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Coronavirus, la star dei social Luca Sironi: “Bloccato in Indonesia con la mia famiglia. Intanto mia nonna è morta in Italia da sola”

Il ragazzo era partito con la famiglia prima che scoppiasse l'emergenza Covid-19: “Una compagnia ci ha permesso di comprare i voli, nonostante sapessero già che quel volo non sarebbe mai partito dato che avevano cancellato tutti i viaggi per l'Italia a partire dal 15 marzo. Ci hanno venduto dei biglietti a più di 3mila euro per un volo che neanche esisteva”

Luca Sironi li definisce i giorni più difficili della sua vita. Star sui social, Luca è un content creator di 20 anni. Quando ancora la situazione Coronavirus non sembrava così preoccupante (perlomeno in Italia), aveva deciso di partire per un lungo viaggio con la sua famiglia. Destinazione? Indonesia. Proprio lì, da giorni, “lotta” per rientrare in Italia. Tutti i tentativi, al momento, sono risultati vani: “Dalla Farnesina all’Ambasciata, siamo entrati in contatto con tutti: soluzioni non ce ne hanno trovate”.

Luca racconta a FqMagazine: “Circa una settimana fa, durante il nostro viaggio, ci hanno comunicato che mia nonna era stata ricoverata per febbre. Pochi giorni dopo i risultati del tampone la certificano positiva al Covid-19. Le cose non migliorano. Le viene diagnosticata una polmonite dovuta dal virus, ma a detta dei medici in una condizione stabile. Decidiamo di rientrare al più presto in Italia, ma tutti i nostri tentativi di rientro sono stati ostacolati da vari Paesi”. Le ore passano, ma la famiglia Sironi rimane bloccata nella capitale dell’Indonesia (dove nel frattempo si erano spostati per cercare una soluzione).

Intanto arriva la più brutta delle notizie: a Carmela, la nonna 93enne a cui lui era molto affezionato, vengono date meno di 24 ore di vita. “Nemmeno mio fratello, che era in Italia, è potuto andarla a trovare. Ha dovuto concludere il suo cammino da sola. Meritava qualcuno vicino. Meritava un funerale. Meritava un rosario. Meritava la presenza di qualcuno alla cremazione. Non sono arrabbiato, le istituzioni cercano solo di proteggerci. Ma mannaggia, non meritava questa fine”.

Intanto Luca e la sua famiglia non trovano soluzioni per tornare in Italia. Le provano tutte. Provano ad andare a Singapore, ma al check-in vengono respinti in quanto italiani (nonostante fossero lontani dal nostro Paese da più di 14 giorni). “L’unica soluzione era richiedere all’Ambasciata una health card, che garantisse per la nostra salute. Il problema? Servivano minimo 14 giorni per ottenerla”. Anche il secondo tentativo (un volo con transito ad Abu Dhabi) risulta vano: “Una compagnia ci ha permesso di comprare i voli, nonostante sapessero già che quel volo non sarebbe mai partito dato che avevano cancellato tutti i viaggi per l’Italia a partire dal 15 marzo. Ci hanno venduto dei biglietti a più di 3mila euro per un volo che neanche esisteva”. Ormai stremati e bloccati in Indonesia da giorni, la famiglia Sironi sembra aver trovato una soluzione: un volo in partenza nelle prossime ore con transito a Singapore e arrivo a Londra, fino a Roma con l’aiuto di Alitalia. “Non vediamo l’ora che questo incubo finisca”.