Le autorità pensavano che non fossero attività essenziali e ne hanno ordinato la chiusura, ma lo sceriffo Alex Villanueva ha fatto marcia indietro. La decisione spetta ora al governatore della California, il democratico Gavin Newsom
Centinaia di americani si erano messi in fila fuori dai negozi e avevano comprato armi e munizioni online nei giorni in cui anche negli States stava esplodendo l’emergenza coronavirus. Oggi più di un terzo della popolazione Usa è in lockdown, a casa per contenere l’epidemia e con a disposizione soltanto i servizi essenziali. Ma nella contea di Los Angeles in California – tra gli Stati che hanno imposto misure restrittive – anche i negozi di armi potrebbero rientrare tra le attività che devono rimanere aperte. Le autorità pensavano di no e quindi ne hanno ordinato la chiusura, ma lo sceriffo della contea, Alex Villanueva, ha fatto marcia indietro. “Gli sforzi per chiudere le attività non essenziali sono stati sospesi”, ha twittato, aggiungendo che il governatore democratico Gavin Newsom dovrà determinare quali attività sono essenziali e quali no.
Come ha spiegato Villanueva a Fox News, il fatto è che il consigliere legale della contea ha scritto un parere secondo il quale i negozi di armi sono “attività essenziali e devono rimanere aperti”. Ora toccherà dunque al governatore prendere la decisione finale. L’emergenza coronavirus ha portato ad un boom di vendite di armi negli Stati Uniti. Molti acquirenti temevano il caos o misure restrittuve che avrebbero vietato la vendita di armi e munizioni.