Medici senza frontiere ed Emergency hanno mandato il loro personale nelle strutture sanitarie delle zone più a rischio, Codogno e poi Bergamo, e i loro volontari portano la spesa a centinaia di anziani. Oxfam supporta l'ospedale Careggi di Firenze. Hope onlus ha fornito ventilatori polmonari alla Lombardia. Save the children distribuirà alle famiglie in difficoltà dispositivi elettronici
Chi lavora nell’emergenza sa bene quanto sia importante fare in fretta per salvare vite umane. L’unica cosa che conta è partire subito, senza fare grandi proclami. Così operano da decenni nel mondo le più importanti organizzazioni non governative italiane, che prestano soccorso, ovunque, alle vittime di terremoti, alluvioni, guerre. Ma anche epidemie, come quella di Coronavirus. Qualcuno, a distanza di settimane, ha messo in dubbio il loro ruolo nella battaglia al Covid-19. Bruno Vespa, dalla sua pagina Facebook, ha sostenuto che sono “scomparse”. Ma non è vero. Medici senza frontiere ed Emergency, per esempio, hanno mandato il loro personale negli ospedali delle zone più a rischio, Codogno e poi Bergamo, e con i loro volontari ogni giorno portano la spesa a centinaia di anziani e a persone che non possono muoversi.
In Lombardia non è stato necessario chiamarle a raccolta: era il 5 marzo scorso, e a specifica domanda l’assessore regionale al Welfare Giulio Gallera rispondeva che le organizzazioni non governative si erano dette disponibili a mandare medici negli ospedali più in difficoltà. E così è stato. Nell’emergenza, ovviamente, non conta nulla che sul fronte ci siano esponenti di un partito che in questi anni ha condotto una dura battaglia mediatica contro le ong.
Msf in ospedale nel Lodigiano – All’ospedale di Codogno si combatte il Coronavirus in prima linea da più di un mese. Ed è lì che il 13 marzo è arrivata la task force di Medici senza frontiere. Al momento sono attive 30 persone, in gran parte infettivologi che lavorano insieme al personale sanitario degli ospedali lodigiani, mettendo a disposizione l’esperienza fatta sul campo nella gestione di epidemie complesse. “Quello che cerchiamo di spiegare è che quando arriva un nuovo paziente in ospedale non dobbiamo concentrarci solo sul suo caso, ma avere una struttura in grado di affrontare l’epidemia che lo ha colpito”, spiega Claudia Lodesani, presidente di Medici senza frontiere. Fondamentale è anche l’aiuto fornito allo staff dell’ospedale in termini di protezione personale: “Con tutto quello che hanno fatto per prendersi cura dei pazienti, hanno avuto poco tempo di pensare a loro stessi”, dice Carlotta Berutto, infermiera con oltre 10 anni di esperienza di missioni umanitarie all’estero che coordina l’intervento della ong a Codogno. “Li aiutiamo a combattere in sicurezza l’epidemia, perché possano continuare il loro lavoro assistendo tutti pazienti”.
Bergamo e Milano, tutte le iniziative di Emergency – Il nuovo epicentro del Coronavirus in Italia è Bergamo, dove si è attivata Emergency: un team di 20 persone tra medici, infermieri, fisioterapisti e logisti della ong sta lavorando da giorni all’allestimento del nuovo ospedale, completamente dedicato alla cura dei pazienti affetti da Covid–19. “Stiamo mettendo in campo l’esperienza appresa in Sierra Leone durante l’epidemia di Ebola”, spiega la presidente Rossella Miccio. “Per farlo abbiamo richiamato alcuni dei nostri colleghi che lavoravano all’estero: stiamo cercando di fare la nostra parte in un momento così delicato per l’Italia”. A Milano invece Emergency ha avviato il progetto ‘Domiciliarità’, un servizio di consegna di cibo e farmaci a domicilio per gli over 65, per chi ha difficoltà a muoversi o è costretto alla quarantena. Le chiamate arrivano al centralino di Casa Emergency, dove è stata allestita un’area operativa che smista le richieste sui volontari dislocati in diverse zone della città.
E sempre a Milano la ong ha attivato un monitoraggio nei centri dedicati ai senza fissa dimora, nelle strutture per minori stranieri non accompagnati e in quelle di accoglienza dei migranti, per verificare le condizioni igieniche degli spazi e accertarsi che sia possibile attenersi alle direttive ministeriali.
Oxfam aiuta il Careggi – Oxfam supporterà in particolare l’ospedale di Careggi a Firenze: “Abbiamo definito i bisogni prioritari in termini di attrezzature e materiali, per essere certi che i soldi raccolti siano impiegati tempestivamente e nel miglior modo possibile, seguendo le indicazioni della Protezione Civile”, spiega Roberto Barbieri, direttore generale di Oxfam Italia. L’organizzazione sta anche rafforzando il suo servizio di mediazione linguistico-culturale e attivando servizi a distanza per informare correttamente i cittadini in difficoltà e le comunità straniere sulle normative di contrasto al virus.
Il portale di ActionAid – Action Aid si è invece attivata promuovendo Covid19italia.help, una piattaforma lanciata da una settantina di attivisti digitali in cui ogni giorno si condividono iniziative di solidarietà e informazioni utili relative all’emergenza Coronavirus.
Hope fornisce ventilatori polmonari – La Hope onlus, organizzazione non profit laica e indipendente, specializzata in progetti umanitari sulla salute e sull’educazione, ha invece attivato un canale diretto con le ingegnerie cliniche ospedaliere che manifestano i bisogni specifici delle terapie intensive, e in poco più di venti giorni ha reperito e fornito alla Lombardia una trentina di ventilatori polmonari.
Da Save the children risorse per l’istruzione digitale – Save the Children, oltre a caricare online diversi tutorial per bambini e ragazzi, dai corsi di chitarra ai laboratori di lettura agli esercizi motori da fare in casa, ha anche lanciato il progetto “Non da soli”, che prevede la distribuzione alle famiglie più in difficoltà di dispositivi elettronici e delle connessioni indispensabili per proseguire il percorso educativo di bambini e ragazzi.