“Viva la radio!” è il titolo dell’ottava ‘TvLoft Masterclass‘, il format ideato da Matteo Forzano con la collaborazione di Matteo Billi e pubblicato in esclusiva su sito e app di TvLoft, dopo “Professione pilota” in cui Silvia D’Onghia ha intervistato Gianluca Fisichella, “Parola al vino” di Nicola Prudente, in arte Tinto, “Arte e democrazia” di Tomaso Montanari, “Il mestiere dell’attrice” di Donatella Finocchiaro, “Il giornalismo investigativo” di Marco Lillo, “Fotografare l’invisibile” di Valerio Bispuri e “Moriremo teledipendenti?” di Nanni Delbecchi. Protagonista è Giorgio Simonelli, docente di Giornalismo radiofonico e televisivo e di Storia della radio e della televisione all’Università Cattolica di Milano: “Potremmo dire che se la tv e la stampa sono morte, la radio invece sta benissimo – spiega il professore – La radio, infatti sta affrontando un periodo di grande vivacità che si riflette negli ascolti. La sua storia è costellata di cali e rinascite“. Come raccontare allora questo lungo percorso? L’idea di Simonelli è quella di raccontare le tappe della radio attraverso quattro film: “A differenza dei film sulla televisione che vogliono dimostrare che la tv è brutta, sporca e cattiva, i film sulla radio sono pieni di entusiasmo e riescono a raccontarne degli aspetti inediti”. Il primo film che Simonelli prende in considerazione è “Titanic”, quello girato da James Cameron nel 1997 con Leonardo di Caprio e Kate Winslet: “Questo è il film più ‘pretestuoso’ perché non parla di radio – spiega il docente – Tuttavia la notte dell’affondamento, il 14 aprile del 1912, è una notte fondamentale nella storia della radio”. All’inizio, dalla data della sua invenzione nel 1895 fino al 1922, c’è una tecnologia potente, ma di questa tecnologia non si sa bene come servirsene: da una parte c’è il radio-telegrafo, dall’altra c’è il radio-telefono. Secondo alcuni, cioè, la radio deve trasmettere dei segnali in codice, secondo altri deve trasmettere dei suoni, delle voci. Il confronto tra queste due idee, di fatto, blocca l’evoluzione del mezzo. La svolta decisiva verso la radio-telefono avviene proprio nella notte dell’affondamento del Titanic a opera di David Sarnoff, figlio di una famiglia russa emigrata negli Stati Uniti che di lavoro fa il marconista per la Marconi, ossia trasmette e riceve segnali via radio. Quando quella notte riceve il segnale dell’Sos ha un’intuizione: come quel messaggio di emergenza doveva essere raccolto da più persone possibili, così, tutto quello che la radio riusciva a trasmettere, poteva essere di interesse comune. Non più una radio da punto a punto, ma una radio a 360 gradi, un broadcasting. Sarnoff scrive un memorandum per la sua azienda, ma non viene preso in considerazione, anche se contiene l’idea pionieristica della radio come music-box tanto che Sarnoff divenne poi il massimo dirigente della Radio Corporation of America (RCA). Così, tra il 1915 e il 1922, la radio muta il suo destino: si afferma l’idea della radio-telefono, della radio che trasmette prevalentemente musica e diventa un grande media. Inoltre, sempre nel 1922, viene trasmessa la prima pubblicità via radio: inizia così una fase di maturità in cui iniziano i cosiddetti “radio days”.
“Radio Days” è il secondo film che Simonelli utilizza per parlare della storia della radio. Scritto e diretto da Woody Allen nel 1987, racconta la vita di una famiglia in cui compare l’alter ego dello stesso regista, in un periodo tra il 1938 e il 1944. I radio days sono gli anni in cui la radio è centrale nel sistema dei media ed è centrale nella vita delle persone. Fisicamente si tratta di un mobile al centro della casa. “In questo periodo – racconta il professore – si sviluppano i generi della radio – intrattenimento, informazione e divulgazione – e i linguaggi radiofonici“.
I radio days finirono, prima negli Usa e poi in europa, quando si affermò un altro tipo di radio, quella che chiamiamo “Radio rock”. Per spiegare questo periodo, Simonelli si rifà a un terzo film “I love Radio Rock”, scritto e diretto da Richard Curtis nel 2009, che racconta la storia romanzata di Radio Caroline, una famosa radio pirata che trasmetteva tutto ciò che la Bbc non poteva trasmettere. “Sono gli anni in cui la radio non può competere con un altro media che entra nelle case delle persone, la televisione – spiega il docente – E deve quindi cambiare la sua funzione: prevale in assoluto il genere musicale che sostituisce tutto il resto e nasce la partecipazione attiva degli ascoltatori, all’inizio con le dediche e poi con l’apertura all’uso del telefono: è la radio di una generazione che attraverso la radio esprime la sua identità e i suoi ideali”.
