È un’immagine spettrale quella che arriva da Ferrara: 50 dei feretri partiti da Bergamo con i mezzi militari arrivano al cimitero, pronti per essere cremati. Ad accoglierli il sindaco della città Emiliana, Alan Fabbri, e due brani, il “Silenzio militare”, quello suonato per onorare i caduti, e l'”Inno d’Italia”. Le bare, caricate all’alba nella provincia lombarda, dove non c’è più posto per la cremazione a causa delle numerose vittime per il coronavirus, sono arrivate attorno alle 14 a Ferrara. Settanta in tutto quelle portate via dalla città di Giorgio Gori, dopo la processione già immortalata il 18 marzo. “È straziante davvero – ha scritto il sindaco Fabbri condividendo il video dell’arrivo – Sono immagini che non dimenticheremo facilmente”.

La provincia della Bergamasca è la più colpita d’Italia: ieri i contagiati erano 5869, 715 in più rispetto a venerdì. Difficile la gestione, tanto che 243 sindaci ieri hanno lanciato un appello al governo, chiedendo maggiori misure per il contenimento dell’epidemia. “È arrivato il momento di fermarci, ma per davvero. Confidiamo in voi”, è il messaggio che i primi cittadini hanno mandato, rivolgendosi sia al premier Giuseppe Conte che al presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana.

La situazione è drammatica sotto più punti di vista. Non solo per l’alto numero di morti, che neanche possono ricevere l’ultimo saluto dei propri familiari, ma anche negli ospedali, ormai pieni e senza più forze, o tra i medici di base che denunciano la mancanza di protezioni.

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