Il governo allontana la riapertura, Romano Prodi chiama l’Europa a svolgere il suo ruolo di “ancora della democrazia” se non vuole “scomparire dalla cartina geografica”. In una domenica in cui i dati mostrano un trend di decrescita per il terzo giorno consecutivo, dando una dimensione epidemiologica alle misure di contenimento, l’esecutivo chiarisce che nulla o quasi ricomincerà dal 3 aprile. Manca l’ufficialità, ma le parole dei ministri della Salute, Roberto Speranza, e degli Affari Regionali, Francesco Boccia, sono inequivocabili. Lo ha detto sabato il presidente del Consiglio Giuseppe Conte e lo hanno ribadito domenica due esponenti del suo governo. Chiaramente.

Prodi: “Come la guerra, ha ragione Draghi” – Mentre la settimana che inizia segnerà un momento cruciale anche per gli aiuti europei. Sul tema, in serata, si è fatto sentire l’ex presidente della Commissione europea, Romano Prodi: “È come la guerra, il paragone di Draghi è scientificamente giusto. Non è la crisi del 2008 che parte dalla finanza e poi prende il resto dell’economia, prende tutti: i ristoratori e quelli che devono andare a mangiare”. Esiste, ha spiegato l’ex premier a Che tempo che fa, “una diffusa idea che la solidarietà europea finisca per aiutare soprattutto gli altri, ma gli olandesi devono capire: se succede una grande crisi a chi vendono i loro tulipani?”.

“Strategia o scompariamo dalla cartina” – Un riferimento non casuale, visto che i Paesi Bassi sono, insieme alla Germania, nel gruppo dei falchi che si oppone agli eurobond chiesti dall’asse Roma-Parigi. In Europa, ha aggiunto, “non c’è una strategia per il futuro”, ma “il gruppo di Paesi che rifiuta l’austerità per definizione è diventato molto più forte. Finalmente il pericolo è percepito. Il primo passo della Banca centrale europea ci aiuta”, ma occorre una “strategia comune e un forte incentivo immediato per le imprese”. “Noi non capiamo – ha concluso Prodi – che l’Europa è rimasta l’unica ancora della democrazia. Vogliamo capire che ci sono 23 cinesi ogni italiano e 18 cinesi ogni tedesco? O stiamo assieme o scompariamo dalla carta geografica del mondo”.

Speranza: “Sacrificio non brevissimo” – In attesa di comprendere quale saranno le mosse dell’Europa, l’Italia si prepara alla settimana che porterà alla scadenza del decreto che ha introdotto le misure di contenimento. E durante, lo indicano diversi esponenti dell’esecutivo, è quasi certo che verranno prorogate. “Siamo ancora nel pieno dell’epidemia. Sarebbe un grave errore abbassare la guardia proprio ora. Si finirebbe – ha spiegato Speranza – per vanificare quanto fatto fino ad oggi. I sacrifici di queste settimane sono seri”. Anche molti virologi si sono già espressi a riguardo e tutti concordano nel dire che guardando la curva dei contagi – che rallenta, ma di poco – è prematuro revocare le misure di contenimento il 3 aprile, data in cui scade la validità dei decreti restrittivi per cercare di arginare la diffusione del coronavirus nel nostro Paese. “Se le misure in vigore saranno prorogate? Sicuramente sì, ne abbiamo ancora bisogno. Ci sono segnali incoraggianti ma questo non basta. Faremmo un errore madornale”, ha ribadito Speranza. Chiarendo: “Verranno prorogate e non sarà un sacrifico brevissimo”.

Boccia: “Le misure saranno allungate” – La proroga, insomma, è inevitabile. Lo ribadisce anche Francesco Boccia: “Le misure in scadenza inevitabilmente saranno allungate. Penso che in questo momento parlare di riapertura sia inopportuno e irresponsabile”, ha spiegato il ministro degli Affari Regionali a L’Intervista di Maria Latella su SkyTg24. Una precisazione che suona come una risposta a quanto dichiarato dal leader di Italia Viva Matteo Renzi, che sabato in un’intervista al quotidiano Avvenire aveva parlato di riapertura delle fabbriche prima di Pasqua e delle scuole il 4 maggio e ha poi rilanciato su Facebook ha rilanciato dicendo che “tra qualche giorno cambieranno posizione e diranno tutti insieme ciò che stiamo dicendo da soli noi oggi”. Una tesi, quella dell’ex premier, rigettata in toto dalla comunità scientifica che la bolla come “follia”.

I dati Tutto mentre nella giornata di domenica il trend si conferma in calo. Si toccano i 97.689 contagiati con un aumento di 5.217 nelle ultime 24 ore con un trend di crescita in calo rispetto a sabato quando si erano registrati circa 500 nuovi casi in più. In un giorno si registrano altri 756 decessi, portando il dato complessivo dei morti causati dalla pandemia a 10.779. Il trend di crescita su base giornaliera è stato del 5,64%, sabato era del 6,90 e venerdì del 7,39. Lo pneumologo Luca Richeldi, membro del Comitato tecnico-scientifico del ministero della Salute, parla di “dati solidi” e “incoraggianti”, ma avverte: “La battaglia è lunga, dobbiamo essere rigorosi”.

Le condizioni per riaprire: bar e locali per ultimi – La condizione essenziale per rialzare le saracinesche resta infatti quella del R0, l’indice di contagiosità del virus, che deve essere inferiore a 1 (un positivo infetta meno di una persona). In ogni caso la riapertura sarà graduale e ci vorrà molto tempo per tornare alla normalità, perché bisognerà impedire la creazione di nuovi focolai, alimentati anche dalla circolazione degli asintomatici. “Gli epidemiologici affermano che si vedono i primi effetti del contenimento. Non siamo però ancora al cambio di fase. Servirà tempo e gradualità”, ha avvisato il ministro Speranza. Ecco perché quindi i primi ad aprire potrebbero essere le imprese legate alle filiere essenziali, farmaceutica ed alimentari, mentre per ultimi discoteche, cinema, locali notturni e teatri.

