Una curva di contagi e vittime da coronavirus che, per ora, cresce di giorno in giorno in Europa e negli Stati Uniti. La Spagna tocca il picco di morti nelle ultime 24 ore: sono 832 e il totale sale così a 5.690. Nel Regno Unito le vittime sono più di mille e per il direttore di Nhs (il sistema sanitario nazionale) Stephen Powis, “potremo considerare di aver fatto bene se riusciremo a rimanere sotto i 20mila morti”.
La situazione non è migliore sull’altra sponda dell’Atlantico, dove cresce l’allarme per lo Stato di New York – che ha superato i 52mila contagi – in un Paese che nel complesso registra oltre 104mila casi e 1700 i morti. Oggi un nuovo record negativo: 453 morti nelle ultime 24 ore. Donald Trump sta quindi valutando quarantene per gli stati di New York, New Jersey e Connecticut, sottolineando comunque che non è al momento allo studio la possibilità di chiudere la metropolitana della Grande Mela. Preoccupazione anche per Detroit, Michigan: i casi di coronavirus aumentano rapidamente: sono già 1.377. E, avverte il sindaco Mike Duggan, saliranno ancora. “Sarà molto peggio” dice lanciando l’ennesimo appello ai cittadini a stare in casa. In Illinois è morto un bimbo di meno di un anno, positivo. Un evento molto raro: “Non si è mai registrata una morte di un bimbo per il virus. Un’indagine è stata avviata sul caso” sottolinea il responsabile della sanità dell’Illinois, Ngozi Ezike.
Il presidente Trump, dopo l’approvazione del Congresso, ha firmato il piano da 2mila miliardi per risollevare l’economia anche attraverso misure di helicopter money e ordinato al colosso General Motors di iniziare a produrre respiratori. La Russia, dove Putin ha indetto una settimana di “vacanza nazionale” dal 28 al 5 aprile, chiude completamente le sue frontiere a partire da lunedì.
Notizie positive arrivano invece dalla Cina, dove la metro è stata riaperta e sono arrivati i primi treni passeggeri a Wuhan dopo un blocco di oltre due mesi. Per ora i viaggiatori sono autorizzati ad arrivare, ma non a lasciare la città di 11 milioni di abitanti, che dal gennaio scorso era stata isolata dal mondo. Sono 602.262 i contagi nel mondo per il coronavirus, secondo la Johns Hopkins University. I morti ammontano a 27.889.
Spagna – 5690 morti. I casi sono 72.248, i ricoverati 40.630, 4.575 quelli in terapia intensiva e 12.285 i guariti dimessi. “Il governo di Spagna approverà domani in un consiglio dei ministri straordinario che tutti i lavoratori di attività non essenziali rimangano a casa nelle prossime due settimane. Dal 30 marzo al 9 aprile”, ha detto il premier spagnolo Pedro Sanchez, precisando che la misura prevede un permesso retribuito.
Francia – Sono 33.450 i casi. I morti a 1998.
Regno Unito – Se il governo britannico riuscirà a mantenere le morti per il coronavirus sotto i 20mila “avrà fatto molto bene” secondo Stephen Powis, direttore medico del sistema sanitario. “Questo è il momento di stare in lockdown e isolarsi. Adesso avete la possibilità di salvare vite”, ha aggiunto rilanciando con forza l’appello ai britannici affinché rispettino le misure imposte per contrastare la diffusione del contagio, nel giorno in cui si registra il superamento di 1000 morti complessive. Il Dipartimento della Salute ha reso noto che 260 persone sono morte nelle ultime 24 ore, il più grande aumento giornaliero dall’inizio dell’epidemia, +34% rispetto a ieri. In totale sono 1.019 i decessi, i contagi 17.089. Durissimo il commento della presigiosa rivista The Lancet nei confronti della strategia del governo britannico contro l’emergenza cronavirus, che definisce fallimentare. “Il sistema sanitario nazionale è risultato del tutto impreparato per questa pandemia”, spiega Richard Horton, direttore della rivista. “Febbraio avrebbe dovuto essere utilizzato per espandere la capacità di test del coronavirus, garantire la distribuzione di Dpi approvati dall’Oms e stabilire programmi di formazione e linee guida per proteggere il personale del sistema sanitario. Non hanno intrapreso nessuna di queste azioni. Il risultato è stato caos e panico in tutto il sistema sanitario. I pazienti moriranno inutilmente. Il personale del sistema sanitario morirà inutilmente. È, infatti, come ha scritto un operatore sanitario la scorsa settimana, ‘uno scandalo nazionale’. La gravità di quello scandalo deve ancora essere compresa”.
