Come è ormai ben noto, la spiritosa dicitura dell’elicottero pieno di banconote vere che vengono buttate a pioggia dal cielo a corroborare le finanze disastrate di imprenditori, commercianti e semplici cittadini da qualche infausto evento che ha colpito gravemente una intera economia è vista, specialmente in Europa, come uno scherzo per creduloni, invece non lo è.

O meglio, non avviene esattamente con elicotteri che ci buttano sopra la testa milioni di banconote svolazzanti nell’aria fino a raggiungere il suolo in attesa di essere raccolte da un popolo stremato da qualche catastrofe, ma viene ugualmente devoluto a pioggia, cioè a tutti, al fine di raggiungere quei soggetti e quelle categorie economiche ritenute più bisognose di immediato aiuto da parte dello Stato.

Ad individuare per primo la necessità di attivare questa costosissima forma di sostegno all’economia statale è stato proprio Donald Trump, ovvero proprio quello da cui meno ti saresti aspettato l’incredibile regalo, con soldi pubblici, della bellezza di due trilioni di dollari (duemila miliardi, una cifra astronomica!). Basti pensare che nel 2008 l’immediato intervento a sostegno delle banche che rischiavano di fallire una dopo l’altra fu di “soli” 850 miliardi di dollari.

A spingere risolutamente su questo tipo di intervento economico, molto utile e immediato ma anche molto costoso per le casse dello Stato, è stata la tremenda pandemia del virus Covid19, partito dalla Cina e diffuso che in poche settimane in tutto il mondo. Anche noi italiani purtroppo ne conosciamo ormai bene l’incredibile facilità di contagio e mortalità.

Ora ha cominciato a falciare vite umane anche negli Usa, a centinaia ogni giorno. Anche là, nel solo giro di una settimana, sono passati dal pensare che a casa loro siano invincibili al rinchiudersi in casa terrorizzati, perché nemmeno loro sanno cosa fare per liberarsi da quel micidiale, invisibile assassino.

L’immediata disponibilità di Trump a concedere quei “fantastilioni” in regalo un po’ a tutti (ma qualche beneficio l’avrebbe anche lui in termini di popolarità per le prossime elezioni) ha inciampato però nella solita rigidità a senso unico di qualche avido repubblicano, a cui viene l’orticaria anche solo a parlare di dare un po’ di soldi a chi non ne ha. In quattro hanno votato contro al Senato, sostenendo che quell’incentivo disincentiverebbe troppi lavoratori a cercarsi un nuovo posto dopo il licenziamento (!).

Ma non ci sono dubbi che quel provvedimento passerà, sia pure con qualche “limatina” qua e là. L’interesse nazionale non può fermarsi in un momento così grave per l’economia, solo per l’ottusità (in questo caso) di risparmiare a tutti i costi su qualche “poveraccio” convinto di aver diritto anche lui di partecipare a un così sontuoso banchetto nel quale altri si abbuffano.

E comunque non è da dimenticare che, sul piano economico nazionale, in casi come questo sono proprio i soldi buttati a pioggia in mezzo a chi ne ha più bisogno a dare la miglior resa nei tempi più brevi, perché il ceto operaio, le casalinghe, i piccoli commercianti, ecc., a milioni stressati dalle difficoltà e (forse a migliaia) dai lutti subiti, spenderanno subito nell’economia locale quel generoso sostegno, avviando così il percorso di una rapida ripresa meglio che ogni cervellotico “piano”, che magari aiuterebbe “questi” ma che verrebbe subito ostacolato (politicamente) da “quelli”.

Anche le famiglie (come già avvenuto nel 2007) godranno di questo incentivo. A loro (anche a me!) verrà inviato (o versato direttamente in banca) un assegno non disprezzabile. Non c’è ancora una cifra precisa (sembra che Trump volesse arrivare addirittura a 5000 dollari per ogni singolo soggetto) ma anche l’attuale proposta di 1200 dollari non è per niente da “buttare”!

Personalmente penso che nel 2007 questo tipo di incentivo fu un fiasco perché ad essere colpite dalla crisi furono le banche (una crisi di liquidità), questa crisi invece si abbatte sulle persone e ogni incentivo sul popolo potrà dare per intero tutti i suoi benefici.

Benché in Europa questa operazione sarebbe certamente molto più complicata, se fatta bene potrebbe dare anche da noi un buon risultato economico. Madame Lagarde, ci pensi!

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