CRONACA ORA PER ORA

23.40 – “In Puglia arrivato un terzo del fabbisogno di mascherine”
“La protezione civile nazionale ha consegnato questa sera alla Regione Puglia, all’aeroporto di Bari Palese, 42mila mascherine chirurgiche, con un volo della Guardia Costiera, che costituiscono meno di un terzo del fabbisogno quotidiano di mascherine chirurgiche dell’intera regione”. Lo comunica il dirigente della sezione Protezione civile della Regione Puglia Mario Lerario.

23 – Nel Reatino 42 contagiati in casa di riposo
Il sindaco di Contigliano (Rieti), Paolo Lancia, ha reso noto l’esito dei tamponi eseguiti a ospiti e operatori sanitari della Casa di riposo Alcim di Contigliano, colpita dall’epidemia di Coronavirus. “In base alle comunicazioni pervenute in merito dall’Asl – fa sapere in una nota il sindaco -: ospiti positivi 42, ospiti negativi 3, ospiti per i quali non è pervenuto l’esito del tampone 8; operatori positivi 23”.

22.40 – Prodi: “Olanda capisca che non venderà più tulipani”
“C’è una diffusa idea che la solidarietà europea finisca per aiutare soprattutto gli altri, ma gli olandesi devono capire: se succede una grande crisi a chi vendono i loro tulipani?”.

22.35 – Prodi:”Europa ancora democrazia, o insieme o scompariamo”
“Noi non capiamo che l’Europa è rimasta l’unica ancora della democrazia. Vogliamo capire che ci sono 23 cinesi ogni italiano e 18 cinesi ogni tedesco? O stiamo assieme o scompariamo dalla carta geografica del mondo”. Lo ha affermato Romano Prodi, ospite di Che tempo che fa.

22.30 – Prodi: “Virus come guerra, Ue non ha strategia per il futuro”
“E’ come la guerra, il paragone di Draghi è scientificamente giusto. Non è la crisi del 2008 che parte dalla finanza e poi prende il resto dell’economia, prende tutti: i ristoratori e quelli che devono andare a mangiare”. Lo ha affermato Romano Prodi, ospite a Che tempo che fa. In Europa, ha aggiunto, “non c’è una strategia per il futuro”, ma “il gruppo di Paesi che rifiuta l’austerità per definizione è diventato molto più forte. Finalmente il pericolo è percepito. Il primo passo della Banca centrale europea ci aiuta”, ma occorre una “strategia comune e un forte incentivo immediato per le imprese come stanno facendo in America: famiglie e imprese, perché è una crisi dell’offerta e una crisi della domanda”.

21.36 – Speranza: “Sacrificio non sarà brevissimo”
“Sicuramente” le misure di contenimento per il coronavirus “verranno allungate e ci sarà bisogno di un sacrificio che non sarà brevissimo”. Lo ha affermato il ministro della Salute, Roberto Speranza, ospite di ‘Che tempo che fà.

21.35 – Speranza: “Misure verranno prorogate”
“Se le misure in vigore saranno prorogate? Sicuramente sì, ne abbiamo ancora bisogno. Ci sono segnali incoraggianti ma questo non basta. In questo momento la chiave continuano ad essere le misure contenitive. Altrimenti faremmo un errore madornale”. Lo dice il ministro della Salute, Roberto Speranza, a ‘Che Tempo che Fà su Rai2. “Guai ad abbassare la guardia, ora siamo ancora nel pieno della crisi”, conclude.

21.10 – A Polignano 22 contagiati in centro riabilitazione
Sono 22 le persone risultate positive al Coronavirus nel centro di riabilitazione ‘Giovanni Paolo II’ di Putignano (Bari). Lo precisa in una nota la Asl di Bari con riferimento alla notizia dei 24 casi positivi comunicata nel pomeriggio dal sindaco di Putignano. Si tratta, spiega la Asl, di 7 operatori sanitari (tre infermieri e quattro operatori sociosanitari) e 12 pazienti. A questi si aggiungono altri 3 pazienti che erano stati precedentemente dimessi dalla struttura, ora in isolamento domiciliare, sempre costantemente monitorati.

21 – Saretano, 34 positivi in casa di riposo
In una casa di riposo di Sarteano (Siena) sono stati registrati 34 casi positivi al coronavirus: 22 anziani ospiti e 12 operatori. All’interno della Rsa sono stati effettuati complessivamente 97 anni tamponi. La buona parte dei positivi sono asintomatici, sia tra i dipendenti che tra i degenti.

20.52 -Baretta: “Reddito d’emergenza? Possibile pagare bollette”
Il governo sta lavorando sul cosiddetto reddito di emergenza, ma la cifra ipotizzata dei 600 euro è in realtà “ancora da definire”. Lo spiega Pierpaolo Baretta, sottosegretario all’Economia, a Radio Capital secondo quanto riferisce una nota dell’emittente, sottolineando che la nuova forma di sostegno “riguarderà tutti quelli senza reddito e senza ammortizzatori, e potrebbe arrivare come erogazione di denaro oppure sotto forma di pagamento di bollette o affitti per un sostegno immediato”.

20.45 – A Dicomano 45 positivi in casa di riposo
Sono stati riscontrati 41 casi positivi al Covid-19 tra gli anziani ospiti di una Rsa ubicata nel comune di Dicomano (Firenze), e 3 di questi sono attualmente ricoverati presso l’ospedale del Mugello a Borgo San Lorenzo (Fi). Sono immediatamente scattate le misure previste dai protocolli sanitari e dalle disposizioni della Regione Toscana assunte per circostanze come questa, relativamente agli anziani risultati positivi, gli altri ospiti presenti e il personale operante nella struttura. Lo rende noto il Comune di Dicomano.

20.20 – In Lombardia 200mila aziende attivano cassa
Sono quasi 21mila le procedure di cassa integrazione aperte in Lombardia, per un totale di circa 500mila lavoratori. La maggior parte delle richieste arriva dall’industria metalmeccanica, con circa 7mila pratiche e 200mila addetti coinvolti. E’ quanto emerge dai dati diffusi da Cgil Lombardia. Nell’industria chimica, tessile, gomma plastica ed energia sono state aperte quasi 2mila pratiche per 80mila dipendenti. I lavoratori del commercio, degli appalti, del terziario, del turismo già coinvolti sono 140mila, ma manca all’appello la distribuzione non alimentare. L’edilizia, coi cantieri chiusi, insieme all’industria del legno e impianti fissi ha visto finora l’apertura in Lombardia di 3.600 procedure per circa 29mila addetti coinvolti.

