Prima la febbre che non passava, poi il test che ha confermato la diagnosi: Covid-19. Dopo due settimane di ricovero in terapia intensiva, è morto a 65 anni Calogero Rizzuto, direttore del parco archeologico di Siracusa ed ex sovrintendente ai beni culturali a Ragusa. “Lui si definiva un guerriero dai grandi sogni – ricordano i colleghi – un esempio”.
Aveva lavorato come architetto nella soprintendenza di Siracusa e successivamente in quella di Ragusa. Poi una tappa al museo di Camarina, prima di ottenere, la scorsa estate, il prestigioso incarico di direttore del nuovo parco archeologico. Rizzuto era stato ricoverato il 12 marzo all’ospedale Umberto I di Siracusa: subito erano scattati i controlli per rintracciare tutte le persone con cui poteva essere entrato in contatto. Negativa la moglie, così come i figli. Le prime notizie sembravano incoraggianti, ma le sue condizione si erano aggravate, fino al decesso. Anche il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci ha espresso “profondo cordoglio” per la perdita: “Lo avevo conosciuto alcuni mesi fa apprezzandone, da subito, le sue qualità umane e professionali“.
“Un uomo buono e disponibile – lo ricordano i colleghi nella pagina Facebook del sito archeologico – instancabile nel lavoro e presente sempre, dando esempio a tutti noi dell’amore e dell’orgoglio di appartenere a questa istituzione. È riuscito in pochi mesi a portare a termine e a intraprendere progetti importantissimi per il nostro territorio. La sua forza, la sua caratteristica era il voler dare ascolto a tutti nell’idea complessiva di un futuro di eccellenza che doveva coinvolgere ogni ramo della nostra società civile. Lui si definiva un “guerriero dai grandi sogni” e aveva visto alcuni di questi realizzarsi. Altri sogni li ha tracciati e toccherà a noi, in compagnia del dolore per questa enorme perdita, volerli realizzare”.