L’ultimo film preso in analisi è “Radio America”, l’ultima opera, del 2006, di Robert Altman, che racconta la chiusura del teatro da cui trasmette una piccola radio molto amata. “Il regista americano aveva intuito il declino che stava vivendo la radio. C’era bisogno di uno scossone che arriva quando la radio abbandona l’uso esclusivo del genere musicale e riscopre la parola e la convergenza, la possibilità di integrarsi con i new media“, conclude Simonelli.
TVLoft - 24 Marzo 2020
TvLoft Masterclass, Giorgio Simonelli: “Vi racconto le molteplici vite della radio attraverso la cinematografia”
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“Viva la radio!” è il titolo dell’ottava ‘TvLoft Masterclass‘, il format ideato da Matteo Forzano con la collaborazione di Matteo Billi e pubblicato in esclusiva su sito e app di TvLoft, dopo “Professione pilota” in cui Silvia D’Onghia ha intervistato Gianluca Fisichella, “Parola al vino” di Nicola Prudente, in arte Tinto, “Arte e democrazia” di Tomaso Montanari, “Il mestiere dell’attrice” di Donatella Finocchiaro, “Il giornalismo investigativo” di Marco Lillo, “Fotografare l’invisibile” di Valerio Bispuri e “Moriremo teledipendenti?” di Nanni Delbecchi. Protagonista è Giorgio Simonelli, docente di Giornalismo radiofonico e televisivo e di Storia della radio e della televisione all’Università Cattolica di Milano: “Potremmo dire che se la tv e la stampa sono morte, la radio invece sta benissimo – spiega il professore – La radio, infatti sta affrontando un periodo di grande vivacità che si riflette negli ascolti. La sua storia è costellata di cali e rinascite“. Come raccontare allora questo lungo percorso? L’idea di Simonelli è quella di raccontare le tappe della radio attraverso quattro film: “A differenza dei film sulla televisione che vogliono dimostrare che la tv è brutta, sporca e cattiva, i film sulla radio sono pieni di entusiasmo e riescono a raccontarne degli aspetti inediti”. Il primo film che Simonelli prende in considerazione è “Titanic”, quello girato da James Cameron nel 1997 con Leonardo di Caprio e Kate Winslet: “Questo è il film più ‘pretestuoso’ perché non parla di radio – spiega il docente – Tuttavia la notte dell’affondamento, il 14 aprile del 1912, è una notte fondamentale nella storia della radio”. All’inizio, dalla data della sua invenzione nel 1895 fino al 1922, c’è una tecnologia potente, ma di questa tecnologia non si sa bene come servirsene: da una parte c’è il radio-telegrafo, dall’altra c’è il radio-telefono. Secondo alcuni, cioè, la radio deve trasmettere dei segnali in codice, secondo altri deve trasmettere dei suoni, delle voci. Il confronto tra queste due idee, di fatto, blocca l’evoluzione del mezzo. La svolta decisiva verso la radio-telefono avviene proprio nella notte dell’affondamento del Titanic a opera di David Sarnoff, figlio di una famiglia russa emigrata negli Stati Uniti che di lavoro fa il marconista per la Marconi, ossia trasmette e riceve segnali via radio. Quando quella notte riceve il segnale dell’Sos ha un’intuizione: come quel messaggio di emergenza doveva essere raccolto da più persone possibili, così, tutto quello che la radio riusciva a trasmettere, poteva essere di interesse comune. Non più una radio da punto a punto, ma una radio a 360 gradi, un broadcasting. Sarnoff scrive un memorandum per la sua azienda, ma non viene preso in considerazione, anche se contiene l’idea pionieristica della radio come music-box tanto che Sarnoff divenne poi il massimo dirigente della Radio Corporation of America (RCA). Così, tra il 1915 e il 1922, la radio muta il suo destino: si afferma l’idea della radio-telefono, della radio che trasmette prevalentemente musica e diventa un grande media. Inoltre, sempre nel 1922, viene trasmessa la prima pubblicità via radio: inizia così una fase di maturità in cui iniziano i cosiddetti “radio days”.
“Radio Days” è il secondo film che Simonelli utilizza per parlare della storia della radio. Scritto e diretto da Woody Allen nel 1987, racconta la vita di una famiglia in cui compare l’alter ego dello stesso regista, in un periodo tra il 1938 e il 1944. I radio days sono gli anni in cui la radio è centrale nel sistema dei media ed è centrale nella vita delle persone. Fisicamente si tratta di un mobile al centro della casa. “In questo periodo – racconta il professore – si sviluppano i generi della radio – intrattenimento, informazione e divulgazione – e i linguaggi radiofonici“.
