L’arrivo ieri all’aeroporto di Milano della brigata medica cubana “Henry Reeve”, intitolata a un cittadino statunitense che combatté per l’indipendenza di Cuba, forte di oltre cinquanta elementi altamente specializzati che si sono formati sul campo combattendo epidemie micidiali come l’Ebola in Africa costituisce un contributo importante alla lotta che il sistema sanitario nazionale sta conducendo contro il coronavirus ma anche un segnale altrettanto importante che va colto in tutta la sua portata.
E’ da ormai molto tempo che le brigate mediche cubane lavorano in ogni parte del mondo supplendo alle carenze di sistemi sanitari di Paesi poveri e poverissimi, anche ideologicamente molto lontani da Cuba. La brigata “Henry Reeve”, in particolare, il cui nome completo è Contingente Internacional de Médicos Especializados en Situaciones de Desastres y Graves Epidemias, costituisce per molti aspetti il reparto d’avanguardia dell’enorme impegno che i medici cubani stanno sostenendo in tutto il mondo.
Come ci informa Fabrizio Casari, direttore di Altrenotizie, “la sua specialità è quella di affrontare le emergenze, di arrivare dove nessuno arriva, di portare cure dove tutti fuggono, di vincere guerre che tutti ritengono che, visti i rischi da correre, è preferibile perdere. I suoi galloni, la Brigada Henry Reeve se li è conquistati sul campo – anzi sui diversi campi – in ogni dove dell’Africa e dell’America Latina”. Oggi lo sforzo dei cubani si dirige prioritariamente su due Stati dell’Europa mediterranea, come la Spagna e l’Italia, fortemente colpiti dalla pandemia. Dovremo ricordarci di questo gesto di solidarietà da cui conseguono anche talune riflessioni.
Primo, l’evidente sofferenza del sistema sanitario nazionale di fronte alla pandemia sottolinea la gravità dei danni arrecati, anche in zone che vantavano l’eccellenza dei propri ospedali, dalle politiche neoliberali, dai tagli irresponsabili, dagli sprechi intollerabili, dalla corruzione estesa che hanno purtroppo afflitto il settore sanitario fin dalla sua istituzione nel 1978, ben 42 anni fa. Quello che doveva essere un sistema di copertura universale dei rischi alla salute si è progressivamente trasformato, per colpa dei tagli ai finanziamenti e delle privatizzazioni, nell’ennesima riserva di caccia della speculazione e dei corrotti. Purtroppo i generosi principi e gli ambiziosi propositi della legge 833 del 1978 sono stati fortemente ridimensionati e in parte travolti dalle scellerate politiche con le quali tutta la classe politica italiana, nessuno escluso, si è piegata agli imperativi della globalizzazione capitalistica.
Secondo, oggi gli aiuti all’Italia piagata dal virus giungono prevalentemente da Paesi come Cuba, la Repubblica popolare cinese e la Federazione Russa. Il comportamento dei cosiddetti “alleati” è semplicemente vergognoso.
Gli Stati Uniti si sono limitati a spedire qualche migliaio di militari per esercitazioni sempre prive di senso ma in una situazione del genere non solo assurde ma anche pericolose tant’è che poi ha dovuto fare dietrofront. Inoltre si sono accaparrati ben cinquecentomila tamponi per il test, spediti da un’azienda di Brescia in Tennessee, nonostante si lamenti da noi l’impossibilità di praticare il test, anche per assenza di tamponi, perfino ai medici e al personale sanitario impegnato in prima linea.
Per non parlare degli “alleati” europei, come la Germania che ha negato ogni spedizione di mascherine in Italia anche nel momento in cui la pandemia infuriava da noi in modo molto più brutale che da loro. La Nato ci fa sapere che è in piedi e che respinge sdegnosamente ogni prospettiva di riduzione dei propri esosi bilanci, vorrà dire che utilizzeremo gli F-35 per bombardare il virus. L’Unione europea intanto continua a lesinare i mezzi finanziari necessari ad affrontare oggi la pandemia e domani la crisi economica che ne deriverà. Infatti nonostante frettolosi annunci, risulta che l’Olanda, per conto della Germania, si sia risolutamente opposta a un’effettiva espansione della spesa pubblica e a un’autentica sospensione del Patto di stabilità.
