Venti febbraio, venti marzo: un mese scarso, 47mila contagiati e oltre 4mila morti. I dati forniti oggi dalla Protezione Civile nella consueta conferenza stampa segnano un altro record: quello dei decessi in 24 ore, ben 627, cifra che fa salire il numero complessivo delle vittime a 4.032. Ieri l’aumento era stato di 427. Salgono di tanto anche i contagiati: sono complessivamente 37.860 i malati di coronavirus in Italia, con un incremento rispetto a mercoledì di 4.670 e con il numero complessivo dei contagiati – comprese le vittime e i guariti – che ha raggiunto i 47.021. Per quanto riguarda le persone ricoverate in terapia intensiva ad oggi sono 2.655, 157 in più rispetto a ieri. Di questi 1.050 sono in Lombardia. Dei 37.860 malati complessivi, 16.020 sono poi ricoverati con sintomi e 19.185 sono quelli in isolamento domiciliare. I guariti, invece, nel nostro Paese sono 5.129, 689 in più di ieri, quando l’aumento era stato di 415 unità. “Non sapremo mai quando sarà il picco, dicono gli esperti – ha ammesso Angelo Borrelli – Si parlava ragionevolmente della settimana prossima o successiva, ma non c’è un dato scientifico. Ci sono tendenze o valutazioni. Le misure finora hanno dato risultati – ha aggiunto il capo dipartimento della Protezione Civile – Il numero di persone positive è frutto della circolazione del virus precedente alla stretta e ci auguriamo che con misure attuali e che saranno prese ci permetteranno di fermare l’epidemia”.

CONTAGI, RICOVERATI, GUARITI, MORTI: IL GRAFICO DEL FATTO

I DATI REGIONE PER REGIONE
Dai dati della Protezione Civile emerge che sono 15.420 i malati in Lombardia (1.482 in più di ieri), 5.089 in Emilia Romagna (+583), 3.677 in Veneto (+508), 3.244 in Piemonte (+490), 1.844 nelle Marche (+222), 1.713 in Toscana (+291), 1.001 In Liguria (+118), 912 nel Lazio (+171), 702 in Campania (+97), 555 in Friuli Venezia Giulia (+33), 600 in Trentino (+109), 530 in provincia di Bolzano (+109), 551 in Puglia (+102), 379 in Sicilia (+58), 422 in Abruzzo (+56), 384 in Umbria (+56), 39 in Molise (+1), 288 in Sardegna (+84), 257 in Valle d’Aosta (+48), 201 in Calabria (+37), 52 in Basilicata (+15). Quanto alle vittime, se ne registrano: 2.549 in Lombardia (+381), 640 in Emilia Romagna, (+109), 131 in Veneto (+16), 209 in Piemonte (+34), 137 nelle Marche (+22), 47 in Toscana (+9), 119 in Liguria (+28), 17 in Campania (+0), 43 Lazio (+5), 38 in Friuli Venezia Giulia (+2), 26 in Puglia (+1), 17 in provincia di Bolzano (+3), 4 in Sicilia (+0), 17 in Abruzzo (+6), 7 in Umbria (+5), 7 in Valle d’Aosta (+1), 13 in Trentino (+1), 4 in Calabria (+1), 2 in Sardegna (+0), 5 in Molise (+3). I tamponi complessivi sono 206.886, dei quali oltre 128mila in Lombardia, Emilia Romagna e Veneto.

LOMBARDIA, GALLERA: “SIAMO IN TRINCEA”
In contemporanea con la conferenza stampa alla Protezione Civile, si è svolta nel palazzo della Regione Lombardia quella dell’assessore al Welfare Giulio Gallera. Le sue parole erano molto attese perché tra gli addetti ai lavori il grande timore era (e resta) il tracollo di Milano. In tal senso, la situazione non è migliorata, ma neanche peggiorata. Il tutto nel giorno in cui la Lombardia ha registrato – come del resto tutta l’Italia – il record di vittime in 24 ore: 381. Tornando al capoluogo, Gallera ha reso noto che “a Milano i contagiati sono saliti a 3.804, 526 più di ieri. Sono tanti, ma meno di 24 ore fa quando erano stati 638 in un giorno. A Milano città sono 1.550″. Non solo. A sentire l’assessore, l’incremento esponenziale degli ultimi giorni è “figlio di quel folle weekend dell’8 marzo in cui tutti erano ancora in giro non rendendosi conto del pericolo“, e che per questo, visti i tempi di incubazione, l’auspicio è che invece le cose migliorino nei prossimi giorni. Quando – ma questo Gallera non lo ha detto – con tutta probabilità entreranno in vigore le nuove misure di contenimento richieste al governo: divieto di sport all’aperto, militari in strada a controllare che tutto venga rispettato, chiusura di ulteriori attività, provvedimenti sui trasporti pubblici locali, nuova organizzazione dei supermercati. Tornando ai dati, da sottolineare il fatto che in Lombardia è sempre Bergamo la provincia di più colpita, con 5.154 casi, 509 in più rispetto a ieri; a seguire Brescia, con una crescita di 401 positività in un giorno, 4.648 in totale. In provincia di Cremona i contagiati sono 2392, in crescita di 106, nel Lodigiano 1597, 69 più di ieri, in provincia di Monza Brianza 816, 321 più di ieri. Nel Mantovano i covid positivi sono 723 (+87), nel Pavese 1105 (+9).

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