Cronaca

Coronavirus, chiudono alberghi e ristoranti, settore del latte in crisi. Bellanova: “Non sprechiamolo, redistribuito a indigenti”

Coldiretti: "Abbiamo chiesto agli agricoltori di diminuire del 3% la produzione. Stiamo mettendo le mani avanti per evitare qualsiasi forma di criticità"

Bar, ristoranti, mense, alberghi hanno chiuso e il settore lattiero caseario di tutto il nord Italia rischia di andare in crisi. Un’emergenza che in queste ore è arrivata sul tavolo della ministra delle Politiche agricole ed alimentari.

Teresa Bellanova sulla sua pagina Facebook ha annunciato: “Destiniamo 6 milioni di euro all’acquisto di latte italiano che in questi giorni rischia di andare sprecato, a causa delle difficoltà che il settore sta attraversando anche in queste ore. Il latte sarà distribuito gratuitamente alle persone più bisognose. Con queste risorse possiamo arrivare a salvare dallo spreco e donare agli indigenti circa 180mila quintali di latte. Voglio ringraziare tutti i componenti del tavolo indigenti del ministero e in particolare gli enti caritativi, che hanno dato la loro approvazione molto rapidamente. Lavoriamo tutti uniti insieme ad allevatori e produttori affinché nemmeno un litro di latte venga perso”.

Il primo ad essere preoccupato per questa situazione è Fabio Rolfi, assessore all’Agricoltura della Lombardia, regione che produce il 44% del latte italiano: “Le difficoltà esistono, non vanno nascoste. Il settore del latte, a seguito dell’emergenza coronavirus, sta attraversando difficoltà per le quali serve un intervento di sistema. La crisi della ristorazione e dell’industria alberghiera rischia di pesare con un mancato ritiro già oggi stimabile in 3.000 tonnellate di latte sulle 16.000 che si registrano solitamente in Lombardia a marzo. Proprio per questo, ho invitato i rappresentanti dell’industria della trasformazione a fare il possibile per sostituire i quantitativi di latte e di cagliate stranieri, ancora oggi utilizzati, con latte italiano. Si può fare in una logica di solidarietà nazionale e di settore”.

Rolfi ha chiesto uno sforzo anche al comparto agricolo: “Chiediamo agli agricoltori una diversa gestione della stalla, con una riduzione minima del 3-4%”. Intanto la Regione proprio in queste ore ha varato un provvedimento per affrontare questa situazione di emergenza: “Stiamo operando affinché almeno 500 tonnellate di materia prima vengano indirizzate alla produzione di siero in polvere di uso zootecnico”.

Rolfi si appella anche alla grande distribuzione: “Sono perplesso rispetto all’ipotesi di riconoscere un contributo economico per il latte buttato, il latte è cibo e non può essere sprecato. Bisogna fare di tutto per evitarlo. Va coinvolta anche la rete sei supermercati che oggi ha una grande responsabilità: vanno indirizzati i consumi verso la scelta dei prodotti italiani attraverso promozioni e scontistica. Questa crisi se ognuno fa la sua parte la possiamo superare insieme”.

Dello stesso parere il presidente della Coldiretti, Ettore Prandini: “Abbiamo tutta la possibilità di compensare quello che alcuni settori come quello della ristorazione hanno perso in termini di mercato. Essendo questo il 30% del mercato qualche problema l’ha generato. Dal momento che noi non siamo autosufficienti potremmo coprire quelle produzioni con latte italiano evitando che del latte rimanga a terra. Stiamo lavorando giorno per giorno con la rappresentanza di Assolatte e con la cooperazione per evitare che ci siano forme di strumentalizzazione o speculazione. Di fronte a tutto questo abbiamo chiesto agli agricoltori di diminuire del 3% la produzione. Stiamo mettendo le mani avanti per evitare qualsiasi forma di criticità. Ad oggi nessuno ha buttato via un litro di latte ma il rischio c’è. Abbiamo relazione continua con i territori per tenere la situazione monitorata”.