I radio days finirono, prima negli Usa e poi in europa, quando si affermò un altro tipo di radio, quella che chiamiamo “Radio rock”. Per spiegare questo periodo, Simonelli si rifà a un terzo film “I love Radio Rock”, scritto e diretto da Richard Curtis nel 2009, che racconta la storia romanzata di Radio Caroline, una famosa radio pirata che trasmetteva tutto ciò che la Bbc non poteva trasmettere. “Sono gli anni in cui la radio non può competere con un altro media che entra nelle case delle persone, la televisione – spiega il docente – E deve quindi cambiare la sua funzione: prevale in assoluto il genere musicale che sostituisce tutto il resto e nasce la partecipazione attiva degli ascoltatori, all’inizio con le dediche e poi con l’apertura all’uso del telefono: è la radio di una generazione che attraverso la radio esprime la sua identità e i suoi ideali”.
L’ultimo film preso in analisi è “Radio America”, l’ultima opera, del 2006, di Robert Altman, che racconta la chiusura del teatro da cui trasmette una piccola radio molto amata. “Il regista americano aveva intuito il declino che stava vivendo la radio. C’era bisogno di uno scossone che arriva quando la radio abbandona l’uso esclusivo del genere musicale e riscopre la parola e la convergenza, la possibilità di integrarsi con i new media“, conclude Simonelli.
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Parigi, 17 feb. (Adnkronos/Afp) - Il primo ministro britannico Keir Starmer ha invitato gli Stati Uniti a fornire "una garanzia di sicurezza" in Ucraina, affermando che è "l'unico modo" per dissuadere la Russia dall'attaccare nuovamente il Paese.
"Sono pronto a prendere in considerazione un impegno delle forze britanniche sul terreno insieme ad altri se si raggiungerà un accordo di pace duraturo", ha dichiarato il leader, dopo un incontro di emergenza a Parigi con i suoi omologhi europei. “Ma deve esserci il sostegno degli Stati Uniti, perché una garanzia di sicurezza da parte degli Stati Uniti è l’unico modo per scoraggiare efficacemente la Russia dall’attaccare nuovamente l’Ucraina”, ha aggiunto.
Milano, 17 feb. (Adnkronos) - Luca Tomassini, ex rappresentante legale della Vetrya, che si era aggiudicata l'incarico per lo sviluppo dei servizi digital delle Olimpiadi e Paraolimpiadi Milano-Cortina 2026, si è presentato in procura a Milano e si è riservato di tornare per spiegare alcuni aspetti dell'inchiesta per turbativa d'asta e corruzione. Accompagnato dal difensore Giordano Balossi, l'indagato ha interloquito con i titolari dell'indagine - l'aggiunta Tiziana Siciliano e coi pm Francesco Cajani e Alessandro Gobbis - e si è riservato su un possibile interrogatorio più approfondito. Confronto atteso a breve e comunque prima della scadenza del termine delle indagini che è previsto per metà marzo.
Tel Aviv, 17 feb. (Adnkronos/Afp) - Il ministro della Difesa israeliano Israel Katz ha annunciato di voler creare un'agenzia speciale per la "partenza volontaria" dei residenti di Gaza, dopo l'impegno del primo ministro a rispettare il piano del presidente americano di prendere il controllo del territorio palestinese e di sfollarne gli abitanti.
"Il ministro della Difesa Israel Katz ha tenuto una riunione oggi sulla partenza volontaria dei residenti di Gaza, dopo di che ha deciso di creare un'agenzia speciale per la partenza volontaria dei residenti di Gaza all'interno del Ministero della Difesa", si legge in una nota del ministero.
Almaty, 17 feb. (Adnkronos/Afp) - Sette persone sono rimaste intrappolate in una miniera di rame nel Kazakistan centrale a causa di un crollo. Lo hanno reso noto le autorità locali, aggiungendo che sono in corso le operazioni di soccorso. Secondo quanto riportato dai media kazaki, l'incidente è avvenuto a una profondità di circa 640 metri.
"A causa della rottura dei cavi, al momento non c'è comunicazione con i lavoratori", ha affermato in una nota il gestore della miniera, Kazakhmys. Non è stato specificato quando è avvenuto l'incidente, ma si è verificato presso lo stabilimento "Zhomart" dell'azienda, inaugurato nel 2006 nella regione centrale di Ulytau.
Roma, 17 feb. (Adnkronos) - Giorgia Meloni ha lasciato il vertice di Parigi senza alcuna dichiarazione all'uscita. Per il momento non c'è una valutazione in chiaro da parte della presidente del Consiglio. Ma a Roma, a Montecitorio, le opposizioni incalzano e chiedono alla premier di venire in aula a chiarire in Parlamento cosa sta accadendo e quale è la linea dell'Italia nello sconquasso provocato dalle mosse dell'amministrazione Trump in Europa e sul fronte del conflitto ucraino. Pd, Movimento 5 Stelle e Avs si fanno portatori della richiesta. I 5 Stelle chiedono comunicazioni in aula con un voto.
