Le risposte solidali delle comunità ai casi di minori i cui genitori sono stati vengono ricoverati in ospedale
Due sorelline, che frequentano la scuola elementare di Montevarchi, in provincia di Arezzo, sono rimaste sole in quarantena. Come figure di riferimento avevano la madre e la nonna, entrambe contagiate dal coronavirus. La mamma, operatrice sanitaria, è stata ricoverata nel reparto di malattie infettive dell’ospedale di Arezzo, mentre la nonna ottantenne è morta giovedì. Ma tutto il comune si è preso cura di loro, finché le due sono state affidate a una parente.
Una vicenda molto simile a quella accaduta a Bari, dove i genitori di due ragazzi più grandi, di 14 e 16 anni, si sono ammalati. Anche in questo caso tutta la comunità si è mobilitata per sostenerli.
Il caso di Montevarchi è riportato dal quotidiano La Nazione, che ha descritto la rete di solidarietà che ha coinvolto tutta la cittadina. Il sindaco Silvia Chiassai è stato nominato tutore e la rete di protezione ha coinvolto parenti, amici di famiglia, la parrocchia e il tessuto associativo. Parcheggiato nel giardino sotto casa ha stazionato giorno e notte un camper con un volontario a turno, pronto ad accorrere in caso di emergenza. Parlava di continuo con le bambine che si affacciavano alla finestra, tirava fuori una sedia pieghevole e si metteva ad ascoltare e a dare indicazioni. Nessun problema per colazioni, pranzi, merende e cene: il volontario saliva con la borsa delle pietanze pronte e la lasciava sulla soglia dove le bimbe la ritiravano.
Questo sistema di solidarietà ha tenute al sicuro le bambine, fino a quando non sono state affidate a una parente. Lo ha fatto sapere in una nota la Ausl Toscana sud est, aggiungendo che “la madre sta meglio e conta di tornare a breve al domicilio e che ringrazia tutta la comunità di Montevarchi”.
A Bari invece una ragazza di 16 anni e il fratello di 14 sono rimasti soli in casa da quando i loro genitori, entrambi positivi al coronavirus, sono stati ricoverati in ospedale. Da una decina di giorni si trovano anche loro in isolamento e sono circondati dall’affetto e dalle cure di familiari, amici, servizi sociali e soprattutto dei carabinieri, colleghi del papà, che quotidianamente si occupano di loro. E poi ci sono gli amici a tener loro compagnia, con videochiamate e continui messaggi.
“Ci troviamo in situazioni anche molto complicate”, ha detto il sindaco barese Antonio Decaro, raccontando in una diretta Facebook proprio “il caso di questa famiglia dove il padre e la madre sono risultati entrambi positivi e sono stati ricoverati in ospedale lasciando due ragazzi minori a casa e a loro volta in quarantena. Con gli assistenti sociali e con i colleghi carabinieri del papà, stiamo dando una mano a questi ragazzini”.