Sono decine di auto, circa duecento persone, settanta famiglie con minori a carico, anziani e – pare – pure donne incinta. Sono bloccati a Villa San Giovanni, sponda calabrese dello Stretto di Messina, ma non potranno prendere il traghetto per la Sicilia. Il motivo? Molti non sono in regola con il decreto del governo per combattere l’emergenza coronavirus. “Lo Stato intervenga”, dice il governatore dell’Isola, Nello Musumeci. “Stiamo valutando ogni singolo caso, su coloro che hanno una valida motivazione per spostarsi o coloro che sono a rischio denuncia per le violazioni delle disposizioni di Governo per l’emergenza”, fanno sapere dal commissariato di Polizia di Villa San Giovanni.
Fermi all’imbarco ci sono dunque famiglie ma anche singoli automobilisti: sono accampati da circa 24 ore. Per alleviare i disagi, Croce Rossa e Protezione Civile con il comune, hanno servito ieri sera pasti caldi, mentre stamattina è stata distribuita la colazione. Ma la tensione sul piazzale di stoccaggio mezzi all’uscita dell’autostrada A2 resta alta. La prefettura di Reggio Calabria ha chiesto di atttivare un presidio lungo l’autostrada per controllare le auto dirette agli imbarchi. “Le auto a Villa San Giovanni non devono arrivare, sappiamo che ci sono controlli a circa 30 Km ma le pattuglie vanno predisposte al confine con la Campania, sull’autostrada: non devono entrare in Calabria, tantomeno in Sicilia”, dice il governatore Musumeci.
“Nel piazzale di Villa San Giovanni purtroppo ci sono oltre 200 persone, nuclei familiari con bambini, donne in stato di gravidanza e anziani, non sappiamo se siano affetti da particolari patologie. Hanno già passato una notte in auto, rischiano di passare una seconda notte. La linea della fermezza è conosciuta, le leggi vanno rispettate da tutti, sapevano che non potevano attraversare lo stretto di Messina“, dice sempre il governatore. “Io – continua Musumeci – non ho alcun potere per farli entrare in Sicilia, il potere è dello Stato. Ma il rigore deve sposarsi allo spirito umanitario, non possiamo fare finta di niente, tutti siamo genitori, tutti siamo figli: abbiamo scritto ministro dell’Interno, dicendo lo Stato ha determinato assembramento a Villa San Giovanni e lo Stato deve risolvere problema”.