Durante il suo podcast Hotboxin, che rilancia di continuo dal suo profilo Instagram, l’ex campione del mondo di boxe dei pesi massimi ha raccontato dei giorni in cui era all’apice della fama e dei guadagni. Tyson ha anche detto di temere il ritorno di quell’“inferno” perché “sembro un tipo duro, ma odio quel ragazzo che ero”
“Ero malato di sesso e orge”. Mike Tyson apre lo scrigno del suo passato e rivela “il diavolo” che era in lui. Durante il suo podcast Hotboxin, che rilancia di continuo dal suo profilo Instagram, l’ex campione del mondo di boxe dei pesi massimi ha raccontato dei giorni in cui era all’apice della fama e dei guadagni. “Da giovane ero un animale pieno di soldi. Ho fatto sesso e orge con mamme, sorelle e cugine di tutte le persone che conoscevo. Ero malato, così tanto malato da non avere idea di esserlo”. Iron Mike ha ricordato anche di quando risiedeva a Las Vegas (oggi è tornato a vivere a Brooklyn ndr) e aveva accesso ai privé di tutti i locali notturni quindi sempre con una prostituta a disposizione. Infine ecco l’ombra del passato che ritorna: “Non voglio che quella persona che ero prima esca di nuovo”. Tyson dice di temere il ritorno di quell’“inferno” perché “sembro un tipo duro, ma odio quel ragazzo che ero”. Il più giovane pugile di tutti i tempi a vincere il titolo dei massimi, aveva appena compiuto vent’anni, nel 1992 era finito a processo e poi in carcere con l’accusa di stupro rivoltagli da una sua ex, Desiree Washington. Tyson venne condannato a 10 anni, quattro abbonati con la sospensione della pena, e ne scontò solo tre. Uscito dal carcere ritornò a combattere ma nel 1997 divenne protagonista del match per il titolo dei massimi dove strappò con un morso il lobo dell’orecchio di Evander Holyfield. Nel 1999 ancora galera per pochi mesi dopo un’aggressione e ancora un ritorno moscio sul ring e lo stop definitivo ad una carriera fulminante nel 2005 dopo l’incontro, perso con Kevin McBride. Negli ultimi tempi Tyson ha più volte dichiarato di voler morire: “Non lo temo. Vivere potrebbe essere più complicato che morire per me perché vivere richiede molto coraggio”.