Mentre si attende l’esito della videoconferenza tra i ministri dello Sviluppo e dell’Economia, Stefano Patuanelli e Roberto Gualtieri, e i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil, nuovi comparti si aggiungono a quelli che già lunedì hanno annunciato mobilitazioni e scioperi. Scioperi che il premier Giuseppe Conte in conferenza stampa ha detto di “augurarsi che non ci siano”. In Lombardia dovrebbero fermarsi – oltre a metalmeccanici e chimico-tessile – anche lavoratori della carta, del cartone e della stampa e minacciano di fare lo stesso quelli dei trasporti. Oggetto della protesta è il decreto sulla chiusura delle fabbriche emanato domenica, che secondo i sindacati ha previsto maglie troppo larghe lasciando aperti troppi stabilimenti non essenziali. Discorso a parte per i benzinai, a cui il Garante degli scioperi ha però chiesto di revocare la protesta in considerazione dell’emergenza.

Alla Prefettura di Milano intanto stanno già arrivando”numerose comunicazioni da parte di aziende per la prosecuzione delle attività produttive”, che andranno “esaminate e vagliate”. Le aziende che potranno rimanere in attività “saranno oggetto anche di controlli successivi da parte della Guardia di Finanza“.

Gestori delle pompe di benzina minacciano sciopero, stop del garante – Sul piede di guerra anche i gestori degli impianti di rifornimento, le cui sigle di rappresentanza Faib-Fegica-Figisc/Anisa lamentano di “dover assolvere ad una responsabilità che altri soggetti, con ben altri mezzi, disponibilità economiche e rendite, si ostinano ad ignorare”. Nel mirino ci sono dunque i concessionari. “Noi, da soli, non siamo più nelle condizioni di assicurare né il necessario livello di sicurezza sanitaria, né la sostenibilità economica del servizio”, dicono i gestori, minacciando la chirsura delle pompe sulla rete autostradale da mercoledì notte e poi anche lungo la viabilità ordinaria. Ma la commissione di garanzia dell’attuazione della legge sullo sciopero nei servizi pubblici essenziali ha chiesto di revocare l’astensione dal lavoro. E poco dopo la ministra dei trasporti, Paola De Micheli, e il titolare dello Sviluppo Stefano Patuanelli hanno fatto sapere che stanno “agevolando intese tra i concessionari e i benzinai” su periodi di apertura alternata. Dovranno essere, in ogni caso assicurati, i rifornimenti in modalità self-service.

Nuovo sciopero ad Amazon. Accordo Abi-bancari: “Allo sportello solo su appuntamento” – Intanto hanno sospeso l’attività i lavoratori Amazon di Torrazza Piemonte perché, scrivono Filt e Nidil Cgil, “la multinazionale americana li costringe a operare su lavorazioni assolutamente non indispensabili e in condizioni inaccettabili tra cui “assenza di dispositivi di protezione individuale e modifiche strutturali all’interno dello stabilimento insufficienti a garantire quanto previsto dal Protocollo sottoscritto dal Governo e dalle parti sociali”. I sindacati del settore bancario hanno raggiunto un accordo con l’Abi: si potrà andare in banca solo su appuntamento, gli istituti dovranno fornire mascherine per i dipendenti e garantire il rispetto della distanza di almeno 1 metro.

Si fermano i lavoratori di carta e cartone in LombardiaSlc-Cgil, Fistel e Uilcom Lombardia hanno dichiarato per mercoledì uno sciopero di 8 ore in tutte le aziende dei settori industriali della lavorazione della carta e del cartone e della stampa. La “preoccupazione per la salute dei lavoratori che rappresentiamo è troppo alta e non è per noi sacrificabile di fronte a nessun profitto”, dicono. Unica eccezione per le aziende che “svolgono attività veramente essenziali legate all’alimentare, alla sanità, alla sicurezza, alla produzione di carta a ciclo continuo e all’informazione, e dove vengano effettivamente fatti e rispettati i protocolli per la sicurezza”

I rider: “Rischiamo multe per assembramento” – Intanto protestano anche i collettivi dei rider. “Ancora in strada senza garanzie” e col rischio di vedersi infliggere “multe fino a 5000 euro” mentre aspettano “davanti ai ristoranti” per assembramento, come prevede l’ordinanza regionale lombarda. E’ uno dei messaggi lanciati su Facebook da ‘Deliverance Milano’. “Né il Sindaco né il Governatore, nonostante la questione sia stata sollevata, venerdì al Tavolo in Prefettura su salute e sicurezza, hanno deciso di prendere provvedimenti in tal senso”. La responsabilità “sociale e d’impresa, ancora una volta”, secondo i rider, viene scaricata, “sui suoi corrieri, mantenendo il servizio attivo nonostante i rischi”.

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