Rispondendo a una lettera di 130 famiglie fiorentine che chiedevano di poter uscire con i propri figli minorenni per una mezz’ora al giorno, il primo cittadino aveva dato il suo assenso chiedendo di “rispettare l’ordinanza” facendo prevalere “il pragmatismo”. Sabato è scattata la prima multa, quindi il dietrofront: "Torno a chiedervi di rispettare la regola di rimanere a casa"
A Palazzo Vecchio raccontano che sabato sera il sindaco di Firenze Dario Nardella fosse furioso. Tant’è che domenica mattina è stato costretto a pubblicare un video sui propri canali social per specificare, con tanto di sottotitoli, che “portare il proprio figlio minorenne sotto casa deve essere un’eccezione e non la regola”. Una precisazione rispetto alla sua uscita di venerdì in cui, rispondendo a una lettera di 130 famiglie fiorentine che chiedevano di poter uscire con i propri figli minorenni per una mezz’ora al giorno, aveva dato il suo assenso chiedendo di “rispettare l’ordinanza” facendo prevalere “il pragmatismo e il buon senso”.
E scatta il “via libera” – Una frase rilasciata ai media locali – prima alle radio e il giorno dopo a Repubblica – che è stata interpretata come un “via libera” da alcuni fiorentini. Sabato infatti per le strade del centro, anche complice la giornata di sole, si sono visti di nuovo genitori per la mano con i bambini mentre venerdì pomeriggio un fiorentino è stato sorpreso in bici con il figlio vicino alla propria casa, in via Reginaldo Giuliano, a nord della città. Anche nel sommario al posto di “Sabato è scattata la prima multa” metterei “Venerdì è scattata la prima multa”.Mentre protestava contro l’interpretazione letterale dei finanzieri forte della risposta di Nardella, l’uomo è stato appoggiato da una inquilina del suo palazzo che gli ha dato manforte così: “Ma l’ha detto anche il sindaco che si può fare…”. Per gli agenti però non c’è stato niente da fare: 400 euro di multa per “inottemperanza al divieto di spostamento nel Comune”.
Il pasticcio e il dietrofront – Un pasticcio che ha provocato il dietrofront di Nardella, già oggetto di polemiche a inizio marzo quando aveva ideato la giornata dei “musei gratis” prevista per il 6 marzo in piena emergenza coronavirus. Il sindaco di Firenze così sabato sera ha spiegato che la regola rimane quella di “restare a casa” per non “vanificare i sacrifici fatti”. Poi domenica mattina ha ribadito: “È arrivato il weekend, c’è bel tempo e la voglia di uscire aumenta – ha detto Nardella ai fiorentini – proprio per questo torno a chiedervi di rispettare la regola di rimanere a casa. Seppure il governo consenta di uscire sotto casa per una passeggiata breve, da soli, o per portare il cane o per accompagnare il proprio figlio minorenne, questo non significa che debba diventare una regola, un’attività frequente. Con il Prefetto abbiamo deciso di intensificare i controlli”, ha concluso il sindaco con riferimento a quei fiorentini che sabato sono usciti di casa, immuni da sanzioni.
La lettera dei genitori e la risposta di Nardella – Tutto era iniziato giovedì con una lettera aperta di 130 genitori fiorentini raccolta dal Garante degli adolescenti in cui si chiedeva al sindaco di prendere provvedimenti – un “protocollo” ad hoc – per permettere ai genitori di portare i propri figli a fare una passeggiata all’aperto: “Rispettiamo il diritto che avete riconosciuto ai cani di poter espletare i loro bisogni fisiologici in ripetute passeggiate nel corso della giornata – si leggeva nella missiva – pretendiamo che le istituzioni diano una risposta chiara alla ragionevolezza e proporzionalità di provvedimenti emergenziali che ‘sembrano’ vietare ai bambini di uscire anche solo per una mezz’ora”. Come dire: perché i cani sì e i nostri bambini no?
Il “pragmatismo” – Nardella ha risposto ammettendo che la questione esiste: “Occorre usare pragmatismo e buon senso, va rispettata l’ordinanza che parla al massimo di un’uscita individuale intorno all’abitazione – ha detto il sindaco – Ma anche il minorenne ha diritto ad uscire, e dato che non può uscire da solo, occorre che sia accompagnato dai genitori. Questa è la mia interpretazione, non farò un’altra ordinanza e con il buonsenso nessuno sarà multato”.
“Il sindaco mi ha rassicurato” – Un messaggio però che è stato interpretato da alcuni fiorentini come il placet per un’uscita seppur breve con i propri figli minorenni. Seppure le strade di Firenze fossero vuote come negli altri giorni, sabato si sono visti più genitori con bambini per la mano. Oltre alla multa, ce ne sono alcuni che non sono stati controllati: “Le parole del sindaco mi hanno rassicurato”, ha detto al Corriere Fiorentino una madre mentre passeggiava con la figlia nel centro della città. Un’espressione che non è piaciuta per niente al sindaco, poi costretto al passo indietro.
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