Televisione

Coronavirus, basta poco a restituirci la poesia: io l’ho trovata in un cartone inclusivo

Imagination. E poi parte una musica lievissima. Imagination. I imagine all my friends coming close to me. E già queste parole potrebbero bastare, in giorni come questi dove ci mancano tutti, ma proprio tutti, figuriamoci gli amici.

Imagination e aggiungeteci una musica, e poi un cartoon delicato come solo Small Potatoes può essere e avrete avuto in regalo un momento di poesia che fa la differenza. E’ successo a me, in maniera involontaria e inattesa. A me che, partita alla ricerca dell’ultima, drammatica notizia, mi sono invece imbattuta nella più piacevole delle sorprese: quell’attimo magico che è l’avvio di un cartone animato, la sua attesa davanti allo schermo scuro e poi la sigla che per noi degli anni Settanta era caratterizzata da caratteri orientali. Un tuffo nel passato che mi ha riportato indietro, lontano da questo tempo fermo, con leggerezza e soavità.

Small Potatoes, si chiama così una delle due neoproduzioni cartoon che su RaiPlay son pubblicate in anteprima esclusiva. E ci parla del mondo di fuori e di come raggiungerlo con l’immaginazione. Mai un aiuto più utile in queste ore di attesa in balcone o in finestra.

La seconda, innovativa e inclusiva, racconta di Lampadino e Caramella, due fratellini speciali impegnati nientedimeno che a riportare l’armonia nel MagiRegno. Ma la meraviglia è che si tratta del primo Cartoon “Able”, ossia il primo cartone animato per tutti i bambini, diversamente abili e non. Un progetto nato grazie a una campagna di crowdfunding sulla piattaforma With You We Do.

Ecco, può succedere anche questo nei pomeriggi troppo azzurri e lunghi. Che in un attimo si passa dalla peggiore delle notizie, quel dato oscuro e cupo su chi oggi ci ha lasciato, a una sospensione inattesa dalle angosce. Succede che grazie a un cartone inclusivo capisci di più la vicinanza a medici, infermieri, anestesisti, rianimatori che indistintamente stanno aiutando tutti, tutti (perché tutti abbiamo gli stessi diritti) rischiando addirittura di rimetterci loro stessi.

Se potete guardatele, queste due creazioni nuove e delicate, e se vorrete, fatele vedere ai loro figli, ai loro amichetti. Perché c’è bisogno di una pausa di riflessione e di recuperare un tempo che era quello del pensiero dolce. Evviva quindi la creatività, evviva l’innovazione. Perché se sono anche solo in grado di restituire, attraverso la fantasia ecumenica e senza limiti, l’evasione profonda e corretta (ma davvero, non politicamente corretta), allora significa che ciò che c’è in circolo va alimentato, potenziato e raffinato. Significa investire su un popolo che domani sarà quello che vota.

Partiamo dai più piccoli, partiamo da loro. Ma con la consapevolezza che c’è una medicina necessaria a tutti per sollevarci e volare alto: Imagination, appunto.