A prevederlo è il decreto che elenca tutte le misure di contenimento "reiterabili e modificabili anche più volte fino al 31 luglio 2020". Intanto la Commissione di garanzia dell’attuazione della legge sullo sciopero "rinnova il fermo invito a non effettuare astensioni collettive fino alla data del 30 aprile 2020"
Fino alla fine dell’emergenza coronavirus i lavoratori delle “attività essenziali” non potranno scioperare. A prevederlo è il decreto che elenca tutte le misure di contenimento “reiterabili e modificabili anche più volte fino al 31 luglio 2020”, pubblicato ieri in Gazzetta ufficiale. “Per la durata dell’emergenza”, recita infatti il comma 3 dell’articolo 1, “può essere imposto lo svolgimento delle attività non oggetto di sospensione in conseguenza dell’applicazione di misure di cui al presente articolo, ove ciò sia assolutamente necessario per assicurarne l’effettività e la pubblica utilità, con provvedimento del prefetto assunto dopo avere sentito, senza formalità, le parti sociali interessate”.
Sul tema è intervenuta oggi la Commissione di garanzia dell’attuazione della legge sullo sciopero nei servizi pubblici essenziali, che “rinnova il fermo invito a tutte le organizzazioni sindacali ed alle associazioni professionali a non effettuare astensioni collettive fino alla data del 30 aprile 2020″. La proroga dello stop agli scioperi, in una prima fase richiesto fino al 31 marzo 2020, spiega la Commissione, si rende necessaria “sempre al fine di evitare ulteriore aggravio alle istituzioni coinvolte nell’attività di prevenzione e contenimento della diffusione del virus COVID-19”. La Commissione monitorerà lo sviluppo di tale emergenza, riservandosi eventuali e successivi interventi.