Facebook, Instagram, Amazon Prime Video e Disney+ si sono aggiunti a YouTube e Netflix nell’aderire all’invito lanciato pochi giorni fa dall’Unione europea, che aveva chiesto ai colossi dello streaming di prendere in considerazione la possibilità di diminuire la qualità delle proprie trasmissioni, per garantire la stabilità della rete Internet. Con milioni di persone costrette a casa in tutta Europa dai provvedimenti anti-Coronavirus, il traffico Internet è infatti aumentato a dismisura, tra corsi di formazione online, videoconferenze, smart working e gente che semplicemente gioca di più online e, appunto, consuma più contenuti video.

“Per aiutare ad alleviare qualsiasi potenziale congestione della rete, ridurremo temporaneamente i bit rate per i video su Facebook e Instagram in Europa. Ci impegniamo a lavorare con i nostri partner per gestire eventuali vincoli di larghezza di banda durante questo periodo di forte domanda, garantendo al contempo che le persone siano in grado di restare in contatto con le app e i servizi di Facebook durante la pandemia di COVID-19”, ha dichiarato a Engadget un portavoce ufficiale di Facebook.

La stessa cosa vale anche per Disney+ che, come ha fatto sapere tramite un comunicato stampa ufficiale, dal prossimo 24 marzo, data dell’esordio ufficiale in Italia e altre nazioni europee, la qualità dello streaming sarà abbassata, così da diminuire del 25% il consumo di banda. Nei giorni successivi inoltre Disney+ monitorerà il proprio traffico, riservandosi di ridurre ulteriormente il bitrate nel caso in cui dovesse rendersi necessario.

Amazon Prime Video infine ha affidato la propria comunicazione a una nota pubblicata sul The Guardian, in cui un portavoce ha dichiarato: “Supportiamo la necessità di un’attenta gestione dei servizi di comunicazione, affinché possano smistare l’accresciuta domanda, con tante persone ora a casa full-time a causa del COVID-19. Prime Video sta lavorando con le autorità locali e i provider di servizi internet per aiutarli a mitigare la congestione di rete. Inclusa l’Europa, dove abbiamo già iniziato a ridurre il bitrate dello streaming mantenendo un’esperienza di qualità per gli utenti”.

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