La provincia di Latina come quella di Lodi. E la Regione Lazio realizza un Covid Hospital dedicato al territorio pontino. Nonostante l’allerta degli ultimi giorni, i numeri dei contagi da Coronavirus sono ancora lontani da quelli lombardi, ma l’evoluzione dell’epidemia del basso Lazio sta spingendo a prendere contromisure simili. Giovedì sera c’è stata la “chiusura” in entrata e in uscita della cittadina di Fondi – diventata “zona rossa” – dove gli studi epidemiologici stimano che l’1% della popolazione potrebbe essere affetta da Coronavirus.
Così la Regione Lazio da venerdì mattina sta lavorando per attivare, nelle prossime ore, un ospedale dedicato al Covid a Latina, da ricavare in un’ala dell’ospedale ‘Santa Maria Goretti’, con due reparti di terapia intensiva. Nello stesso nosocomio era già stato istituito un reparto di malattie infettive e un laboratorio per l’analisi dei tamponi. Ora le autorità sanitarie sono al lavoro per spostare in altre cliniche, anche private, una parte dei degenti della struttura sanitaria pontina. Alcune attività si starebbero trasferendo presso la San Marco e presso l’Icot.
Caso Fondi: 50 tamponi positivi, in arrivo 12.000 mascherine – La Asl pontina fin qui ha contato 150 persone positive al Coronavirus. Di questi casi, 34 sono stati registrati a Latina e ben 50 a Fondi. Questi ultimi, per la loro quasi totalità, sarebbero riconducibili alla festa di Carnevale organizzata il 25 febbraio scorso dal centro anziani del paese, cui hanno partecipato 80 persone, tutte sopra i 65 anni di età. Alcuni dei partecipanti avevano incontrato poche ore prima figli e nipoti rientrati dal nord Italia. In quel momento, come noto, l’emergenza in Lombardia e Veneto era già scattata, ma le persone sarebbero state messe in isolamento solo il 5 marzo, con i provvedimenti governativi allargati al resto del Paese solo dal 9 marzo. “È stato dato mandato al direttore generale della Asl di Latina, come priorità, di seguire la situazione del Comune di Fondi. Sono in consegna 12.000 mascherine”, ha spiegato in mattinata l’assessore regionale alla Sanità, Alessio D’Amato.
Screening e tac dedicati alla popolazione – “La situazione di Fondi la conosciamo – ha aggiunto l’assessore – la stiamo seguendo e purtroppo questa ulteriore misura è stata necessaria per tutelare i residenti del comune di Fondi, del comprensorio e della Regione. Chiederemo un ulteriore sacrificio ai cittadini, ma è necessario”. Su una popolazione di circa 40mila abitanti, il numero di pazienti in sorveglianza attiva è pari a 192 e quello delle persone in isolamento domiciliare 760. Sulla popolazione osservata, “saranno fatti degli screening, sia attraverso tamponi sia con Tac per verificare in via preventiva possibili polmoniti da Covid-19”, ha detto D’Amato, riferendosi alle nuove tecnologie acquisite dal Campus Bio-Medico di Trigoria. Il vescovo di Latina, monsignor Mariano Crociata, ha annunciato una processione organizzata per domenica nel capoluogo ma “vi parteciperanno solo due persone: il parroco della Madonna delle Grazie e il suo vice”, specifica.
La polemica del Comune: “Bloccati dalla legge sulla privacy” – Il vice-sindaco Beniamino Maschietto – reggente del comune di Fondi dopo l’elezione all’europarlamento dell’ex sindaco di Forza Italia, Salvatore Di Meo – esprime un certo rammarico per come è stata gestita la vicenda, a quasi un mese dall’evento del centro anziani. “Se avessimo potuto accedere ai dati relativi sia dei soggetti contagiati – ha dichiarato – sia di quelli in sorveglianza attiva e in isolamento domiciliare, avremmo potuto già da tempo supportare la Asl nel monitoraggio sanitario, verificando puntualmente gli obblighi di isolamento o di quarantena domiciliare”. Invece, “questo finora è stato impedito per il rispetto delle norme di tutela della privacy”. Ieri, sottolinea il vicesindaco “la Protezione civile ha emanato uno specifico provvedimento che consente l’utilizzo dei dati anche ai Comuni. Sono convinto che grazie a questa disposizione anche il comune di Fondi potrà continuare a supportare la Asl in maniera ancora maggiore”.
Il mercato non si ferma: “Flessione del 30%, ma andiamo avanti” – Preoccupano, infine, le ripercussioni sul funzionamento del Mof, mercato ortofrutticolo di Fondi, il più grande d’Italia e il secondo maggiore d’Europa. L’accesso alla struttura è stato limitato ma non interrotto, la viabilità organizzata solo su due strade e l’Istituto superiore di sanità ha preteso controlli stringenti all’ingresso, fra i quali il controllo della temperatura corporea. “Il mercato di Fondi ha registrato una flessione del 30-35%, ma rispetto ad altri mercati ha tenuto, rifornendo anche la grande distribuzione, la distribuzione organizzata e altri mercati”, ha dichiarato all’AdnKronos, Roberto Sepe direttore del Mercato Ortofrutticolo di Fondi. “Questo provvedimento – ha aggiunto – scoraggerà anche il pubblico a venire al mercato, ma voglio rassicurare tutti: ci stiamo attenendo in maniera scrupolosa ai decaloghi e a quanto stabilito dai decreti del Presidente del Consiglio dei Ministri e a successive modifiche e integrazioni”.