20.19 – Azzolina: “Pc e tablet a studenti abbienti”
“Qualche giorno fa è stato firmato un decreto da 85 milioni di euro che per la maggior parte saranno usati per acquistare pc e tablet che saranno dati in comodato d’uso gratuito ai nostri studenti meno abbienti. Tra pochi giorni questi soldi arriveranno nelle casse degli istituti scolastici e sulla base del monitoraggio e delle richieste delle famiglie gli istituti potranno gestire i soldi per far sì che i nostri studenti non siano privi dei device”. Lo ha detto la ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina in diretta Facebook. “Non abbiamo tolto soldi sanità per darli all’Istruzione. Le decisioni vengono prese dall’intero Governo”.

20.16 – Bellanova: “Serve regia su emergenza alimentare”
“L’emergenza alimentare è un tema serissimo, per questo dico che alla drammaticità del tema deve corrispondere la serietà delle misure”. Cosi il ministro delle Politiche Agricole Teresa Bellanova all’ANSA sull’allarme indigenza. Il ministro chiede una “regia nazionale”, serve – dice -un coordinamento centralizzato “perché non tutto si può scaricare sulle spalle dei Comuni e può essere affrontato e risolto con i soli buoni pasto. Non dobbiamo perdere tempo in sindromi da annuncite”.

20.10 – Castelli: “Nuovo decreto a Pasqua”
“Chiuderemo il Decreto entro i primi dieci giorni di aprile, in modo di poterlo varare tra il 12 e 13, prima però dobbiamo tornare in Parlamento per chiedere nuovamente di scostarci dai saldi di finanza pubblica”. Lo afferma su Facebook il viceministro dell’Economia, Laura Castelli, parlando dell’arrivo del decreto aprile nei giorni di Pasqua e Pasquetta. “Sicuramente – aggiunge – rifinanzieremo le misure del Cura Italia, e avendo la platea di chi li chiederà, potremo anche aumentare gli aiuti”.

20 – A Pescara 23 contagiati in una casa di riposo
Sono 23, su un totale di 50 tamponi eseguiti, le persone risultate positive al Covid-19 all’interno dell’Istituto Sorelle della Misericordia di Verona, casa di riposo che si trova a Pescara, in zona Colli. Si tratta di nove suore, due operatori sociosanitari e dodici ospiti. Lo confermano all’ANSA fonti della Direzione generale della Asl di Pescara.

19.51 – Azzolina: “A breve una risposta sulla maturità”
“Agli studenti dico che so benissimo che attendete risposte sull’esame di Stato, a breve avrete le risposte che desiderate”. Lo dice la ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina, durante una diretta Facebook. “Abbiamo bisogno di un veicolo normativo che ci permetta di modificare il decreto legislativo 62 del 2017, presto questo veicolo lo avremo e allora potremo darvi risposte precise sia sugli esami di Stato, sia sugli esami della scuola secondaria di primo grado”, aggiunge.

19.23 – Arcuri: “Da domani produzione mascherine”
“Come avevamo annunciato nei giorni scorsi, da domani parte una prima importante quota di produzione italiana di mascherine. È un risultato rilevante raggiunto in tempi brevi grazie alla collaborazione di tante aziende, dell’Istituto Superiore di Sanità, di alcune importanti università italiane ed alle nuove norme decise dal governo con il decreto legge del 17 marzo. Continuiamo a lavorare, senza sosta, per rendere l’Italia sempre meno dipendente dalle importazioni di mascherine da altri paesi”, così il Commissario straordinario all’emergenza CoviD-19 Domenico Arcuri, al termine di una riunione con il gruppo di lavoro impegnato a sviluppare la produzione italiana di mascherine. In particolare le produzioni sono: le prime 25 aziende del settore della moda che, come il Commissario aveva annunciato lo scorso martedì 24, da domani produrranno 200.000 mascherine chirurgiche al giorn

18.50 – Due morti in casa di riposo nell’Aretino
Sono morti altri due anziani degenti ospiti della casa di riposo “Fabbri Bicloli” di Bucine (Arezzo), positivi al coronavirus. Sono due uomini di 81 e 92 anni. L’annuncio lo ha dato il sindaco di Bucine, Nicola Benini, con un post sul profilo Facebook. Salgono così a tre i decessi che si sono registrati nella stessa rsa. Martedì scorso era morto un altro uomo di 92 anni.

18.30 – Catalfo convoca tavolo per anticipo cassa integrazione
Il Ministro del lavoro e delle politiche sociali, Nunzia Catalfo, ha convocato per domani pomeriggio un tavolo di confronto – da svolgersi in videoconferenza – con le parti sociali e l’Abi finalizzato alla stipula di un protocollo nazionale per l’anticipo degli ammortizzatori sociali. Lo si apprende da fonti del Ministero.

18.10 – Richeldi: “Dati incoraggianti”
“I dati sulla terapia intensiva (+50, solo 9 in Lombardia) e i numeri raccolti nel weekend ci incoraggiano nel messaggio che con i nostri comportamenti salviamo vite e ci induce a essere ancora più stretti. Sono numeri solidi e concreti”, ha spiegato lo pneumologo Luca Richeldi durante la conferenza stampa della Protezione Civile. “Ma – ha precisato – la battaglia è lunga, dobbiamo essere rigorosi”.

18 – I dati nazionali: quasi 98mila contagi, 10.779 morti
In Italia si toccano i 97.689 contagiati dal coronavirus con un aumento di 5.217 nelle ultime 24 ore con un trend di crescita in calo rispetto a sabato quando si erano registrati circa 500 nuovi casi in più. In un giorno si registrano altri 756 decessi, portando il dato complessivo dei morti causati dalla pandemia a 10.779 morti. Il trend di crescita su base giornaliera è stato del 5,64%, sabato era del 6,90 e venerdì del 7,39.

17.30 – In Lombardia altri 1.542 contagi e 416 morti
I contagi in Lombardia hanno superato quota 40mila: con i 1.542 nuovi positivi, il totale è 41.007 con un incremento su sabato del 4,03%. Nelle ultime 24 ore sono morti 416 pazienti, portando il numero complessivo a 6.360.