Terzo, in un momento eccezionale come questo, nel quale vengono al pettine tutte le storture e le infamie del sistema dominante, una decisione come quella delle autorità cubane assume una forza enorme anche dal punto di vista morale ed ideale. Essa si congiunge idealmente all’azione svolta oggi da organizzazioni non governative come Emergency e Medici Senza Frontiere, che sono presenti in prima linea nei luoghi del contagio per prestare assistenza sanitaria, a quella di altri governi come quelli cui si è fatto riferimento e al sacrificio quotidiano dei lavoratori italiani del settore italiano e degli altri settori indispensabili alla sopravvivenza del Paese, come i braccianti agricoli che continuano ad operare in condizioni di sfruttamento e di capolarato. Fra questi com’è noto sono maggioranza gli stranieri su cui si sono riversati negli ultimi anni gli strali dei razzisti e delle forze politiche che intendevano trarre profitto dal razzismo, così come oggi cercano in qualche modo, senza grandi successi a quanto pare, di trarre profitto dalla pandemia.
Stiamo vivendo un momento di straordinaria difficoltà, probabilmente senza precedenti nella storia dell’Italia repubblicana. Per questo motivo è oggi fondamentale anche un apporto che sia materiale e concreto, ma anche ideale, dimostrando che ancora qualcuno ha a cuore gli ideali intramontabili dell’umanità e della solidarietà.
Per questo motivo, grazie alla brigata Henry Reeve, a Cuba ed al suo popolo. Dovremo ricordarcene per sempre e restituire questo dono lottando contro il blocco e le inammissibili politiche imperiali che tentano da oltre sessant’anni invano di piegare i cubani.
Fabio Marcelli
Giurista internazionale
Mondo - 23 Marzo 2020
Grazie Cuba, grazie ai medici contro il virus! Vergognoso il comportamento degli ‘alleati’
L’arrivo ieri all’aeroporto di Milano della brigata medica cubana “Henry Reeve”, intitolata a un cittadino statunitense che combatté per l’indipendenza di Cuba, forte di oltre cinquanta elementi altamente specializzati che si sono formati sul campo combattendo epidemie micidiali come l’Ebola in Africa costituisce un contributo importante alla lotta che il sistema sanitario nazionale sta conducendo contro il coronavirus ma anche un segnale altrettanto importante che va colto in tutta la sua portata.
E’ da ormai molto tempo che le brigate mediche cubane lavorano in ogni parte del mondo supplendo alle carenze di sistemi sanitari di Paesi poveri e poverissimi, anche ideologicamente molto lontani da Cuba. La brigata “Henry Reeve”, in particolare, il cui nome completo è Contingente Internacional de Médicos Especializados en Situaciones de Desastres y Graves Epidemias, costituisce per molti aspetti il reparto d’avanguardia dell’enorme impegno che i medici cubani stanno sostenendo in tutto il mondo.
Come ci informa Fabrizio Casari, direttore di Altrenotizie, “la sua specialità è quella di affrontare le emergenze, di arrivare dove nessuno arriva, di portare cure dove tutti fuggono, di vincere guerre che tutti ritengono che, visti i rischi da correre, è preferibile perdere. I suoi galloni, la Brigada Henry Reeve se li è conquistati sul campo – anzi sui diversi campi – in ogni dove dell’Africa e dell’America Latina”. Oggi lo sforzo dei cubani si dirige prioritariamente su due Stati dell’Europa mediterranea, come la Spagna e l’Italia, fortemente colpiti dalla pandemia. Dovremo ricordarci di questo gesto di solidarietà da cui conseguono anche talune riflessioni.
Primo, l’evidente sofferenza del sistema sanitario nazionale di fronte alla pandemia sottolinea la gravità dei danni arrecati, anche in zone che vantavano l’eccellenza dei propri ospedali, dalle politiche neoliberali, dai tagli irresponsabili, dagli sprechi intollerabili, dalla corruzione estesa che hanno purtroppo afflitto il settore sanitario fin dalla sua istituzione nel 1978, ben 42 anni fa. Quello che doveva essere un sistema di copertura universale dei rischi alla salute si è progressivamente trasformato, per colpa dei tagli ai finanziamenti e delle privatizzazioni, nell’ennesima riserva di caccia della speculazione e dei corrotti. Purtroppo i generosi principi e gli ambiziosi propositi della legge 833 del 1978 sono stati fortemente ridimensionati e in parte travolti dalle scellerate politiche con le quali tutta la classe politica italiana, nessuno escluso, si è piegata agli imperativi della globalizzazione capitalistica.
Secondo, oggi gli aiuti all’Italia piagata dal virus giungono prevalentemente da Paesi come Cuba, la Repubblica popolare cinese e la Federazione Russa. Il comportamento dei cosiddetti “alleati” è semplicemente vergognoso.
