Con l’emergenza coronavirus in corso anche la Germania abbandona il mantra del pareggio di bilancio. E lo fa con un pacchetto di misure senza precedenti nella storia tedesca: 156 miliardi di euro per sostenere l’economia e i cittadini. Il pacchetto, che dovrà essere approvato dal Parlamento, sarà finanziato a debito. Il governo di Angela Merkel ha previsto inoltre un fondo di salvataggio per le imprese da 600 miliardi, oltre alla capacità di garanzia della banca pubblica KfW che è stata innalzata a 450 miliardi. Un insieme di provvedimenti che insieme formano uno scudo per l’economia da almeno 1200 miliardi di euro.
Mai prima d’ora un governo tedesco aveva deciso un pacchetto di salvataggio di queste dimensioni. Il Bundestag dovrà approvare le misure mercoledì, prevedendo anche una deroga d’emergenza alla regola dello “Schwarze Null“, il pareggio di bilancio rispettato negli ultimi 6 anni e inserito nella Costituzione tedesca. Venerdì toccherà poi al Bundesrat.
Il pacchetto di misure prevede aiuti agli ospedali per oltre 3 miliardi di euro, ma soprattutto 50 miliardi a sostegno delle piccole imprese e dei lavoratori autonomi. Le aziende dovrebbero ricevere sovvenzioni fino a 9mila euro se hanno massimo 5 dipendenti e fino a 15mila euro se hanno massimo 10 dipendenti. Inoltre, è previsto un piano di aiuti sociali immediati. Ci sono misure a sostegno delle famiglie che, in caso di diminuzione del reddito, potranno accedere più facilmente ai sussidi per i figli a carico. Le domande per l’Hartz IV, il reddito minimo garantito, saranno sospese per 6 mesi e verrà poi fatta una valutazione. Inoltre, gli inquilini di un appartamento in affitto non potranno essere sfrattati anche se morosi, sempre per i prossimi sei mesi.
Queste sono le principali misure contenuto nel pacchetto del governo, che ha previsto invece di aiutare le grandi aziende tramite un fondo di salvataggio da 600 miliardi. Lo Stato potrà anche partecipare alla società, se necessario, comprando parte delle quote per evitare la bancarotta o la vendita a proprietari stranieri. Mentre è già cominciato oggi il programma di prestiti speciali dalla banca di sviluppo KfW.
Il governo Merkel, con la cancelliera in quarantena dopo che un medico che l’ha visitata è risultato positivo al virus, si è visto costretto ad attuare il “whatever it takes” già annunciato dai ministri Scholz e Altmaier, dopo che nel fine settimana i contagi hanno superato quota 20mila e il governo si è visto costretto a trovare un’intesa con gli Stati federali approvando nuove misure che vietano i contatti. Ora potranno uscire in strada al massimo in due persone, mentre si è decisa l’immediata chiusura di ristoranti e trattorie, laddove non fosse ancora in vigore. Chiusi anche parrucchieri e centri di cosmetica, che erano finora (diversamente dai negozi) dispensati dal blocco.
Il coronavirus costerà all’economia tedesca centinaia di miliardi di euro di perdite di produzione, farà salire alle stelle il lavoro a breve termine e la disoccupazione e sottoporrà a notevoli oneri il bilancio nazionale, ha calcolato l’istituto Ifo. “I costi probabilmente supereranno tutto ciò che abbiamo visto a causa di crisi economiche o disastri naturali in Germania negli ultimi decenni“, dice il presidente di Ifo Clemens Fuest. “A seconda dello scenario, l’economia si ridurrà da 7,2 a 20,6 punti percentuali. Ciò corrisponde a un costo di 255-729 miliardi di euro.” Di conseguenza, Fuest ritiene che “vale la pena dedicare praticamente ogni somma immaginabile alle misure di politica sanitaria. L’obiettivo deve essere quello di accorciare la chiusura parziale dell’economia senza compromettere la lotta contro l’epidemia”. “Abbiamo bisogno di strategie che combinino una ripresa della produzione con un ulteriore contenimento dell’epidemia”, conclude Fuest.