17.10 – Arcuri: “Inviato materiale alle Regioni”
“Ieri tutte le regioni ci hanno confermato di aver ricevuto entro la giornata il materiale inviato dalla Protezione Civile in mattinata”. Lo ha detto il commissario Domenico Arcuri al termine della videoconferenza di questa mattina insieme a Protezione civile e alle regioni. “Ieri sono state consegnate 2,3 milioni di mascherine chirurgiche e 1,7 milioni di Ffp2 e Ffp3 per il personale sanitario. Nell’ultima settimana – si legge in una nota – la media al giorno di mascherine consegnate alle regioni è stata di 3.59 milioni di pezzi, assegnati e consegnati altri 318 respiratori”.

16.52 – Infermiere albanese: “Essere qui è il minimo”
“Sono 30 anni che ci aiutate e supportate ed è il minimo che potevamo fare per questa nazione”. Lo ha detto un infermiere di Pronto soccorso di 35 anni di Tirana che fa parte della delegazione di 30 persone di medici e infermieri arrivati a Brescia dove prenderanno servizio nel principale ospedale della città per l’emergenza Coronavirus. “Sono consapevole di quanto sta accadendo negli ospedali bresciani, ma non mi spavento”, ha detto l’infermiere che ricorda “ho vissuto anche 15 anni a Napoli”.

16.48 – Lazio: “201 nuovi casi, trend sotto il 9% per la prima volta”
“Oggi registriamo un dato di 201 casi di positività e un trend in decrescita per la prima volta al di sotto del 9% Si conferma l’incidenza dei cluster delle case di riposo con particolare evidenza per la situazione di Rieti che al momento risulta sotto controllo. Si conferma stabile il trend su Roma città oggi influenzato dai casi della RSA”, ha detto l’assessore alla Sanità D’Amato in conferenza stampa.

16.26 – Sindaco Ercolano: “Qui povertà aumentata del 30%”
“La povertà qui è aumentata del 30% da quando è iniziata l’emergenza ed è un dato gravissimo”: così, sulle conseguenze economiche del coronavirus, il sindaco, Ciro Buonajuto (Italia Viva). “Si tratta di famiglie e persone senza tutele perché nella gran parte dei casi svolgono un lavoro saltuario e sono le prime a pagarne le conseguenze. Adesso sono loro a soffrirne, ma nel giro di un mese questa condizione potrà estendersi anche ad altri settori come quello dei liberi professionisti”.

16.06 – Brusaferro: “Vicini al picco, sfida è individuare contagiati”
“Siamo vicini al picco ma la sfida oggi è individuare i positivi al coronavirus prima che arrivino in ospedale”. Lo dice Silvio Brusaferro, presidente dell’Istituto superiore di sanità a ‘Mezz’ora in più’, su Rai3.

16 – Positivo un operaio dell’Ilva di Taranto
E’ risultato positivo al Coronavirus l’operaio dello stabilimento ArcelorMittal di Taranto, addetto agli impianti di ossigeno (reparto PGT), che venerdì notte, mentre era in servizio in fabbrica, è stato colto da malore e ha avvertito sintomi riconducibili al Covid-19. Lo si apprende da fonti dell’Asl di Taranto.

15.43 – Pregliasco: “Il Sud è la nuova frontiera, prepararsi”
Il Sud Italia “è ora la nuova frontiera rispetto all’epidemia da Covid-19. Per ora ci sono focolai più ristretti ma bisogna prepararsi per tempo al peggio ed al rischio di un’ondata”. Lo afferma all’ANSA il virologo dell’Università di Milano Fabrizio Pregliasco, sottolineando che le Regioni meridionali possono far tesoro dell’esperienza del Nord.

15.20 – Coop: “Ulteriori sconto su buoni spesa”
“Aderiamo alla richiesta avanzata dal governo e siamo disponibili a incrementare con un ulteriore sconto i buoni messi a disposizione dai Comuni per le famiglie in difficoltà economica. Chiediamo l’apertura di un tavolo di lavoro con i soggetti interessati dove definire misure applicative in tempi rapidi e omogenee su tutto il territorio nazionale”. Lo annuncia Coop, che ha manifestato la sua “adesione immediata” con una lettera indirizzata alla Presidenza del Consiglio, all’Anci e alla Protezione Civile. Con la stessa lettera, Coop manifesta anche la sua volontà “di incrementare con un ulteriore sconto i buoni che i Comuni metteranno a disposizione delle famiglie in difficoltà economica”.

14.58 – Eisenberg: “Conte leadership forte”
“Italia e Usa, tramite i loro presidenti, Giuseppe Conte e Donald Trump, hanno una stretta relazione sin dall’inizio del mandato. Questo mi ha permesso di osservare insieme, anche tramite le relazioni anche con il Quirinale e Palazzo Chigi. Va reso merito al premier di aver messo la stessa forza dimostrata dal presidente Trump. L’Italia ha una leadership forte per guidare questa fase”. Così l’ambasciatore americano in Italia, Lewis Michael Eisenberg, ai microfoni di ‘Mezz’ora in più’, su Rai3

14.56 – Onoranze funebri Bergamo: “Garanzie o ci fermiamo”
“Non siamo eroi, siamo persone che cercano di conservare un po’, per quanto è possibile, il culto dei morti, quel rito che con il coronavirus è l’ultimo omaggio non concesso ai familiari. Se ci ammaliamo siamo costretti a fermarci e se non ci garantiscono quello che chiediamo finirà che non avremo alternative: chiuderemo per legge, per malattia o per morte”. Lo afferma all’Adnkronos Antonio Ricciardi, presidente di Lia Bergamo, associazione che raggruppa gli imprenditori del settore onoranze funebri. “Domani, lunedì 30 marzo, sospendiamo l’attività per qualche ora, non prendiamo nuove chiamate, facciamo i funerali che abbiamo in programma. Ci fermiamo, per poco, per dare un segnale di fronte al silenzio: per il nostro lavoro siamo una facile preda e un veicolo perfetto per la diffusione del virus, in assenza di un intervento delle istituzioni la priorità è difendere la cittadinanza”, spiega l’imprenditore.

