Piccolo stupidario del fine settimana calcistico, con il titolo che vuole essere un tributo (a modo nostro) alla fortunata trasmissione Mediaset - In questa puntata l'intervista al giornalista, che ci racconta il suo momento senza calcio. Tra il serio e il faceto
Essere John Pardo(vich) al tempo del Coronavirus. Studio di TikiTaka chiuso e doppia mandata. Niente ospiti, niente partite, niente pallone, ad libitum. Lo abbiamo raggiunto, Pierluigi Pardo. Rigorosamente al telefono.
Ansia da quarantena tra quattro mura?
Macché, io sto in campagna, sto benissimo non esco mai di casa. Roberto Speranza sarebbe orgoglioso di me.
Il lunedì sera ti sei inventato TikiCasa su Instagram…
Che dobbiamo fare? Ci si prova. Pupo che canta, Brunori…
Che share fa?
Con la somma delle stories 170mila.
La tiri fino all’inizio prossimo venturo della Serie A?
Non ci ho ancora pensato. È nata così per gioco. Si possono avere ospiti che altre volte non puoi avere. La settimana scorsa Mentana, Zoro. Ieri c’era la Cardinaletti, Melissa Satta, Alessandro Borghese, Diletta…
Su Twitter fai le catene di San Antonio…
Le odio. Quella delle gif e delle serie tv le ho mollate secche, ma quella sui giocatori come si fa a non partecipare? I social sono preziosi in questo momento.
Su Instagram c’è una foto dove pulisci casa in ciabatte?
Me l’ha fatta mia fidanzata.
Contenta di stare con te 24 ore su 24?
Al momento non dà segni di squilibrio.
Giorgia Venturini ha invece preferito mostrarsi in costume da bagno.
Mi manca. Ci sta. La settimana scorsa era estate adesso è inverno, magari si metterà i Moon Boot.
Senza partite la domenica che fai?
Oramai qua è sempre domenica. Non saprei nemmeno che giorno è oggi. I giorni sono tutti uguali. Gioco alla playstation, sto suonando.
Da quattro-cinque partite in contemporanea a zero assoluto…
Mi manca vedere partite e poi non c’è sport in assoluto. Comunque, personalmente se non ci fosse l’aspetto tragico dei bollettini, la tristezza, la morte, il messaggino la mattina a mamma dove chiedo se va tutto bene e aspetto con ansia che mi risponda, la quarantena non sarebbe neanche malissimo. È anche un momento di riflessione.
C’è chi sta uscendo pazzo…
Li capisco, però io sono d’accordo con Mentana: la tv in questi giorni si spoglia di tanti inutili orpelli. Meno plastica attorno, meno applausi ritmati, meno pubblico dietro. In momenti come questi contano le idee. Mamhood in collegamento da Fazio che suonava da casa sua che aveva uno sfondo da Unione Sovietica anni ’80 era bellissimo. C’è un’estetica tv di sostanza che supera la forma. Plastica in meno.
Chi ha stoffa ce l’ha anche ora…
Anche in 15 minuti si può fare grande tv.
E detto dal Fiorello del calcio…
Sono svenuto.
Modesto. Sai intrattenere oltre il calcio, dai…
La creatività sicuramente mi porta a sentire e a unirmi a tante persone. Spero che questo sentimento di comunità e solidarietà continui anche quando sarà finita.
Poi quando twitti che apprezzi Beppe Sala che si scusa, i follower ti mangiano per traverso…
Guarda, hanno sbagliato tutti i politici. Io pure che non conto un cazzo. Pensavo fosse meno grave. Gli stessi scienziati non si aspettavano una roba del genere. Con Burioni ci parlo da tempo e credo che anche lui, un mese fa, non immaginava una cosa così terribile. Oggi però apprezzo quelli che fanno autocritica.
Quando ricomincia la Serie A?
Boh. Ci vuole la palla di vetro. Sono cautamente ottimista.
Sarà un fine campionato estivo…
Sai una cosa? Io sono fortunato faccio un lavoro divertente. Certo a luglio meglio Ponza, ma un’estate diversa mi fa contento. Credo sarà tutto graduale con le porte chiuse.
Olimpiadi ciaone. E la Champions?
Ascolta, io teoricamente dovevo commentare la prima finale della mia vita, figurati quanto ero gasato. Però se qualcuno si deve far male, meglio evitare. Le partite in campo e sugli spalti si è visto che sono strumento di contagio.
C’è anche la variante Zampini: “Se ricominciamo dopo due mesi il Napoli che ha dormito fino ad oggi, si carica e vince lo scudetto…”
Un campionato che finisce con i play off non è il massimo. A mio avviso non si cambiano le regole in corsa. Avrebbe più senso bloccare le retrocessioni, fare una serie A a 22 squadre e finire coppe europee.
Bobo come sta?
Sta bene, attende la seconda creatura.
Cassano tutto a posto?
Ma sta benissimo. Fa la quarantena nella sua nuova casa a Genova con giardino. Come ha detto Jovanotti: la quarantena purtroppo non è democratica. Mi rendo conto che il sacrificio chiesto a certe persone è ancora più grande, ma non c’è alternativa.
La prima cosa che vedi la mattina quando ti svegli?
Risposta romantica: la mia fidanzata.
Più prosaica?
La tastiera del pc e penso che tutto questo finirà.
Cosa sogna Pardo in questo momento di privazioni: un caffè, una pizza, Wanda Nara?
Tornare a vedere gli amici.
Romantico anche qui…
Zoom e Skype si stanno comportando benissimo. Abbiamo fatto cene in diretta con amici. L’altro giorno facevamo yoga in sette-otto collegati… con una nostra amica insegnante. Io facevo finta.
Zuckerberg ha detto che la linea in Italia è sovraccarica…
Se salta pure quella è finita.
Le ultime parole famose di Pardo, il 24 marzo 2020.
Un ragionamento politico. Usciti da questa vicenda dovremo mettere sanità e scienza al primo posto. Non mi interessa se spenderemo troppo denaro pubblico. Facciamo deficit. Un po’ di statalismo ci vuole. Un po’ di keynes, addirittura. Infine: un premio in denaro a medici e infermieri, anche io sono pronto a fare la mia parte. E poi migliorare la parte tecnologica: penso che in futuro le aziende proveranno a tagliare spese a favore dello smart working.