Svezia – Il premier Stefan Lovfen ha annunciato che a partire da domenica saranno vietati gli assembramenti con oltre 50 persone in un tentativo di bloccare la pandemia. Le disposizioni finora vigenti proibivano gli assembramenti con oltre 500 persone. “Tutti noi come individui dobbiamo assumerci le nostre responsabilità – ha detto Lovfen in una conferenza stampa, seguita ad una riunione dell’Agenzia di sanità nazionale, che ha raccomandato il provvedimento – Non possiamo legislare su tutto e vietare tutto, è una questione di comportamenti“. Rispetto ai Paesi vicini, la Svezia ha adottato misure meno stringenti rispetto all’emergenza coronavirus: al momento si contano 3.046 casi e 92 vittime.
Belgio – 9.134 contagi confermati e 353 decessi. Da ieri si sono registrati 1.850 nuovi casi e 64 morti. Sono i nuovi dati aggiornati oggi dalle autorità sanitarie locali che precisano che nelle ultime ore 575 persone sono state ricoverate. In totale si contano 3.717 ricoveri, di cui 789 in terapia intensiva (+99).
Usa – Donald Trump alza la voce con General Motors e ordina al colosso di Detroit di iniziare a produrre respiratori. L’ordine arriva con il ricordo al Defense Production Act, la legge varata negli anni 1950 durante la guerra di Corea per riorientare la produzione di alcune industrie. “Non esiterò a usare tutto il mio potere e la mia autorità per combattere la crisi” assicura Trump nominando Peter Navarro, il falco consigliere commerciale, come coordinatore della politiche adottate nel Defense Production Act. Accusando Gm di “perdere tempo” nelle trattative con l’amministrazione per il contratto di produzione di ventilatori, Trump passa all’azione. L’obiettivo, spiega il presidente, è “salvare vite umane”.
Il New York Post scrive che il coronavirus uccide una persona nella Grande Mela ogni 17 minuti. Nella città i casi sono oltre 26.600, di cui 5.250 persone ricoverate in ospedale. I pazienti con coronavirus in terapia intensiva sono 1.175. L’area più colpita di New York è il Queens con 8.529 casi, seguita da Brooklyn con 7.091, il Bronx con 4.880, Manhattan con 4.627 e Staten Island con 1.534. Nello stato di New York invece i casi sono 52.318, di cui 7.328 in ospedale, con 728 morti. Lunedì arriverà nel porto di New York l’unità della marina militare americana Usns Comfort, che servirà da nave ospedale e le primarie nello Stato, originariamente fissate per il 28 aprile, sono state rinviate al 23 giugno.
E il New York Times, secondo cui l’area metropolitana della East Coast ha avuto meno successo nell’appiattire la curva di casi rispetto a Wuhan o alla regione Lombardia, scrive che se il tasso di crescita di casi continuerà ai livelli attuali, nell’area si registrerà un’epidemia peggiore di quella registrata nei focolai cinese e italiano. “Non c’è garanzia che il trend continuerà – precisa però il giornale -. È possibile che il distanziamento sociale rallenterà o fermerà la crescita di casi”.
Russia – Da lunedì chiude tutti i suoi varchi di confine a ogni mezzo. Il provvedimento adottato oggi dal governo ha validità provvisoria, ma non è stata precisata la data di scadenza. Erano già stati cancellati in precedenza i voli internazionali e chiuse le frontiere, ma al transito delle sole persone, con Cina e Bielorussia. La prossima settimana è stato chiesto a tutti coloro che non svolgono lavori essenziali di rimanere a casa. Il numero dei contagi confermati in Russia è salito a 1.264 Cinque persone sono morte dopo aver contratto il Covid-19.