14.18 – Boccia: “Nessuna polemica, ma realismo”
“Dire che in questa fase di emergenza Covid-19 nessuno ce la fa da solo non è una critica alle Regioni ma è semplice realismo. Lo ribadisco, nessuno ce la fa da solo. Nemmeno noi”. Così il ministro Boccia all’aeroporto di Verona per accogliere i medici albanesi, dove lo attendeva il presidente della Regione Lombardia. “Siamo a Verona con gli operatori sanitari albanesi che da stasera saranno in corsia a Brescia. Gli diciamo grazie. Con le Regioni lavoriamo gomito a gomito e se siamo qui anche oggi è per aiutare chi ne ha più bisogno”.

13.50 – Viminale: “Altri 4.942 denunciati, 49 positivi in giro”
Nell’ambito dei servizi di controllo sul rispetto delle misure urgenti per il contenimento della diffusione del coronavirus, il Viminale comunica che ieri sono state 203.011 le persone controllate. Le sanzioni, invece, sono state 4.942, 142 i denunciati per false autocertificazioni e 49 le persone positive che hanno infranto l’obbligo di quarantena e isolamento a casa. Sono invece 84.941 i controlli su attività o esercizi controllati, 151 i titolari sanzionati, 10 i provvedimenti di chiusura provvisoria e 12 quelli di chiusura attività o esercizi.

13.45 – Ospedale Sacco: “Lieve calo arrivi al pronto soccorso”
“Quello che osserviamo è un piccolo rallentamento dei nuovi casi che arrivano al pronto soccorso. Vale per l’ospedale Sacco di Milano e per gli altri ospedali della regione un piccolo. Il momento è ancora difficile perché gli ospedali sono saturi, hanno tutti pazienti che sono arrivati nelle settimane precedenti e la degenza per Covid-19 è lunga. E’ un momento in cui la popolazione deve ancora di più mantenere le misure di contenimento, l’isolamento”. E’ il quadro tracciato da Giuseppe De Filippis, direttore sanitario dell’ospedale Sacco di Milano, intervistato a ‘Sky Tg24’.

13.28 – In campo anche i marò del San Marco per i controlli
In campo anche i marò per i controlli anticoronavirus. Da ieri, infatti, nell’ambito delle attività di contrasto al Covid-19 volute dal ministro della Difesa Lorenzo Guerini, la Marina militare, su richiesta dello Stato maggiore della Difesa, impiega i fucilieri della Brigata Marina San Marco anche nel controllo del territorio. I militari saranno impegnati a Brindisi

13.20 – Iss: “Non usate terapie fai da te”
In nessun caso è giustificabile il ricorso a terapie ‘fai da tè per il trattamento del Covid-19. Lo afferma Patrizia Popoli, direttrice Centro Nazionale Ricerca e Valutazione Preclinica e Clinica dei Farmaci dell’Iss. “Tutti i farmaci hanno degli effetti collaterali più o meno gravi, e l’automedicazione comporta rischi ancora più gravi quando si usano farmaci non autorizzati. In caso di acquisti online, poi – avverte – tali rischi sono moltiplicati perché i farmaci potrebbero essere contraffatti”.

13.00 – Siracusa, sequestrate mascherine vendute con rincari 900%
I carabinieri di Floridia (Siracusa) hanno sequestrato più di cento mascherine modello FFP1 all’interno di un locale negozio di ferramenta. L’attività è scaturita dalla denuncia di un cittadino che, intenzionato ad acquistare una mascherina, si è trovato a doverla pagare un prezzo dieci volte superiore a quello di mercato. Acquisita la denuncia, i carabinieri hanno individuato i titolari della ferramenta e li hanno denunciati per il reato di manovre speculative su merci, punito con pene variabili da 6 mesi a 3 anni di reclusione. Ieri, i militari sono ritornati nel negozio e hanno proceduto al sequestro di tutte le mascherine presenti, per scongiurare la possibilità del protrarsi della speculazione. Le mascherine, consistenti in dispositivi FFP1 con o senza valvola, venivano rivendute al pubblico rispettivamente a 30 e 10 euro, con rincari quindi tra il 500% e il 900%. I carabinieri doneranno le mascherine a chi ne ha bisogno.

12.50 – Presgliasco: “Milano preoccupa. Riapertura? Dopo metà aprile”
“Dalla Lombardia arrivano i primi segnali positivi, ma occorrono almeno altri 15 giorni di blocco. Poi, verso metà aprile, si potrà pensare a una riapertura progressiva e mirata, tutelando soprattutto gli anziani e i fragili”. A dirlo all’Adnkronos Salute è il virologo dell’Università di Milano Fabrizio Pregliasco, raggiunto a Parma dove – come presidente Anpass – è in visita ai volontari dell’Associazione nazionale pubbliche assistenze impegnati nella lotta a Covid-19. Secondo il virologo anche dopo metà aprile “gli anziani dovranno stare ancora a casa, e i pronto soccorso dovranno essere dotati, oltre ai cerotti, di stock di mascherine, in attesa di una seconda ondata”. Ma dunque ci sarà una seconda ondata di Covid-19? “Non si può escludere: con queste misure di mitigazione abbiamo tolto la punta alla curva, ma il virus non sparirà all’improvviso. Dobbiamo sottolineare che l’incremento percentuale in Lombardia sembra essersi stabilizzato – rileva Pregliasco – Certo la situazione di Milano un pò preoccupa, e per questo è importante non mollare. Mentre a Roma, dove considerate le dimensioni la situazione è delicata, il blocco sembra stia funzionando”.

12.40 – Il sindaco di Nembro: “Bene il governo, emergenza sempre più rigida”
“Dalle anticipazione mi sembra una misura che mostra un’attenzione a favore dei cittadini, diversamente la situazione diventerebbe complicata da gestire. I Comuni avranno diversi problemi nel far quadrare i bilanci, dovranno modificare le previsione rispetto alle entrate che sono state stravolte”. Così Claudio Cancelli, sindaco di Nembro, il comune in provincia di Bergamo tra i più colpiti per vittime da coronavirus commenta all’Adnkronos le ultime mosse dell’esecutivo. “L’emergenza economica comincia a palesarsi e a cinque settimane dall’inizio dell’emergenza appare sempre più rigida: ci sono persone che evidenziano l’esigenza di un sostegno economico, come aveva un lavoro temporaneo o a chiamata”, spiega.

