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Morto Manu Dibango, il jazzista stroncato dal coronavirus: aveva suonato anche con Jovanotti

L'autore di uno dei più grandi successi della musica a livello globale - 'Soul Makossa' del 1972 - è la prima celebrità mondiale a morire ufficialmente a causa del virus

di F. Q.

Il celebre sassofonista camerunense e leggenda del jazz Manu Dibango è morto a causa del coronavirus all’età di 86 anni. A dare notizia della sua morte a causa del coronavirus, è il suo entourage con un post su Facebook: “È con profonda tristezza che vi annunciamo la scomparsa di Manu Dibango, il nostro ‘Papy Groove’, per il covid-19”. Il funerale sarà riservato alla famiglia, previsto “appena possibile” un omaggio pubblico. L’autore di uno dei più grandi successi della musica a livello globale – ‘Soul Makossa‘ del 1972 – è la prima celebrità mondiale a morire ufficialmente a causa del virus.

Nella sua lunga carriera ha collaborato con artisti come Fela Kuti, Herbie Hancock, Ladysmith Black Mambazo, Sly and Robbie, Eliades Ochoa. E pure con Jovanotti, con cui ha inciso nel 2015 il singolo ‘Musica‘, contenuto nell’album Lorenzo 2015 CC.. Invece nella sua discografia personale spicca l’album con il singolo Soul Makossa, pubblicato nel 1972, considerato il primo di disco music della storia. Di lui una volta Jovanotti disse: “È una leggenda, ha segnato la storia della musica degli ultimi 50 anni. Ha introdotto l’Africa dentro la disco, ha mischiato elementi di afro con il jazz, con la musica elettronica. Negli Anni 80 ha inciso dischi a New York di musica elettronica con un sapore vagamente afro. È veramente un grande”.

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