Cronaca

Coronavirus, ospedale di Pescara chiede stop ai ricoveri: ‘Siamo al limite’. Pazienti in terapia intensiva sono 24 sui 385 casi in Abruzzo

Si sta lavorando su dimissioni precoci dei pazienti meno gravi con l’obiettivo di liberare dei posti, mentre è in corso il trasferimento dei pazienti della Medicina in alcune cliniche private, così da recuperare nuovi spazi da destinare all’emergenza

Con 24 pazienti ricoverati in terapia intensiva e 124 negli altri reparti, l’ospedale di Pescara è già al limite e ha chiesto lo stop temporaneo dei ricoveri di pazienti affetti da coronavirus perché la struttura al momento non è più in grado di gestire gli elevati numeri. In Abruzzo al momento ci sono 385 casi di contagio accertati e di questi 228 sono ospedalizzati e 24 proprio nel capoluogo. Un aumento di 122 nuovi casi rispetto a ieri, il dato più alto mai rilevato. “Il 64% del totale regionale dei pazienti ricoverati pesa sulla Asl di Pescara, un trend che ci aspettavamo”, ha spiegato il referente regionale per le maxi emergenze, Alberto Albani, a capo dell’unità di crisi della Regione Abruzzo, nel corso di una conferenza stampa. “La situazione – ha aggiunto – è estremamente pesante e nei prossimi giorni non ci sarà un calo, ma un aumento di positività. Non nascondo la mia preoccupazione. Se la curva continua ad aumentare ci sarà un momento in cui non potremo garantire l’assistenza a tutti i pazienti”.

Per questo è arrivata la richiesta di sospendere momentaneamente i ricoveri di Covid-19. La richiesta è stata avanzata alla Regione Abruzzo. Le criticità riguardano i posti letto e, soprattutto, il personale e proprio in questa direzione va l’appello della Asl, che chiede subito “rinforzi” considerato che i pazienti gestiti sono la maggior parte di quelli della regione. Una sospensione, almeno “di un paio di giorni”, dirottando i casi positivi sugli altri presidi sanitari della regione, come il vicino ospedale di Chieti, consentirebbe di riorganizzare il tutto. Si sta lavorando su dimissioni precoci dei pazienti meno gravi con l’obiettivo di liberare dei posti, mentre è in corso il trasferimento dei pazienti della Medicina in alcune cliniche private, così da recuperare nuovi spazi da destinare all’emergenza coronavirus.