12.30 – Fontana: “Da Boccia affermazioni avventate e inopportune”
“Avventate e inopportune”: ha scelto questi due aggettivi il presidente della Lombardia Attilio Fontana per definire le parole del ministro degli Affari regionali Francesco Boccia critiche sul ruolo delle Regioni, rivendicando quanto fatto dalla Lombardia per affrontare l’emergenza coronavirus. “Invito il ministro Boccia a fare il ragionamento inverso. Quale sarebbe la situazione nel Paese se le Regioni non avessero fatto fronte alla emergenza anche nella fase della sottovalutazione del rischio che ha attanagliato il Governo per giorni e giorni? – ha replicato – Basti pensare che in Lombardia abbiamo attivato quasi 1000 terapie intensive da destinare all’emergenza e stiamo lavorando a tutto campo anche per ciò che riguarda le altre necessità. Come ad esempio il reperimento di mascherine e di ventilatori”. “Mi fermo qui – ha aggiunto – perché in questo momento le energie vanno concentrate in altre più gravi direzioni. Trovo comunque avventate e inopportune, soprattutto per quanto riguarda la Lombardia, le affermazioni del ministro Boccia”.

12.15 – Papa Francesco: “Evitare una tragedia nelle carceri”
“Il mio pensiero va in modo speciale a tutte le persone che patiscono la vulnerabilità per essere costrette a vivere in gruppo” come nel caso delle “case di riposo o caserme”. “In modo speciale vorrei menzionare le persone nelle carceri. Ho letto un appunto ufficiale della Commissione dei diritti umani che parla del problema delle carceri sovraffollate” che con la pandemia del coronavirus “potrebbero diventare una tragedia”. Lo ha detto il Papa all’Angelus chiedendo di “prendere le misure necessarie per evitare” queste tragedie.

12.10 – Ordini infermieri “Circa 4mila infermieri contagiati”
“Tra gli infermieri c’è il maggior numero di operatori sanitari positivi a Covid: circa 4mila. Tra gli infermieri c’è chi muore di Covid per assistere ed essere vicino ai pazienti”. È il bilancio di Barbara Mangiacavalli, presidente della Federazione nazionale degli Ordini delle professioni infermieristiche (Fnopi). Commentando il boom di risposte alla chiamata della Protezione Civile per 500 infermieri da mandare a rinforzo dei colleghi impegnati nella trincea contro il nuovo coronavirus, il suo appello è a garantire tutele e protezioni. “Tra gli infermieri il principio è uno solo: prendersi cura. E lo hanno dimostrato nei fatti, chiunque lo ha visto e lo può vedere ogni giorno, purtroppo in un’emergenza a cui nessuno di noi avrebbe voluto mai assistere. Da domani, da quando la Protezione civile selezionerà chi di loro potrà andare ‘al frontè della pandemia, i nostri esperti in maxiemergenze saranno lì, uniti alla task force di cui ora fanno parte i 300 medici scelti con lo stesso criterio, per formare davvero una prima linea d’assalto senza precedenti contro il virus”.

12.05 – Spallanzani: “212 pazienti positivi ricoverati”
“I pazienti Covid-19 positivi sono in totale 212. Di questi, 24 pazienti necessitano di supporto respiratorio. In giornata sono previste ulteriori dimissioni di pazienti asintomatici o paucisintomatici. I pazienti dimessi e trasferiti a domicilio o presso altre strutture territoriali, sono a questa mattina 147”. È quanto si evidenzia nel bollettino di oggi dello Spallanzani di Roma.

12.00 – Sala: “Regionalismo fallito, persa capacità di tenuta del territorio”
“Prima del coronavirus a Milano eravamo in un periodo d’oro per molti. Presidiamo la situazione avendo però in testa l’idea del rilancio, con la volontà di essere pronti ad aiutare chi dovrà ripartire”. Lo ha detto il sindaco di Milano, Beppe Sala, a Rtl102.5. “Nei momenti di crisi – ha aggiunto – si vede come il sistema collassi. In un Paese come il nostro, con comuni, regioni e città metropolitane, il regionalismo a venti regioni è fallito. Oggi nessuna polemica, ma appena si potrà bisognerà discuterne. La domanda è se la classe politica avrà il buonsenso di mettersi insieme attorno a un tavolo. Tra tutte le classi sociali che saranno chiamate a farlo, più che mai la politica sarà chiamata a un prova di maturità”. Sulla sanità lombarda ha aggiunto: “Ha fatto una scelta diversa da quella di Veneto ed Emilia Romagna e ha privilegiato le grandi strutture ospedaliere, si è persa la capacità di tenuta sul territorio del tessuto socio sanitario. Io evito con attenzione qualunque tipo di discussione con il mio collega Attilio Fontana e ci mancherebbe altro, la gente adesso non ce lo perdonerebbe. Ma parlate con i medici di base e sentite quello che dicono, i consultori non ci sono più”, ha concluso Sala.

11.55 – De Magistris: “Da Conte importante riconoscimento per i sindaci”
“E’ importante il riconoscimento, da parte del presidente Conte, del ruolo dei sindaci come baluardo della coesione sociale e della tenuta democratica del nostro Paese in un momento così delicato”. Lo dichiara il sindaco di Napoli Luigi de Magistris, commentando le parole del premier Giuseppe Conte nella conferenza stampa di sabato sera sottolineando “il grande lavoro di squadra fatto da tutti noi sindaci delle Città metropolitane, ieri ci siamo sentiti tutta la giornata. E’ un’altra immagine del Paese da fotografare: tutti i sindaci, da Nord a Sud, stanno facendo un grande lavoro insieme, teniamo la filiera democratica e la coesione sociale in un momento in cui non c’è solo un’epidemia sanitaria, ma anche sociale alla quale far fronte”.

11.50 – De Magistris: “Ora reddito di quarantena”
“Il presidente Conte, il Governo e la maggioranza politica che lo sostiene devono adesso istituire immediatamente il reddito di quarantena almeno fino alla fine dell’emergenza nazionale”. Lo scrive il sindaco di Napoli Luigi de Magistris in un post pubblicato su Facebook nel quale fa il punto sulle decisioni assunte dalla Giunta comunale riunita ieri in videoconferenza. Il “reddito di quarantena”, spiega de Magistris, deve diventare una misura “a sostegno di chi è rimasto privo di reddito e liquidità”.

