Quando l‘emergenza coronavirus sarà terminata, all’Italia servirà la “stessa unità” che “consentì la rinascita morale, civile, economica, sociale della nostra Nazione” dopo gli “anni terribili” segnati dalla dittatura e dalla guerra. Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ricorda l’eccidio delle Fosse Ardeatine e traccia il cammino che aspetta il Paese quando cesserà la battaglia sanitaria per arginare il contagio da Covid-19 che da oltre un mese sta impegnando l’Italia.

“Eventi così atroci, frutto della volontà di sopraffazione e del razzismo, continuano a richiamarci ai valori fondamentali della memoria, della pace, della solidarietà. La libertà e la democrazia sono state conquistate con il sangue di molti per evitare che ne fosse sparso ancora in futuro”, scrive il capo dello Stato nel messaggio in occasione del 76esimo anniversario dell’uccisione di 335 civili e militari italiani, prigionieri politici, ebrei e detenuti comuni, trucidati a Roma il 24 marzo 1944 dalle truppe di occupazione naziste.

“Al termine di quegli anni terribili, segnati dalla dittatura e dalla guerra – è l’esortazione di Mattarella – l’unità del popolo italiano consentì la rinascita morale, civile, economica, sociale della nostra Nazione. La stessa unità che ci è richiesta, oggi, in un momento difficile per l’intera comunità”.

“Quest’anno, con grande rammarico, non sarà possibile incontrarsi per ascoltare, insieme alle loro famiglie e con sempre uguale commozione, i nomi dei martiri” delle Fosse Ardeatine, si rammarica Mattarella che scelse proprio il Mausoleo come luogo della prima uscita pubblica dopo l’elezione al Quirinale, prima ancora del giuramento.

“Desidero, con la medesima intensità manifestata nella cerimonia annuale, esprimere loro affetto, vicinanza e ricordo”. L’eccidio delle Ardeatine, continua il capo dello Stato, ha “costituito una delle pagine più dolorose della storia recente del nostro Paese. I valori del rispetto della vita e della solidarietà che ci sorreggono in questo periodo, segnato da una grave emergenza sanitaria, rafforzano il dovere di rendere omaggio a quei morti innocenti”.

La richiesta di unità da parte del presidente della Repubblica – che negli scorsi giorni aveva già sollecitato collaborazione e responsabilità delle forze politiche – arriva all’indomani del faccia a faccia di Giuseppe Conte con le forze di opposizione. Lunedì sera il premier ha incontrato i leader di Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia facendo il punto sull’ultimo decreto che ha sancito la chiusura delle fabbriche e assicurando un loro coinvolgimento nella stesura del decreto economico di aprile.

La stessa rassicurazione alla minoranza è arrivata da parte del ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri. Il governo, ha garantito il numero uno del Tesoro, è pronto a “collaborare” e ha ribadito nel provvedimento ci saranno le risorse aggiuntive – stimate in altri 25 miliardi – che serviranno per sostenere imprese e lavoratori a superare la crisi, oltre a ricordare che nell’impegnare la stessa cifra per il mese di marzo sono state accolte anche le richieste venute dall’opposizione.

Un “ringraziamento” a deputati e senatori, anche delle minoranze, è arrivato anche dal ministro per i Rapporti con il Parlamento, Federico D’Incà. “Non sopporto più le ipocrisie che spesso in politica la fanno da padrone”, è stata la premessa. “Il Parlamento sta lavorando e ringrazio tutti i parlamentari di maggioranza e opposizione per il contributo che stanno dando – ha detto D’Incà – Nell’ultimo incontro di ieri sera con i leader del centrodestra abbiamo concordato di avere ancora un maggiore rapporto con le opposizioni. Per il resto, basta passarci davanti e si nota che Montecitorio e Palazzo Madama sono aperti”.

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