Pasqua a porte chiuse. L’emergenza coronavirus costringerà inevitabilmente i fedeli, in Italia e negli altri Paesi dove si sta diffondendo il contagio, a vivere le celebrazioni della Settimana Santa solo in diretta streaming. Non sarà possibile, infatti, partecipare di persona ai diversi riti, dalla domenica delle palme al giorno di Pasqua. La Congregazione per il culto divino e la disciplina dei sacramenti ha emanato un decreto con le indicazioni alle quali si dovranno attenere i vescovi e i preti dei Paesi colpiti dall’emergenza. Il dicastero vaticano, presieduto dal cardinale Robert Sarah, precisa che “la Pasqua non è una festa come le altre. Celebrata nell’arco di tre giorni, il Triduo Pasquale, preceduta dalla Quaresima e coronata dalla Pentecoste, non può essere trasferita”.
Dunque, nonostante la gravissima emergenza sanitaria, sarà celebrata lo stesso domenica 12 aprile 2020. Diversa è, invece, la posizione per quanto riguarda la messa crismale, nella quale si consacrano gli oli sacri e si rinnovano le promesse sacerdotali, fissata nel messale romano la mattina del Giovedì Santo. “Valutando il caso concreto nei diversi Paesi, – precisa il Vaticano – il vescovo ha facoltà di rimandarla a data posteriore”.
Anche Papa Francesco si atterrà alle restrizioni imposte per evitare il dilagare del contagio. La Prefettura della Casa Pontificia ha già annunciato che le celebrazioni della Settimana Santa presiedute Bergoglio saranno senza fedeli. Ma trasmesse in diretta streaming come già sta avvenendo con la messa che il Pontefice celebra ogni giorno, alle 7 del mattino, nella cappella della sua residenza, Casa Santa Marta. Molto probabilmente Francesco celebrerà tutti i riti della Settimana Santa nella Basilica Vaticana, all’altare della Cattedra, e potranno concelebrare soltanto i cardinali e i vescovi della Curia romana. Allo studio, invece, la via crucis che dovrebbe essere spostata dal Colosseo a piazza San Pietro. Quest’anno il Papa ha affidato le meditazioni delle quattordici stazioni alla parrocchia del carcere “Due Palazzi” di Padova guidata da don Marco Pozza.
Sicuramente quella del 2020 sarà una Settimana Santa abbastanza inedita per i fedeli. Il cardinale arcivescovo di Napoli, Crescenzio Sepe, ha già annunciato che “è evidente che è vietato assolutamente distribuire palme e acqua santa”, due simboli tipici della Pasqua cristiana. “Nel difficile tempo che stiamo vivendo a motivo della pandemia di Covid-19, – scrive il cardinale Sarah – considerando il caso di impedimento a celebrare la liturgia comunitariamente in chiesa come da indicazioni dei vescovi per i territori di loro competenza, sono giunte a questa Congregazione istanze concernenti le prossime festività pasquali”. Il Triduo quest’anno potrà essere celebrato soltanto nelle cattedrali e nelle chiese parrocchiali. Per questo motivo il porporato africano sottolinea che “sono di aiuto i mezzi di comunicazione telematica in diretta, non registrata”.
Sarah aggiunge che “i vescovi daranno indicazioni, concordate con la Conferenza episcopale, affinché nella chiesa cattedrale e nelle chiese parrocchiali, pur senza la partecipazione fisica dei fedeli, il vescovo e i parroci celebrino i misteri liturgici del Triduo Pasquale, avvisando i fedeli dell’ora d’inizio in modo che possano unirsi in preghiera nelle proprie abitazioni”. Niente lavanda dei piedi il Giovedì Santo, durante la messa dell’ultima cena di Gesù. E niente processione eucaristica al termine della celebrazione con la reposizione del Santissimo Sacramento nei tipici altari addobbati per l’occasione anche in modo molto creativo, popolarmente denominati “sepolcri”. Questo anche per scoraggiare la visita dei fedeli alle numerose chiese parrocchiali per un momento di preghiera, seppure in privato, evitando il più possibile ogni occasione di contagio.
Anche la liturgia della passione e della morte di Gesù sarà vissuta in modo a dir poco anomalo. Durante questa celebrazione, il Venerdì Santo, il Vaticano ha previsto che “nella preghiera universale il vescovo diocesano avrà cura di stabilire una speciale intenzione per i malati, i morti e per chi si trova in situazione di smarrimento”. Niente battesimi, invece, la notte di Pasqua. La Congregazione per il culto divino e la disciplina dei sacramenti ha stabilito, inoltre, che “le espressioni di pietà popolare e le processioni che arricchiscono i giorni della Settimana Santa e del Triduo Pasquale, a giudizio del vescovo diocesano potranno essere trasferite in altri giorni convenienti, ad esempio il 14 e il 15 settembre” 2020. Nella prima data, infatti, la Chiesa celebra la festa dell’esaltazione della Santa Croce e nella seconda la memoria dell’Addolorata. Due ricorrenze idonee per le tante processioni di pietà popolare, molte delle quali alquanto suggestive, che, soprattutto il Venerdì Santo, ricordano la passione e la morte di Gesù, in primis il rito della via crucis.