Gli Stati Uniti si sono limitati a spedire qualche migliaio di militari per esercitazioni sempre prive di senso ma in una situazione del genere non solo assurde ma anche pericolose tant’è che poi ha dovuto fare dietrofront. Inoltre si sono accaparrati ben cinquecentomila tamponi per il test, spediti da un’azienda di Brescia in Tennessee, nonostante si lamenti da noi l’impossibilità di praticare il test, anche per assenza di tamponi, perfino ai medici e al personale sanitario impegnato in prima linea.
Per non parlare degli “alleati” europei, come la Germania che ha negato ogni spedizione di mascherine in Italia anche nel momento in cui la pandemia infuriava da noi in modo molto più brutale che da loro. La Nato ci fa sapere che è in piedi e che respinge sdegnosamente ogni prospettiva di riduzione dei propri esosi bilanci, vorrà dire che utilizzeremo gli F-35 per bombardare il virus. L’Unione europea intanto continua a lesinare i mezzi finanziari necessari ad affrontare oggi la pandemia e domani la crisi economica che ne deriverà. Infatti nonostante frettolosi annunci, risulta che l’Olanda, per conto della Germania, si sia risolutamente opposta a un’effettiva espansione della spesa pubblica e a un’autentica sospensione del Patto di stabilità.
Terzo, in un momento eccezionale come questo, nel quale vengono al pettine tutte le storture e le infamie del sistema dominante, una decisione come quella delle autorità cubane assume una forza enorme anche dal punto di vista morale ed ideale. Essa si congiunge idealmente all’azione svolta oggi da organizzazioni non governative come Emergency e Medici Senza Frontiere, che sono presenti in prima linea nei luoghi del contagio per prestare assistenza sanitaria, a quella di altri governi come quelli cui si è fatto riferimento e al sacrificio quotidiano dei lavoratori italiani del settore italiano e degli altri settori indispensabili alla sopravvivenza del Paese, come i braccianti agricoli che continuano ad operare in condizioni di sfruttamento e di capolarato. Fra questi com’è noto sono maggioranza gli stranieri su cui si sono riversati negli ultimi anni gli strali dei razzisti e delle forze politiche che intendevano trarre profitto dal razzismo, così come oggi cercano in qualche modo, senza grandi successi a quanto pare, di trarre profitto dalla pandemia.
Stiamo vivendo un momento di straordinaria difficoltà, probabilmente senza precedenti nella storia dell’Italia repubblicana. Per questo motivo è oggi fondamentale anche un apporto che sia materiale e concreto, ma anche ideale, dimostrando che ancora qualcuno ha a cuore gli ideali intramontabili dell’umanità e della solidarietà.
Per questo motivo, grazie alla brigata Henry Reeve, a Cuba ed al suo popolo. Dovremo ricordarcene per sempre e restituire questo dono lottando contro il blocco e le inammissibili politiche imperiali che tentano da oltre sessant’anni invano di piegare i cubani.
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Roma, 27 feb. (Adnkronos) - Approvata all'unanimità la relazione della segretaria del Pd, Elly Schlein, in Direzione.
Roma, 27 feb. (Adnkronos Salute) - Piccole ombre o filamenti che sembrano fluttuare nel campo visivo, specie quando si guardano sfondi luminosi o chiari, come un cielo azzurro o un foglio bianco. Si presentano così le miodesopsie, un disturbo visivo molto comune e fastidioso a cui è dedicato 'Mosche volanti e problemi alla retina: cosa c'è da sapere'. Si tratta del primo episodio del vodcast ‘Guardiamoci negli occhi’, una serie dell’Oculista Italiano realizzata da Adnkronos - pubblicato oggi e disponibile nella sezione podcast di Adnkronos.com e su l’oculistaitaliano.it - che approfondisce in modo semplice, autorevole e diretto, le principali problematiche della vista e suggerisce accorgimenti che possono aiutare a mantenere gli occhi in buona salute, grazie al contributo di esperti, medici oculisti, ricercatori e professionisti del settore farmaceutico.
Insieme a Vittorio Picardo, specialista in oftalmologia e a Carmelo Chines, direttore della testata L’Oculista Italiano, presenti in studio, sono intervenuti Scipione Rossi, professore e responsabile dell'Unità operativa di Oculistica dell'ospedale San Carlo di Nancy, Roma e Tommaso Candian, specialista dell’Unità operativa complessa di Oculistica dell'Ospedale S. Antonio di Padova.