11.47 – Renzi: “Tra qualche giorno tutti mi daranno ragione”
“Le mie considerazioni di ieri hanno aperto una discussione molto seria e accesa, specie tra chi ha fatto la fatica di leggere o ascoltare e non si è fermato al pregiudizio. Tutto il mondo politico si è scatenato contro i concetti che ho espresso: interessante, vedrete che tra qualche giorno cambieranno posizione e diranno tutti insieme ciò che stiamo dicendo da soli noi oggi”. Lo scrive su Facebook Matteo Renzi. “C’è un’emergenza sanitaria devastante, certo. Ma sullo sfondo c’è un’emergenza economica che si combatte ripartendo in sicurezza con i posti di lavoro, non allargando il reddito di cittadinanza -prosegue il leader di Iv-. Chi fa politica ha il compito di costruire il dopo, non può solo commentare il presente. E il dopo va pensato adesso: altrimenti si rincorrono gli eventi senza prevenirli. Siamo abituati agli attacchi, il tempo sarà galantuomo anche stavolta. Tutti noi vogliamo tornare alla normalità, ma prima dobbiamo riaccendere un interruttore per volta. Voglio dirlo a chi dice di aver fretta, prima mettiamo in sicurezza la sanità e le terapie intensive triplicandole, poi lentamente, ripartendo da alcune attività produttive, riaccendiamo un interruttore per volta. Poi toccherà anche alla popolazione e non escludo che gli scaglioni anagrafici possano essere un metodo”, ha spiegato il ministro delle Regioni.

11.42 – Boccia: “Inevitabile proroga misure in scadenza il 3 aprile”
“Le misure in scadenza il 3 aprile inevitabilmente saranno allungate. I tempi li deciderà, come è sempre accaduto, il Consiglio dei Ministri sulla base di un’istruttoria che fa la comunità scientifica”.

11.40 – Boccia: “Parlare di riapertura inopportuno e irresponsabile”
“Le misure in scadenza il 3 aprile inevitabilmente saranno allungate. I tempi li deciderà, come è sempre accaduto, il Consiglio dei ministri sulla base di un’istruttoria che fa la comunità scientifica. Penso che in questo momento parlare di riapertura sia inopportuno e irresponsabile”. Lo ha detto Francesco Boccia a L’Intervista di Maria Latella a SkyTg24. “Tutti noi vogliamo tornare alla normalità, ma prima dobbiamo riaccendere un interruttore per volta. Voglio dirlo a chi dice di aver fretta, prima mettiamo in sicurezza la sanità e le terapie intensive triplicandole, poi lentamente, ripartendo da alcune attività produttive, riaccendiamo un interruttore per volta. Poi toccherà anche alla popolazione e non escludo che gli scaglioni anagrafici possano essere un metodo”, ha spiegato il ministro delle Regioni.

11.35 – Boccia: “Regioni da sole sarebbero crollate”
“Se l’autonomia è sussidiarietà è un conto, se l’autonomia è fare da soli perché si pensa di fare meglio la risposta è ‘no perché crollì. Nessuna Regione ce l’avrebbe fatta da sola, sarebbero crollate tutte”. Lo ha detto a “L’Intervista di Maria Latella” su Sky TG24 il ministro per gli Affari Regionali Francesco Boccia. Quanto alle polemiche su mascherine e ventilatori, Boccia ha sottolineato che l’organizzazione della Sanità è regionale, “ma se non ci fosse lo Stato non ci sarebbe quasi nulla se non le cose che erano nei depositi, anche abbastanza modesti e piccoli sui territori”.

11.10 – Speranza: “Siamo ancora nel pieno dell’epidemia”
“Siamo ancora nel pieno dell’epidemia. Sarebbe un grave errore abbassare la guardia proprio ora”. Lo dichiara il ministro della Salute, Roberto Speranza. “Si finirebbe – afferma il ministro – per vanificare quanto fatto fino ad oggi. I sacrifici di queste settimane sono seri. Gli epidemiologici affermano che si vedono i primi effetti del contenimento. Non siamo però ancora al cambio di fase. Servirà – avverte – tempo e gradualità”.

11.05 – 15 ospiti e un’infermiera di una Rsa del Pavesemorti
Sedici vittime in tre settimane. E’ il tragico bilancio registrato alla casa di riposo “Sassi” di Gropello Cairoli (Pavia), in Lomellina. A perdere la vita sono stati 15 ospiti della struttura e un’infermiera di 64 anni. A riportare la notizia è oggi il quotidiano “La Provincia pavese”. L’infermiera è risultata positiva al coronavirus: le sue condizioni sono apparse subito critiche e purtroppo gli sforzi dei medici non hanno potuto salvarla. Per quanto riguardi gli altri morti, tutti anziani ospiti della Rsa, i sintomi sono quelli riconducibili al Covid-19. La direzione della struttura ha spiegato che, su disposizione dell’Ats e della Regione, “non vengono effettuati tamponi ‘post-mortem’ su pazienti anziani già affetti da patologie croniche”. Rimane il lutto per la scomparsa di 16 persone, che ha profondamente scosso la comunità di Gropello Cairoli (Pavia). Nei giorni scorsi si erano registrati anche 12 morti alla casa di riposo “Cortellona” di Mortara (Pavia) e 3 a quella di Varzi (Pavia).

11.00 – Confesercenti: “Persi 18 miliardi di ricavi”
“Le imprese italiane sono ormai senza liquidità: il lockdown disposto per contenere i contagi ha portato ad una caduta insostenibile dei ricavi, con una perdita quantificabile in circa 18 miliardi di euro, di cui 11,5 miliardi a carico delle imprese del commercio, del turismo e della ristorazione”. E’ l’allarme lanciato da Confesercenti secondo cui “per arginare questo shock è necessario agire sulla leva del credito, ma i meccanismi di agevolazione ai prestiti messi in campo dal Cura Italia non stanno funzionando”. L’emergenza sanitaria da coronavirus, afferma l’associazione dei commercianti, “è arrivata in una situazione già difficile: solo lo scorso anno, lo stock dei prestiti alle imprese è diminuito di circa 16 miliardi di euro. E il prosciugamento della liquidità causato dal lockdown è destinato a peggiorare: già adesso, su base annua, è plausibile attendersi una contrazione dei consumi delle famiglie di circa 30 miliardi di euro”.

