, Presidente FCI.
Roma, 20 dic. (Adnkronos) - "Questo governo che parla continuamente di sostegno alla genitorialità non ha trovato nella legge di bilancio le risorse sufficienti per aiutare concretamente le famiglie con figli. Ho presentato un ordine del giorno alla manovra che chiede al governo almeno un impegno a sostenere le famiglie che a giugno si troveranno ancora una volta a dover sopportare costi notevoli per consentire a bambine e bambini di trascorrere momenti di socialità e formazione all’interno dei centri estivi". Così Anna Ascani, Vicepresidente della Camera e deputata dem, intervenendo in Aula a Montecitorio.
"All’esecutivo chiedevamo di occuparsi di loro, ma i vincoli di finanza pubblica, che non contano quando si tratta di cancellare le multe ai no vax, del Ponte sullo Stretto o di costosissimi centri in Albania, qui diventano stranamente insormontabili. Ora mi auguro che almeno in forza di questo odg approvato dalla Camera questa forma di sostegno alle famiglie diventi presto fatto concreto”.