Spesso innocue, le miodesopsie - questo il termine tecnico del sintomo - possono essere il segnale di patologie più gravi della retina. All’origine delle mosche volanti “può esserci l’invecchiamento dell’umor vitreo, o corpo vitreo, la sostanza gelatinosa che si trova tra il cristallino e la retina - spiega Picardo - ma anche la miopia o alcuni traumi oculari, come la classica pallonata. Nella maggior parte dei casi tali condizioni non sono preoccupanti, ma non vanno mai sottovalutate perché il vitreo può anche sporcarsi a causa di un problema retinico, come la maculopatia, come la maculopatia diabetica. "Il diabete danneggia i piccoli vasi sanguigni della retina, che diventano come rubinetti che perdono - chiarisce Rossi - Questo porta a emorragie o accumulo di liquidi negli strati retinici, con conseguenze potenzialmente gravi sulla vista. Le terapie moderne prevedono iniezioni intravitreali, che aiutano a riassorbire questi liquidi, migliorando la visione e controllare l’evoluzione della malattia". Oltre a monitorare i sintomi, Chines consiglia alcune buone abitudini per la salute degli occhi: "Una dieta ricca di antiossidanti, come i flavonoidi del mirtillo, può aiutare a stabilizzare il vitreo - ricorda - È importante anche una buona idratazione e l’uso di occhiali da sole con filtri adeguati, per proteggere gli occhi dalla luce intensa". (VIDEO)
Se le mosche volanti compaiono improvvisamente o si associano a lampi luminosi, definiti fosfeni, diventa più urgente rivolgersi all’oculista perché "possono essere il segnale di un campanello d'allarme della retina che inizia a strapparsi - avverte Picardo - Se la retina si strappa dal vitreo, può anche staccarsi e il distacco di retina è una condizione che purtroppo trasferisce il paziente da un ambulatorio oculistico, a una sala operatoria". A tale proposito Candian evidenzia che, "quando il distacco è in fase iniziale, il laser può essere risolutivo. Nei casi più avanzati, invece, si ricorre alla chirurgia mini-invasiva, con strumenti di precisione, come microsonde, che permettono di riattaccare la retina in modo efficace e con un recupero sempre più rapido".
È sicuramente importante la prevenzione e il riconoscimento tempestivo dei sintomi, ma è "fondamentale la relazione che c'è tra un paziente il proprio oculista - conclude Chines - imparare un dialogo diverso con l’oculista, prendere coscienza della situazione e ascoltare i suoi consigli". Maggiori dettagli consigli e approfondimenti su 'Mosche volanti e problemi alla retina: cosa c'è da sapere', il primo episodio del vodcast di 'Guardiamoci negli occhi', online sulla sezione podcast di Adnkronos.com, sul canale YouTube di adnkronos.com e su l’ oculistaitaliano.it.
Roma, 27 feb. (Adnkronos) - "Serve un salto quantico" in Europa e "spero domenica a Londra vadano anche per fare questo" e per farlo "serve un vero protagonismo delle istituzioni europee e non di singoli Paesi". Così Elly Schlein nella replica alla Direzione Pd.
Roma, 27 feb. (Adnkronos) - "No alle caricature che ci fanno da fuori. Non siamo per il finto pacifismo di Trump perché dentro la pace di Trump c'è l'idea della resa, dei ricatti e degli interessi economici. E non siamo con l'Europa per continuare la guerra che è quello di cui ci accusa Salvini e anche qualche nostro alleato... Noi pensiamo che siamo chiamati a fare di più su una posizione chiara per un'Europa unita di pace". Così Elly Schlein nella replica alla Direzione Pd.
Milano, 27 feb. (Adnkronos) - "Chiedo ai fautori della separazione delle carriere che criticano questa giornata di astensione dicendo che vogliamo difendere poteri e privilegi: guardate che la riforma attribuirà una rilevanza esterna, con conseguenti poteri e privilegi, a questa nuova casta di pm superpoliziotti che non dovrà rispondere a nessuno: né all'esecutivo, né ad un organo unitario rappresentativo dell'intera magistratura". E' uno dei passaggi dell'intervento di Luca Villa, procuratore capo presso il Tribunale per i minorenni di Milano, nel giorno dello sciopero dei magistrati contro le riforme costituzionali in tema di giustizia.
"Avremo pm che si valuteranno e giudicheranno tra di loro senza quei rompiscatole e semina-dubbi dei giudici e senza nemmeno quel giudice interno che ti dice che prima ancora che pubblico ministero sei un magistrato ed il fine ultimo del tuo agire non è ottenere la condanna ma contribuire con gli altri soggetti processuali a distinguere il vero, dal verosimile e dal falso. E inoltre: come ve lo spiegate che proprio nelle Procure si sta registrando una adesione così massiccia allo sciopero? Si é mai visto in Italia qualche funzionario pubblico che dice 'non voglio più potere, né maggiori privilegi'?" aggiunge.
