Le raccomandazioni dell’Asl di Taranto alla popolazione nei “wind days”, i giorni in cui il vento soffia dall’ex Ilva verso il quartiere Tamburi, non sono efficaci e andrebbero riviste. È quanto sostengono cinque ricercatori in un articolo pubblicato recentemente sulla rivista scientifica “Air Quality, Atmosphere & Health” in cui hanno evidenziato come alcune delle raccomandazioni fornite dalla Asl ionica ai cittadini che vivono nel quartiere a ridosso delle ciminiere della fabbrica non sono supportate da evidenza scientifica e dovrebbero quindi essere riesaminate.
Cosa sono i wind days? Sono quelle giornate in cui il vento che soffia da nord-nord ovest spinge polveri ed emissioni prodotte nello stabilimento industriale, oggi gestito da ArcelorMittal, verso la città colpendo prima di tutto il quartiere Tamburi. Per quelle giornate, a seconda della forza del vento, le istituzioni locali Asl e Comune di Taranto, raccomandano ai cittadini misure in alcuni casi particolarmente stringenti: nei casi di medio aumento dell’inquinamento l’Asl consiglia “di programmare eventuali attività sportive all’aperto nelle ore in cui i livelli di inquinamento sono inferiori, ovvero fra le ore 12 e le 18” e di “arieggiare gli ambienti chiusi” negli stessi orari, ma nei casi di aumento “molto alto” la raccomandazione è di evitare attività fisiche intense e prolungate all’aperto e di rimanere il più possibile in ambienti chiusi, in particolare per i soggetti a rischio”.
I quattro ricercatori italiani Cristina Mangia, Marco Cervino, Antonello Russo ed Emilio Gianicolo, e la collega tedesca Susanne Singer, hanno studiato le raccomandazioni associate alla legge regionale sui wind days approvata nel 2012 e hanno scoperto che proprio nelle ore centrali – quindi tra le 12 e le 18 – di quei giorni di vento non si registra ai Tamburi una riduzione della concentrazione di Pm10 e, inoltre, proprio in quelle ore aumenta la rilevazione di altri inquinanti di origine industriale come l’anidride solforosa, una sostanza indicata come “tracciante” dell’attività industriale in corso.
Per gli esperti, in definitiva, è un campanello d’allarme per altre sostanze. Risultati, che secondo gli autori dello studio sono spiegabili con “la fisica della dispersione degli inquinanti in regimi particolari di vento”: il principio, sostanzialmente, è che nei giorni di “wind days” il vento forte, oltre a spingere gli inquinanti verso il quartiere Tamburi, non ne favorisce la “diluzione verticale” nelle ore centrali della giornata a differenza di quanto accade in tutti gli altri giorni dell’anno.
Gli studiosi confermano di aver inviato i risultati della ricerca alle autorità sanitarie di Taranto i primi di marzo: “Riteniamo – sostengono i ricercatori italiani – sia necessario per le autorità competenti di modificare le misure cautelative per la popolazione dei Tamburi”. Ma al momento non è giunta alcuna risposta né sono stati presi provvedimenti differenti rispetto alle raccomandazioni impartite ai cittadini fino all’avviso per il wind day previsto per il 1 aprile. E nel momento in cui il mondo è costretto a restare in casa per evitare il contagio da coronavirus, per Mangia, Cervino, Russo e Gianicolo “forse sarebbe bene indicare ai residenti dei Tamburi in quali ore delle giornate sia importante arieggiare durante i giorni di wind days per diminuire la loro esposizione all’inquinamento esterno, considerando che la fascia oraria 12-18, non trova riscontro nelle analisi appena pubblicate”.
Ambiente & Veleni
Ilva di Taranto, lo studio: “Raccomandazioni della Asl ai cittadini del rione Tamburi nei giorni di wind days non efficaci. Rivederle”
È quanto sostengono cinque ricercatori - Cristina Mangia, Marco Cervino, Antonello Russo, Emilio Gianicolo e Susanne Singer - in un articolo pubblicato recentemente sulla rivista scientifica “Air Quality, Atmosphere & Health”: gli orari consigliati per arieggiare gli ambienti sono ritenuti errati. "Inquinamento più alto tra le 12 e le 18. Abbiamo avvisato le autorità sanitarie, ma non abbiamo ricevuto risposta"
Le raccomandazioni dell’Asl di Taranto alla popolazione nei “wind days”, i giorni in cui il vento soffia dall’ex Ilva verso il quartiere Tamburi, non sono efficaci e andrebbero riviste. È quanto sostengono cinque ricercatori in un articolo pubblicato recentemente sulla rivista scientifica “Air Quality, Atmosphere & Health” in cui hanno evidenziato come alcune delle raccomandazioni fornite dalla Asl ionica ai cittadini che vivono nel quartiere a ridosso delle ciminiere della fabbrica non sono supportate da evidenza scientifica e dovrebbero quindi essere riesaminate.
