Poco più di 66mila euro. A tanto ammonta il sequestro preventivo disposto dal giudice per le indagini preliminari di Perugia a carico dell’ex magistrato romano e già componente del Csm Luca Palamara e dell’imprenditore Fabrizio Centofanti. Palamara è indagato dalla procura di Perugia con l’accusa di corruzione nell’ambito dell’indagine sulle cene organizzate per condizionare il Csm nelle nomine dei procuratori. Lo stesso provvedimento è stato firmato anche per Adele Attisani, amica del magistrato, “obbligata in solido sino alla concorrenza” di circa 63mila euro: sequestri preventivi adottati dal giudice sui suoi conti e beni ritenuti prezzo o profitto del reato.
Nell’inchiesta di Perugia a Palamara viene contestato di avere violato i suoi doveri quale componente del Consiglio superiore della magistratura. In particolare di avere messo le sue funzioni a disposizione dell’imprenditore e suo amico Fabrizio Centofanti in cambio di viaggi e regali. Attisani è invece accusata di essere stata istigatrice delle presunte condotte illecite e in parte beneficiaria delle asserite utilità. Dalle indagini del Gico della guardia di finanza su Centofanti erano emersi “significativi” pagamenti nei confronti di strutture ricettive di prestigio in Italia e all’estero. Dagli accertamenti erano quindi emersi svariati soggiorni pagati dall’imprenditore o da una società a lui ritenuta riconducibile di cui aveva usufruito Palamara, insieme a suoi familiari, e alla Attisani. Gli atti erano stati quindi trasmessi dalla procura di Roma che inizialmente aveva condotto l’indagine su Centofanti a quella di Perugia competente a occuparsi di tutti i fascicoli che coinvolgono i magistrati romani.
Secondo il gip che ha disposto i sequestri, l’inchiesta condotta a Perugia ha portato alla luce un quadro “delineato e preciso” delle presunte utilità che Palamara avrebbe ricevuto da Centofanti. Tra queste il pagamento del soggiorno, in diverse occasioni insieme alla Attisani, in diverse strutture. Come un in un hotel a Favignana nell’agosto del 2014 o a Dubai nel novembre del 2016. Ma anche il soggiorno di tutta la famiglia del magistrato in un hotel di Madonna di Campiglio o un viaggio a Madrid dell’ex pm romano con il figlio per assistere alla partita di calcio tra il Real e la Roma di Champions League. Al centro dell’indagine sono finiti pure i lavori di ristrutturazione di Adele Attisani risultati a carico di Centofanti. La donna – sempre in base all’indagine perugina – avrebbe usufruito di autisti dell’imprenditore e del pagamento delle spese di un trasloco e di un trattamento di bellezza. In base alla ricostruzione del gip, Centofanti avrebbe svolto attività di lobbing “per conto di importanti gruppi imprenditoriali”, mirando ad accrescere la propria capacità d’influenza. Il gip parla quindi di “anormali rapporti” tra l’imprenditore e l’allora consigliere del Csm. Un quadro ritenuto idoneo per l’applicazione dei sequestri.