Cina – La provincia dell’Hubei riapre da domani i suoi aeroporti alle tratte domestiche, ad eccezione del Wuhan Tianhe International Airport, lo scalo del capoluogo Wuhan destinato a tornare a una operatività limitata solo l’8 aprile. La prima ondata di passeggeri giunta a Wuhan in treno è solo in entrata e ha lo scopo, hanno riferito i media locali, di favorire la riunificazione delle famiglie separate dopo la quarantena della città (e dell’Hubei, la provincia di cui è capoluogo) decisa il 23 gennaio negli sforzi per limitare il contagio. Nelle stazioni, il personale con le tute bianche in tyvek, tra lavoratori della municipalità e numerosi volontari hanno operato dal mattino per facilitare gli arrivi, spruzzando disinfettante e fornendo informazioni sulle nuove normative.
Le restrizioni agli spostamenti cadranno l’8 aprile, quando è atteso anche il riavvio dei collegamenti aerei domestici. Nella città focolaio del coronavirus è ripartita la metropolitana collegando le 17 stazioni ferroviarie sul territorio. Ogni viaggiatore in arrivo col treno e sui mezzi di trasporto locali deve mostrare di possedere il codice ‘verde’ (Health Qr code) di una app che certifica lo stato di salute privo di rischi rispetto al Covid-19. La principale battaglia delle autorità locali e centrali è quella contro la “seconda ondata”, legata ai casi importati di infezione e dagli asintomatici, da coloro che sono contagiati ma che non mostrano segni della malattia. Secondo diversi studi, tra cui uno cinese diventato virale, il momento più a rischio è individuato nel mese di ottobre, quando potrebbero maturare le condizioni climatiche e ambientali favorevoli al coronavirus. La vita a Wuhan è ancora lontana dalla normalità, tra la gran parte dei negozi chiusi e i blocchi stradali ancora operativi. Nel giorno della riapertura parziale della città simbolo del Covid-19, la Cina ha reso operative le misure di divieto di ingresso agli stranieri sospendendo la validità dei visti e anche i permessi di residenza.
Israele – L’ambasciatore a Berlino è guarito dal coronavirus. Jeremy Issacharoff e un membro del suo staff erano rimasti contagiati circa due settimane fa, durante un incontro con un deputato tedesco poi risultato positivo al test. Lo scorso 17 marzo era stato annunciato l’esito positivo del tampone effettuato sui due diplomatici. Entrambi erano stati posti in isolamento e le loro condizioni venivano descritte come buone. L’ambasciata era stata chiusa e tutto il personale lavorava da casa in auto isolamento.
India – Quarantamila persone in quarantena in India, nello stato settentrionale del Punjab, a causa di un guru ‘superuntore’, morto a causa del coronavirus, dopo aver partecipato ad un festival sikh al quale erano presenti decine di migliaia di persone. Secondo quanto riferito dalla Bbc, Baldev Singh, 70 anni, aveva ignorato la raccomandazione delle autorità di mettersi in autoisolamento al suo rientro da un viaggio in Italia ed in Germania. Non solo: qualche giorno prima della sua morte ha partecipato al festival di Hola Mohalla, che dura sei giorni e quotidianamente attira almeno 10mila persone. Una settimana dopo il suo decesso – le cui cause sono state accertate solo post mortem – 19 suoi parenti sono risultati positivi al coronavirus. “Al momento – ha detto un funzionario del Punjab all’emittente britannica – siamo stati in grado di rintracciare 550 persone entrate in contatto diretto con lui e il numero sta aumentando. Abbiamo sigillato 15 villaggi nell’area in cui era stato”, mentre altri cinque in un distretto vicino. In India i casi confermati di coronavirus sono 640, 30 dei quali nel Punjab, ma gli esperti ritengono che i contagi siano molti di più.