Cosa sono i wind days? Sono quelle giornate in cui il vento che soffia da nord-nord ovest spinge polveri ed emissioni prodotte nello stabilimento industriale, oggi gestito da ArcelorMittal, verso la città colpendo prima di tutto il quartiere Tamburi. Per quelle giornate, a seconda della forza del vento, le istituzioni locali Asl e Comune di Taranto, raccomandano ai cittadini misure in alcuni casi particolarmente stringenti: nei casi di medio aumento dell’inquinamento l’Asl consiglia “di programmare eventuali attività sportive all’aperto nelle ore in cui i livelli di inquinamento sono inferiori, ovvero fra le ore 12 e le 18” e di “arieggiare gli ambienti chiusi” negli stessi orari, ma nei casi di aumento “molto alto” la raccomandazione è di evitare attività fisiche intense e prolungate all’aperto e di rimanere il più possibile in ambienti chiusi, in particolare per i soggetti a rischio”.
I quattro ricercatori italiani Cristina Mangia, Marco Cervino, Antonello Russo ed Emilio Gianicolo, e la collega tedesca Susanne Singer, hanno studiato le raccomandazioni associate alla legge regionale sui wind days approvata nel 2012 e hanno scoperto che proprio nelle ore centrali – quindi tra le 12 e le 18 – di quei giorni di vento non si registra ai Tamburi una riduzione della concentrazione di Pm10 e, inoltre, proprio in quelle ore aumenta la rilevazione di altri inquinanti di origine industriale come l’anidride solforosa, una sostanza indicata come “tracciante” dell’attività industriale in corso.
Per gli esperti, in definitiva, è un campanello d’allarme per altre sostanze. Risultati, che secondo gli autori dello studio sono spiegabili con “la fisica della dispersione degli inquinanti in regimi particolari di vento”: il principio, sostanzialmente, è che nei giorni di “wind days” il vento forte, oltre a spingere gli inquinanti verso il quartiere Tamburi, non ne favorisce la “diluzione verticale” nelle ore centrali della giornata a differenza di quanto accade in tutti gli altri giorni dell’anno.
Gli studiosi confermano di aver inviato i risultati della ricerca alle autorità sanitarie di Taranto i primi di marzo: “Riteniamo – sostengono i ricercatori italiani – sia necessario per le autorità competenti di modificare le misure cautelative per la popolazione dei Tamburi”. Ma al momento non è giunta alcuna risposta né sono stati presi provvedimenti differenti rispetto alle raccomandazioni impartite ai cittadini fino all’avviso per il wind day previsto per il 1 aprile. E nel momento in cui il mondo è costretto a restare in casa per evitare il contagio da coronavirus, per Mangia, Cervino, Russo e Gianicolo “forse sarebbe bene indicare ai residenti dei Tamburi in quali ore delle giornate sia importante arieggiare durante i giorni di wind days per diminuire la loro esposizione all’inquinamento esterno, considerando che la fascia oraria 12-18, non trova riscontro nelle analisi appena pubblicate”.
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Economia & Lobby
Caro bollette, a due settimane dagli annunci di Giorgetti il decreto slitta ancora: cdm rinviato a venerdì
Milano, 24 feb.(Adnkronos) - “Un ente come Fondazione Bicocca è assolutamente innovativo perché apre totalmente al privato. Una formula coerente con le intenzioni del governo, che sta novellando le norme legate al partenariato pubblico-privato per un equilibrato rapporto tra gli interessi pubblici e l'interesse privato”. Così Alessandro Morelli, sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri, in occasione della presentazione della Fondazione Bicocca, svoltasi presso l’Aula magna dell’Ateneo milanese.
“Bicocca, pertanto, sta facendo una bellissima esperienza: una start up all'interno della start up. Ci auguriamo, quindi, che il buon successo di questa iniziativa possa essere preso come esempio da molti altri. Il giusto e sano collegamento tra un'accademia, come questa l'università, e le imprese è una cosa buona e giusta che perseguiamo con grande attenzione”, conclude.
Milano, 24 feb.(Adnkronos) - "Oggi presentiamo Fondazione Bicocca a tutta la comunità e a tutti i nostri possibili stakeholders. Lo scopo della Fondazione è quello di mettere in relazione il territorio con l'università. È un facilitatore e quindi speriamo di ottenere dei grossi risultati. Oggi il primo evento di una lunga serie”. Così Marco Orlandi prorettore vicario dell'università Milano-Bicocca e presidente di Fondazione Bicocca durante l'evento "Connessioni per il futuro". Un incontro pensato per presentare Fondazione Bicocca, un nuovo ente in grado di supportare e valorizzare le attività di alta formazione, ricerca e trasferimento tecnologico dell’ateneo. “Siamo molto orgogliosi, siamo un'università giovane nata 26 anni fa, ma in questi 26 anni abbiamo ottenuto degli ottimi risultati e questo era il momento di dotarsi di un altro strumento per essere ancora più attrattivi per il territorio e per i nostri stakeholders" conclude Orlandi.
