È atterrato domenica sera a Pratica di Mare il primo dei nove aerei dalla Russia che trasportano medici e materiale sanitario per aiutare l’Italia. Dopo il personale sanitario cubano e gli specialisti cinesi, è il Cremlino a decidere di aiutare le zone italiane più colpite dal coronavirus. E lo fa calando con nove aerei da trasporto militare IL-76 pieni di uomini e attrezzature: mascherine, ventilatori, tute protettive, macchinari per le analisi, tamponi oltre a medici e squadre di disinfezione. Aerei e materiale tutti segnati da un adesivo su cui campeggia un cuore e una scritta in tre lingue: ‘Dalla Russia con Amore‘.
Ad accogliere gli aiuti russi a Pratica di Mare, il ministro degli Esteri Luigi Di Maio: “L’Italia non è sola e coltivare certe amicizie sta pagando”, ha detto dall’aeroporto militare il capo della Farnesina, prima di salire a bordo di un aereo per portare di persona un primo carico in Lombardia insieme al commissario straordinario Domenico Arcuri e al ministro Francesco Boccia. Di Maio ha ringraziato i rappresentanti russi per il sostegno nella lotta contro l’emergenza coronavirus. “Vi voglio ringraziare a nome di tutto il governo per essere qui, per tutti gli aiuti che ci avete portato, saremo sempre grati alla Federazione Russa dell’amicizia e della solidarietà che ci ha dimostrato”, le parole del ministro degli Esteri.
Più o meno negli stessi minuti in cui il primo aereo russo arrivava in Italia, sono atterrati a Malpensa invece i 53 tra medici e infermieri cubani che andranno a dare il loro contributo all’ospedale da campo di Crema, che sarà quindi operativo da martedì. L’assessore Giulio Gallera ha spiegato che i medici militari russi sarebbero invece destinati all’ospedale di Sondalo, dove la terapia intensiva è passata da 4 a 8 posti e potrebbe arrivare a 16, così come si potrebbero ampliare le degenze.
Domenica sera Di Maio ha anche reso noto di aver sbloccato le 110 mila mascherine che erano state sequestrate dalle autorità della Repubblica Ceca e che arriveranno nelle prossime 48 ore, e 200mila ferme in Turchia, mentre restano ancora in sospeso quelle in Polonia. Ma il ministro ha anche snocciolato una lunga lista di forniture in arrivo da Egitto, India, Cina e “2 milioni di mascherine dal cuore dell’Europa”. “Ce ne servono 100 milioni al mese“, ha detto spiegando di aver attivato tutte le ambasciate per reperirle in giro per il mondo.
Secondo la Cnn, il governo italiano ha fatto anche un appello diretto al capo del Pentagono, Mark Esper, per ottenere equipaggiamento medico come mascherine e respiratori. L’esecutivo italiano, riferisce una fonte anonima, ha chiesto inoltre al personale militare Usa di stanza nel nostro Paese di fornire personale medico e ospedali da campo in sostegno agli sforzi delle nostre truppe.