Nicola Raccuglia (dalle cui iniziali deriva il nome dell'azienda) racconta a ilfattoquotidiano.it gli splendori degli anni '80: aneddoti e storie del successo delle sue maglie, che ancora sono ricordate dai collezionisti per stile e qualità. Ora il nuovo obiettivo: tornare sul mercato
I collezionisti di maglie da calcio anni ’80 le cercano per la qualità con cui venivano prodotte e perché le hanno indossate i più grandi giocatori di quel decennio. Maradona e Baresi. Mancini e Baggio. Socrates, quello vero e Aristoteles, quello della finzione cinematografica. Le magliette con il marchio NR sono dei simboli del periodo d’oro del pallone italiano. “La soddisfazione più grande è stata quella di vestire il Napoli di Maradona. Il direttore Italo Allodi era un mio grandissimo amico, che mi aveva fatto fare anche la Fiorentina”, racconta Nicola Raccuglia, il fondatore dell’azienda che ha come nome le sue iniziali. “Un giorno mi chiama Gaetano Mastruzzo, che gestiva il campo di Fuorigrotta: ti do il numero di Maradona, vuole chiederti un favore. Lo chiamai, mi rispose una ragazza argentina e me lo passò subito. Molto gentilmente Diego mi chiese qualche maglia col 10, gliene portai 70 e nacque subito una bella amicizia. Andavo spesso a trovarlo. Lui era un uomo Puma, ma nel tempo libero, anche se non avrebbe potuto, non era raro vederlo con abbigliamento NR. Carnevale e Giordano sorridevano: ma che hai fatto a Diego?”.
In quegli anni NR arriva rocambolescamente anche alla Nazionale. Per tre partite. Nelle prime uscite dell’anno 1985 Raccuglia mette le maglie all’Italia. Era scaduto il contratto con Le Coq Sportif, poi all’asta avrebbe vinto la Diadora. Nel frattempo con Irlanda, Portogallo e Grecia i ragazzi di Bearzot giocarono con NR. Allora non poteva apparire lo sponsor tecnico sulle maglie della Nazionale, ma solo sulle tute di rappresentanza. Non fu una sponsorizzazione vera, la Federazione addirittura pagò per il servizio. “Mi aiutò molto il capo dei magazzinieri Ballerini, che aveva giocato con me nella Rondinella”. Nicola Raccuglia era stato un discreto calciatore di Serie B. Ha giocato con l’Ascoli di Mazzone e con il Vicenza di Lerici (e Scopigno vice). Smette di giocare nel 1972, in testa ha già altre cose e la voglia di mettersi in gioco con un’altra attività. Vuole arrivare in Serie A, ma con le sue magliette.
Gli Ottanta sono il suo decennio. Tra le altre squadre, veste Napoli, Fiorentina, Roma, Lazio, Sampdoria. Inoltre va all’estero con New York Cosmos, Toronto Blizzard e Kashisma Antlers. In quegli anni Raccuglia fornisce le divise anche alla Nazionale Attori. Con Montesano, Troisi e Verdone talvolta scende in campo pure lui. Fa amicizia con Lino Banfi, che soprattutto quando si gioca in Puglia non disdegna qualche minuto sul terreno di gioco, soprattutto per dare spettacolo. È lui ad aprirgli le porte del cinema. Raccuglia conosce la costumista impegnata in alcune commedie con il pallone protagonista. NR veste così Paulo Roberto Cotechiño, la Longobarda dell’Allenatore nel Pallone, la Marchigiana di Mezzo Destro Mezzo Sinistro. “Maglie realizzate apposta per il film. Semplici, ma belle. Mi diedero carta bianca. Alla produzione, al regista e alla costumista piacquero subito”.
Le maglie della Marchigiana sono le stesse della Longobarda dell’anno prima, ma con il nuovo sponsor attaccato sopra al precedente. “Nella seconda parte del film le maglie hanno invece lo sponsor stampato in originale”. Dopo i ruggenti anni ’80 NR passa momenti di difficoltà. “Avevamo 700 negozi, era quello il nostro lavoro. Il calcio ci costava solo di materiale. Ora sono cambiati i tempi”. Oggi Raccuglia però non demorde. Vuole rifare le maglie di allora, con gli stessi macchinari e materiali di allora. “Per anni ce le hanno copiate, ma sono bruttissime. Le nostre sono quelle originali”. Oltre alla 10 di Maradona, in programma ci sono quelle di Fiorentina, Milan, Sampdoria e Roma. Gli appassionati aspettano anche quella di Aristoteles della Longobarda e Margheritoni della Marchigiana.