In tutta Italia la grande maggioranza delle denunce - emerge dai dati diffusi dal Viminale - riguarda cittadini che hanno infranto l’articolo 650 del Codice penale, non avendo rispettato un provvedimento dell’autorità: sono cioè stati trovati in giro senza motivazioni valide
Padre e figlio che si tuffano nell’Adige “per fare un po’ di attività sportiva”. Quattro ciclisti che pedalano come se nulla fosse sul lungolago di Garda. Quattro coppie di turisti siciliani in vacanza in Salento. E ancora, tre velisti impegnati a raggiungere Maratea da La Spezia (con tappa a Ischia), la famiglia che ha fatto celebrare il battesimo del figlio nonostante il divieto e i tre giovani andati a Bolzano per comprare droga. Solo solo alcune delle violazioni riscontrate dalla polizia nelle oltre 50 mila denunce effettuate negli ultimi sette giorni (dall’11 al 18 marzo) durante i controlli in tutta Italia scattati in seguito alla pubblicazione delle norme per contenere il contagio da coronavirus. Secondo i dati forniti dal Viminale, le forze dell’ordine hanno denunciato 51.230 persone per inottemperanza al Dpcm e 1.295 per false dichiarazioni a pubblico ufficiale, motivo per cui sempre più sindaci e governatori chiedono al governo l’intervento dell’esercito per convincere la gente a stare a casa. Nell’ambito delle verifiche presso gli esercizi commerciali, sono stati denunciati 1.668 titolari, 195 dei quali solo nella giornata di mercoledì, e sospese 101 attività.
In tutta Italia la grande maggioranza delle denunce – emerge dai dati diffusi dal Viminale – riguarda cittadini che hanno infranto l’articolo 650 del Codice penale, non avendo rispettato un provvedimento dell’autorità: sono cioè stati trovati in giro senza motivazioni valide. Il primo giorno i denunciati erano stati poco più di duemila, per poi raddoppiare già nel secondo giorno fino a toccare quota settemila nel terzo giorno e poi ancora. Sempre più persone ‘pizzicate’ in giro dalle forze dell’ordine, ma anche maggiore capillarità e severità nei controlli. Da Nord a Sud, senza distinzione, sono ancora tante le persone che infrangono le regole: anche per questo si preannuncia un’ulteriore stretta, con misure più stringenti, che potrebbe arrivare proprio in queste ore.
Festino sul terrazzo a Treviso – Una festa privata con una decina di partecipanti, tra cui alcuni minorenni, sul terrazzo di un’abitazione nel centro di Treviso, è stata interrotta mercoledì sera da agenti in borghese, che hanno denunciato tre organizzatori. Sulla terrazza dell’ultimo piano era stata allestita una sorta di mini-discoteca, che i partecipanti hanno giustificato come un flash-mob. “La situazione che abbiamo trovato – riferisce il comandante della polizia locale Andrea Gallo – ha veramente dell’incredibile: musica ad alto volume, luci stroboscopiche, adolescenti e qualche bambino intenti a far festa sotto gli occhi di alcuni genitori”.
Da La Spezia a Maratea in barca a vela – Da La Spezia al porto di Maratea (Potenza) in barca a vela: tre persone sono state denunciate dalla Polizia locale della città lucana per non aver rispettato le prescrizioni sull’emergenza coronavirus. I tre, che nei giorni scorsi erano già sbarcati a Ischia, hanno giustificato il loro viaggio dicendo di dover accompagnare il proprietario “malato di cuore” a trasferire l’imbarcazione, acquistata da poco. Dopo aver accertato le buone condizioni di salute dei tre uomini, gli agenti della Polizia locale li hanno denunciati, ma hanno poi anche chiesto a un’associazione locale di Protezione civile di rifornirli di viveri.
A Bolzano in auto per comprare droga – L’acquisto di droga: è stata questa la giustificazione fornita da tre giovani della val Pusteria durante un controllo a Bolzano. I tre giovani, residenti tra Brunico e Monguelfo, di pomeriggio sono stati sorpresi nei pressi del Parco delle Religioni. Alla richiesta di fornire la prevista autocertificazione per giustificare la presenza in un Comune diverso da quello di residenza, i tre hanno ammesso di essere venuti a Bolzano per cercare della sostanza stupefacente, mostrando anche, per suffragare quanto dichiarato, un bilancino di precisione con cui avrebbero dovuto pesare la droga acquistata. Non rientrando tra le “situazioni di necessità”, sono stati denunciati.
Celebrano un battesimo nel Napoletano – Un prete e quattro persone sono state denunciate a San Gennaro Vesuviano (Napoli) dai Carabinieri che li hanno sorpresi durante la celebrazione di un battesimo, nonostante il divieto imposto per evitare il contagio. I militari hanno denunciato per inosservanza dei provvedimenti il parroco della chiesa, il padrino del bimbo, i due genitori e il fotografo.
Produce mascherine in casa e mette annunci online – Aveva organizzato una produzione di mascherine di protezione individuale nella sua abitazione. Per questo motivo un 48enne di Acerra, in provincia di Napoli, è stato denunciato dai Carabinieri per manovre speculative su merci. I militari, impegnati in un servizio di controllo del territorio, hanno perquisito la sua abitazione trovando 22 mascherine e vario materiale per la produzione di nuove protezioni, come elastici, supporti in gomma e colla. Il materiale è stato sequestrato e sono in corso accertamenti per appurarne la provenienza. I Carabinieri hanno accertato che l’uomo aveva inserito degli annunci pubblicitari online per attirare gli acquirenti.