10.45 – Morto un vigile del fuoco in servizio a Parma
Un vigile del fuoco in servizio a Parma è morto dopo essersi ammalato di Coronavirus. A dare la notizia è con un tweet lo stesso Corpo: ” Giorgio Gardini non ce l’ha fatta. Il nostro collega è mancato stanotte dopo essersi ammalato per il #COVIDー19. Il Capo del Corpo Dattilo e tutti i #vigilidelfuoco si stringono al dolore della famiglia di Giorgio e dei colleghi del comando di Parma”.

10.40 – Tre morti in poche ore in un paesino del Teramano
Ancora tre morti, nel giro di poche ore, a Castiglione Messer Raimondo, paesino del Teramano considerato la ‘Vò d’Abruzzò, dove si contano 45 casi di Coronavirus su poco più di duemila abitanti. Con le nuove vittime i decessi salgono a undici, tutti avvenuti negli ultimi dieci giorni. Il paese, martoriato dall’emergenza Covid-19 – si tratta del centro più colpito in Abruzzo in proporzione al numero degli abitanti – è inserito in zona rossa. Anche il sindaco, Vincenzo D’Ercole, 30 anni, uno dei più giovani primi cittadini della regione, è positivo ed è in isolamento a casa. I nuovi decesso riguardano una donna di 86 anni, un uomo di 90 e uno di 51, vittima più giovane registrata in paese. La prima era ricoverata all’ospedale di Teramo, gli altri due in quello di Atri.

10.35 – 22 i decessi in Calabria
Sono 22 i morti causati dal Covid-19 in Calabria. Nella tarda serata di ieri, infatti, è deceduto un anziano di 80 anni ricoverato al “Grande Ospedale Metropolitano” di Reggio Calabria. Il paziente era stato ricoverato inizialmente a causa di un ictus, poi era stato spostato in Terapia Intensiva per via del coronavirus e altre patologie.

10.30 – Sindaco di Messina De Luca: “Soldi del governo? Un’anticipazione”
“Macché soldi ai Comuni che il premier Conte ha tanto decantato ieri sera. Questo è il gioco delle tre carte, perché i 4,3 miliardi di euro che sono stati annunciati ieri sera dal Presidente del Consiglio Giuseppe Conte non sono altro che l’anticipazione del fondo di solidarietà dei Comuni, cioè sono soldi dei Comuni. In altre parole sono dei fondi, circa 6 miliardi di euro, che già spettano ai Comuni”. A dirlo all’Adnkronos è il sindaco di Messina, Cateno De Luca, che nei giorno scorsi è stato denunciato per vilipendio dal ministro dell’Interno Luciana Lamorgese, dopo i suoi numerosi interventi via social per protestare contro l’arrivo di centinaia di persone arrivate sullo Stresso di Messina. “Sono dei fondi dei Comuni – dice – ecco perché parlo del gioco delle tre carte. Conte ha preso 4,3 miliardi e li sta anticipando dando un messaggio sbagliato. Perché questi fondi fanno parte dei precari equilibri di bilancio dei Comuni, e se io li destino per fare azioni di sostegno alle famiglie, ovviamente verranno a mancare per gli equilibri dei bilanci degli stessi Comuni. Realmente non sono somme aggiuntive – spiega ancora Cateno De Luca – ma solo una anticipazione. Vorrei che questo fosse chiaro. Ma ripeto è solo una anticipazione. Con questo ulteriore annuncio, che non si sa quando si concretizzerà, abbiamo creato aspettative tra la gente”.

10.15 – In Veneto 838 casi positivi, 392 i decessi
In Veneto i casi positivi di coronavirus sono saliti oggi a 8358 , 258 in più rispetto a ieri sera, 20064 le persone in isolamento, 1586 i ricoverati negli ospedali, 355 in terapia intensiva , 392 i decessi, 14 in più rispetto a ieri, 715 i pazienti guariti e dimessi. Lo rileva il report della Regione Veneto aggiornato alle ore 8 di oggi.

10.10 – Oltre 10mila controlli solo ieri a Milano
Nella giornata di ieri a Milano sono state controllate 6.434 persone e 4.154 esercizi commerciali, per verificare il rispetto delle norme anti coronavirus. Lo comunica la prefettura, sottolineando che sono state sanzionate 2.063 persone e denunciate 5. Per quanto riguarda gli esercizi commerciali, 4 titolari sono stati denunciati e un’attività chiusa.

10.05 – Volo militare da Fiumicino a Venezia con 240 mascherine
Nel pomeriggio di ieri, su attivazione della Protezione Civile, è stato organizzato in urgenza un trasferimento di materiale sanitario da Fiumicino a Venezia, utilizzando uno dei nuovi Atr72 del Gruppo esplorazione aeromarittima di Pratica di Mare della guardia di finanza. Il velivolo del corpo ha Trasportato 140 colli contenenti 240mila mascherine da consegnare al personale sanitario della Regione Veneto.

10.00 – Raggi: “I cantieri strategici di Roma non si fermano”
“I cantieri strategici della città non si fermano anche in un momento di grande difficoltà come quello che stiamo vivendo. Anzi, stiamo cercando di velocizzare i lavori approfittando delle strade libere dal traffico”. Lo scrive su Facebook il sindaco di Roma, Virginia Raggi. “In questi giorni – aggiunge – proseguono gli interventi di restyling della galleria Giovanni XXIII nel tratto in direzione Stadio Olimpico/Salaria. Le tre imprese che si occupano delle manutenzioni hanno iniziato a riqualificare il manto stradale della ‘canna sud’e nei prossimi giorni le operazioni saranno completate sull’intero tratto. Sono già stati sanificati e puliti accuratamente i pannelli fotoriflettenti con l’obiettivo di migliorare l’illuminazione all’interno della galleria e quindi la sicurezza per automobilisti e motociclisti. Nei giorni scorsi gli operai hanno, poi, riposizionato i tombini sul corretto livello della carreggiata, rimosso le barriere di sicurezza danneggiate e bonificato la vegetazione infestante in prossimità delle rampe di ingresso e di uscita”. “Si tratta – conclude Raggi – di interventi attesi da tanti anni, fondamentali per la sicurezza di auto e moto che torneranno a percorrere la galleria quando l’emergenza coronavirus sarà finita”.

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