"Non so come andrà a finire, lascio ad altri le elevate citazioni di Calamandrei e dei tanti nostri padri nobili, ma se andrà in porto la riforma riservo ai fautori della separazione delle carriere, che credono ancora all’importanza dei valori democratici sottesi alla nostra Costituzione, il più modesto Nanni Moretti nel 'Sol dell’avvenire': 'Un giorno vi sveglierete e piangerete, rendendovi conto di ciò che avete combinato'" conclude Villa che nella sua carriera - più che trentennale - ha svolto entrambi i ruoli di giudice e pubblico ministero.
Roma, 27 feb. (Adnkronos) - "Dobbiamo riconoscere gli errori fatti dall’Europa in questi ultimi anni. Era ed è sacrosanto sostenere l’Ucraina. Ma è sempre mancato un pezzo: quello dell’iniziativa di Pace. Nel nostro vuoto europeo oggi arriva il cinismo di Trump che ci spiazza tutti. Ma quel vuoto lo abbiamo lasciato noi. Abbiamo lasciato la parola Pace alla destra americana. Incredibile. Doveva essere l’Europa a promuovere una grande iniziativa di Pace. Osservo con amarezza che la commissaria Kallas ancora ad inizio 2025 ha parlato di 'vincere la guerra'. È una posizione che considero fuori dal mondo". Lo ha dichiarato Roberto Speranza intervenendo alla direzione nazionale Pd.
Roma, 27 feb. (Adnkronos) - "La vittoria di Trump segna fortissimo un confine. Quello tra la forza e la ragione. Tra un esasperato egoismo e il rispetto dell’altro, tra una libertà consapevole e una libertà anarchica dovuta alla potenza materiale, economica e guerresca. Il suo video su Gaza gronda del sangue che sarebbe necessario per farne una realtà. Questo confine va protetto con un cambiamento profondo dell’Europa, che dovrebbe tornare a fare il proprio mestiere". Così Goffredo Bettini all'iniziativa 'Dialogo tra socialismo e cristianesimo: una via autentica' in corso a Roma.
"L’Europa in questi anni si è appiattita su un atlantismo di pura obbedienza. Ha perso la sua autonomia, il suo profilo culturale, il senso della sua missione nel mondo. La sua radice del Dopoguerra, socialista e cristiana. Invece di essere ponte tra diverse civiltà e raccordo tra diverse nazioni, ha rilanciato sempre l’iniziativa degli Stati Uniti d'America, aggiungendo qualcosa in più. Anche l’Italia. Tradendo, così, la sua tradizionale politica di dialogo nel mondo e nel Mediterraneo. Da Andreotti fino a Craxi".
"Avendo perso sé stessa, avendo creduto solo nel suo alleato, oggi l’Europa si trova silente e balbettante. Certo: si doveva aiutare l'Ucraina con le armi, ma bisognava invocare comunque la pace e la trattativa. Invece si è invocata solo la guerra, accompagnata da un linguaggio esasperato per sostenerla e per illudersi di vincerla. La guerra non è mai neutra. Anche chi la pratica con buone ragioni lascia materiali tossici, difficili poi da smaltire. La guerra impone che il tuo avversario sia descritto sempre come un pazzo, o un mostro, il peggio dell’umano. Nella guerra non si comprendono mai le ragioni storiche che hanno mosso popoli e nazioni ad ingaggiarla".
"Ecco dove è mancata l’Europa. Ed oggi -continua Bettini- si trova trascinata dai suoi stessi errori ad invocare ancora la guerra, quando si può aprire uno spiraglio di pace; invece di domandare unità: quale pace? Una pace che renda conto del sacrificio umano e materiale del popolo ucraino e del fatto che lo stesso Zelensky è stato spinto dall’Occidente. Una parte del quale, la più potente, nel suo stile mercantile, gli chiede ora un risarcimento economico delle spese sostenute".
"Una pace doppiamente imperiale. Di Trump e Putin, nel disprezzo del Vecchio Continente. Si tratta finalmente di liberare il nostro sguardo europeo da ulteriori condizionamenti. Di realizzare una difesa comune, per un ruolo di deterrenza, di equilibrio, di pace in un mondo sconvolto. Di rispondere a Trump, aprendosi all’India, alla Cina, alle sponde africane. Smontando finalmente l’idiozia di un Occidente unito, libero e democratico contro il resto del mondo autocratico".
"Ci sono tanti Occidenti. Anche l’Occidente è macchiato di sangue e di barbarie. Nell’Occidente è nato il pensiero che ha voluto la Shoah, che noi aborriamo. E nel resto del mondo non ci sono solo sgozzatori fanatici, ma tante e diverse civiltà che intendono affacciarsi nell’arena mondiale".