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Paolo Bonolis rivela: “Durante una rissa in caserma, un cog***** mi ha puntato il fucile contro”

Il conduttore di “Avanti un altro!” si è collegato in diretta Instagram con Fiorello per una lunga chiacchierata tra aneddoti e ricordi. I due hanno anche parlato di come stanno affrontando la quarantena con le madri ultra ottantenni lontane. Ma è un episodio legato alla leva obbligatoria che ha scioccato i follower

Due tra i volti più amati della televisione italiana, insieme collegati in diretta Instagram. Fiorello e Paolo Bonolis si sono incontrati virtualmente, dopo aver espresso solidarietà tra loro per la “sfida” del sabato sera non voluta tra “Il meglio di Viva RaiPlay” e “Ciao Darwin”. Ma nessuno dei due ha toccato l’argomento televisione né Auditel, infatti il dialogo si è concentrato soprattutto su aneddoti del passato e di come stanno affrontando la quarantena con le madri ultra ottantenni lontane. La madre di Fiorello, Sara, ha 84 anni e si è barricata in casa per paura di qualsiasi tipo di contagio.

Manca solo l’aglio e il crocefisso quando mi incontra – racconta lo showman -. Lei sa che siamo noi ‘giovani’, che portiamo il virus e allora mi dice in siciliano ‘non ti muovere statti a casa’, così io vado da lei col casco integrale, la mascherina e un pile davanti alla bocca, ma stiamo sempre lontano. L’ho dotata di cellulare con FaceTime, così da vederci almeno in video, solo che mi ero dimenticato di toglierle il blocco, lei non riusciva, così sono andato a casa sua per levare il blocco, sempre a distanza di sicurezza”. Bonolis, invece, racconta che sua madre 88enne le parla solo dalle scale: “Mia madre non mi fa entrare, mi parla dall’uscio, mentre io sono sulle scale a distanza di cinque metri, dubitando anche del fatto che io sia suo figlio”.

Poi Fiorello e Bonolis ricordano la leva obbligatoria che hanno fatto, una volta raggiunta la maggiore età. Il conduttore di “Avanti un altro!” ha rivelato un episodio scioccante: “Durante una piccola rissa in caserma un coglione mi ha puntato un fucile contro e, quando ti puntano il fucile contro, pensi ‘e ora che faccio?’. Poi quello è stato talmente coglione da non sparare e infatti non ha sparato. Però che paura. Ho fatto solo sei mesi in caserma perché poi è nato mio figlio, così ho ottenuto il congedo grazie alla legge Spadolini”. Fiorello dal canto suo racconta di quella volta che fece il picchetto d’onore a Spadolini. “Quando ho fatto il soldato mi misero in un plotone che faceva le manifestazioni ufficiali. Ero a Bari al Sacrario, Spadolini era presidente del Consiglio e c’è una foto con me dietro al presidente, col fucile messo sull’attenti”. I due si sono poi dati appuntamento a breve per un’altra chiacchierata insieme.