Il portavoce del presidente del Consiglio risponde alle accuse in un'intervista al Corriere della Sera: "Si attacca la comunicazione per fini politici. Nessuno dei messaggi che hanno creato allarme e confusione è di responsabilità dell’ufficio Comunicazione". E sulle dirette Facebook di Conte: "Tutte le comunicazioni sono state trasmette dai principali canali tv"
La ‘fuga di notizie’ della bozza del decreto dell’8 marzo che chiudeva la Lombardia non è partita “dall’ufficio Comunicazione di Palazzo Chigi”. Di più: “Nessuno dei messaggi che hanno creato allarme e confusione è di responsabilità dell’ufficio Comunicazione”.
E riguardo all’annuncio del decreto del 22 marzo in diretta Facebook le critiche sono “polemiche totalmente strumentali” perché tutte le comunicazioni di Giuseppe Conte “sono sempre state diffuse in streaming anche su Facebook e contemporaneamente sui principali canali televisivi”.
Rocco Casalino, portavoce del presidente del Consiglio, risponde alle accuse in un’intervista al Corriere della Sera. “Non c’è mai stata una fuga di notizie dall’ufficio Comunicazione di Chigi. E le poche testate giornalistiche che hanno insinuato che sia stato io o il mio ufficio a diffondere le bozze, sanno benissimo che non è così. Si tratta di falsità assolute”, dice riguardo alla bozza del Dpcm dell’8 marzo diffusa in anteprima proprio dal Corriere.
Casalino difende il proprio operato: “Nessuno del mio ufficio ha ricevuto in anteprima le bozze del Dpcm”. Il provvedimento era “in lavorazione presso gli uffici legislativi della Presidenza”, che “le hanno poi trasmesse agli uffici legislativi dei ministeri e delle Regioni”. E aggiunge: “Io vengo offeso e minacciato sui social per questa fake news”.
Sulla gestione comunicativa della crisi “sono circolate troppe inesattezze e falsità”, si difende il portavoce di Conte. “Si attacca la comunicazione per fini politici. Nessuno dei messaggi che hanno creato allarme e confusione è di responsabilità dell’ufficio Comunicazione”, ribadisce Casalino. E anche in merito al decreto del 22 marzo il cui annuncio è arrivato in diretta Facebook, il portavoce parla di “polemiche totalmente strumentali” perché “tutte le comunicazioni pubbliche di Conte sono sempre state diffuse in streaming anche su Facebook e contemporaneamente sui principali canali televisivi”.
Da quando è scoppiata l’emergenza coronavirus è “un fatto che l’ufficio Comunicazione sta lavorando incessantemente” per “diffondere il più possibile le raccomandazioni del governo e il messaggio ‘restate a casa’”. Tutti gli spot, i video e i messaggi informativi, conclude, “sono stati ideati dal mio ufficio, in collaborazione con il dipartimento dell’Editoria e con il ministero della Sanità. Si è elaborata una strategia comunicativa nuova”.