"La presidente Meloni deve venire in aula a riferire su quanto sta accadendo. Su quella -dice Nicola Fratoianni- che potrebbe diventare la road map per una pace, per un cessate il fuoco, per un accordo in Ucraina. Si annuncia a Riad l'incontro tra la delegazione americana e quella russa. Un incontro in cui l'Europa non esiste e penso che questo sia un problema di cui il Parlamento, tutto il Parlamento, dovrebbe discutere. Non c'è tempo da perdere".
A nome del Pd parla il responsabile Esteri, Peppe Provenzano: "Giorgia Meloni deve venire in Aula, perché siamo alla fine del mondo di ieri", esordisce. "Gli alleati che ci avevano aiutato a liberarci dall'abisso del nazifascismo, oggi spalleggiano gli estremisti di destra, nostalgici del nazismo, in Germania. L'idea di escludere l'Europa dal negoziato per la pace in Ucraina è un attacco diretto al nostro continente". Di fronte a tutto questo, incalzano i dem, la premier "deve dirci da che parte vuole stare". Provenzano richiama "l'improvvida solitaria presenza della premier alla cerimonia giuramento di Trump", modo per sottolineare un "rapporto privilegiato" con la nuova amministrazione. Ma "in pochi giorni si è aperta una voragine nell'Atlantico" E "l'Italia deve scegliere da che parte stare. Il governo deve dirci da che parte vuole stare. Se partecipare al rilancio di un necessario protagonismo dell'Europa o continuare a stare dalla parte di chi vuole picconare la nostra costruzione comune".
E se il Pd conferma la linea del supporto a Kiev insieme alla richiesta di uno sforzo diplomatico europeo, i 5 Stelle rivendicano di sostenere "da tempo che andava trovata una soluzione diplomatica". Fino "a pochi mesi fa la premier Meloni diceva che con Putin era inutile parlare. Mi chiedo se ora direbbe lo stesso anche a Trump. Vogliamo delle comunicazioni del governo sulle novità della situazione ucraina, e le vogliamo con voto. Vorremmo sentire almeno per una volta Giorgia Meloni. La aspettiamo''.
Sul punto è poi tornato anche il capogruppo M5S, Riccardo Ricciardi, quando tutta l'aula si è alzata per una standing ovation in solidarietà al presidente Sergio Mattarella per gli attacchi subiti da parte del governo russo. Ricciardi nel dare solidarietà sottolinea però che il passaggio fatto dal capo dello Stato a Marsiglia, "che sicuramente è stato male interpretato, è un passaggio che noi non avremmo fatto perché dà la leva alla narrazione che da più due anni si sta facendo in Italia e in Europa, che giustifica il continuo invio di armi per continuare una guerra che ora si rendono tutti conto dovrà arrivare a una trattativa".
A stretto giro la replica in aula del capogruppo Fdi, Galeazzo Bignami: "Sono maldestri i tentativi di qualcuno di aprire, anche su questo, una distinzione che non ha ragione d’essere perché ci sarà tempo e modo di poter discutere se la trattiva di pace” sull’Ucraina “si aprirà grazie magari all’invio delle brigate del reddito di cittadinanza o grazie al fatto che qualcuno è stato al fianco di Kiev, grazie alla postura di questo governo, in continuità anche rispetto a quando voi avevate votato a favore dell’invio di armi".
Riad, 7 feb. (Adnkronos/Afp) - La delegazione russa, tra cui il ministro degli Esteri Sergei Lavrov e il consigliere del Cremlino Yuri Ushakov, è arrivata in Arabia Saudita per colloqui di alto livello con funzionari statunitensi. Lo ha riferito la televisione di Stato russa.
Il canale di notizie Rossiya 24 ha mostrato i funzionari sbarcare da un aereo nella capitale saudita Riad. "La cosa principale è iniziare una vera normalizzazione delle relazioni tra noi e Washington", ha detto Ushakov a un giornalista dopo l'atterraggio.
Roma, 17 feb. (Adnkronos) - "La Lega, da sempre sincera sostenitrice della pace, confida che in Europa prevalga il buonsenso, anche grazie all’azione di un governo italiano forte e compatto. Incomprensibili gli attacchi di certa sinistra contro il Presidente Trump, che in poche settimane ha fatto - per la pace e la stabilità dell’intero Occidente - più di Biden in anni interi. Dopo troppi morti è l’ora di voltare pagina: il nemico non è Trump ma chi non vuole mettere fine ai conflitti". Così fonti della Lega.