Milano, 24 feb.(Adnkronos) - “La presentazione di Fondazione Bicocca è un momento importante perché Bicocca ha già dimostrato, spostandosi in quest'area geografica della città, di fare tanto per il territorio in cui è immersa, con una trasformazione ambientale e strutturale". Lo afferma Alessia Cappello, assessora allo Sviluppo economico e politiche del lavoro del Comune di Milano, in occasione della presentazione della Fondazione Bicocca, svoltasi presso l’Aula magna dell’Ateneo milanese.
"Basti pensare - dice - a tutti gli investimenti sul verde che ha fatto e che circondano quest'area, ma soprattutto culturale, sulla parte che riguarda la proprietà intellettuale, il trasferimento tecnologico, la possibilità di avvicinare e orientare ancora di più tante ragazze e ragazzi alle materie che l’Università Bicocca rappresenta in questo territorio. Ora attraverso la Fondazione, si cerca di creare quel ponte ancora più esplicito, ancora più forte con il mercato del lavoro”.
"L’obiettivo della Fondazione è trasformare da un lato il mercato del lavoro, avvicinandolo sempre di più alle aspettative di tante ragazze e ragazzi, dall'altro lato avvicinare questo patrimonio di giovani alle proposte che ci sono nel mercato del lavoro, orientandoli e formandoli nel modo corretto a fronte delle tante vacancies che ci sono in diversi settori. Un obiettivo molto utile non solo a Milano, ma al nostro Paese”, conclude.
Roma, 24 feb. (Adnkronos) - "Il costo delle bollette in Italia ha raggiunto picchi insostenibili per famiglie e imprese. Oggi la segretaria Schlein ha dimostrato che sono possibili interventi urgenti e immediati per abbassare il costo dell’energia. Nello stesso giorno in cui il governo Meloni fa slittare il cdm per affrontare la questione: sono nel caos. Seguano le proposte del Pd, perché gli italiani non possono rimetterci di tasca propria per l’incompetenza di questa destra". Lo scrive sui social Alessandro Zan del Pd.
Milano, 24 feb.(Adnkronos) - “Il valore di Fondazione Bicocca è un atto di coraggio, ma anche di eredità, perché questo è il mio ultimo anno di mandato. Pertanto, l'ottica è mettere a disposizione le competenze, ma anche il coraggio, di un grande ateneo pubblico multidisciplinare, come Bicocca, a disposizione della società civile a 360 gradi”. Così Giovanna Iannantuoni, rettrice dell’università degli studi di Milano-Bicocca, in occasione della presentazione della Fondazione Bicocca, svoltasi presso l’Aula magna dell’Ateneo milanese.
“Tutti noi sappiamo dell'incertezza economica, dei problemi relativi al mancato sviluppo delle competenze e dell'inverno demografico. Queste sfide non sono solo italiane, ma anche europee, rispetto a colossi come Stati Uniti e Cina e fanno riflettere sul gap di innovazione tecnologica che caratterizza tutta l'Europa e in particolare il nostro Paese. Pertanto - spiega la rettrice Iannantuoni - è motivo di orgoglio avere da un lato lo sviluppo delle competenze e dall’altro mettere a disposizione i nostri laboratori e le nostre migliori menti insieme alle imprese per fare sviluppo e crescita. Non c'è innovazione tecnologica se non c’è giustizia sociale, cioè se l’innovazione non è a favore di tutti. Un esempio sono le polemiche legate alle auto elettriche”.
“Quindi, il nostro approccio è multidisciplinare, innovativo e diverso, com’è diversa Bicocca, e si propone come una piattaforma di connessioni per il futuro, come abbiamo voluto chiamare la giornata di oggi e aspettiamo tutte le imprese del terzo settore, gli Irccs, gli istituti di cura, le scienze della vita, Tutti insieme per dare una speranza diversa al nostro Paese”, conclude.
Roma, 24 feb. (Adnkronos) - "Il governo Meloni, in quasi due anni, non ha adottato alcuna misura efficace per contrastare l’aumento delle bollette, preferendo smantellare il mercato tutelato e aggravando così la situazione di famiglie e imprese". Lo afferma Ubaldo Pagano, capogruppo del Partito Democratico in Commissione Bilancio alla Camera, sottolineando la necessità di un cambio di rotta immediato. Il Partito Democratico torna a chiedere interventi concreti, proponendo due soluzioni centrali: separare il costo dell’energia da quello del gas e istituire un ente pubblico che possa garantire prezzi più accessibili.
"Non possiamo accettare – aggiunge Pagano – che il nostro sistema energetico rimanga vincolato a un meccanismo che pesa enormemente sulle tasche di cittadini e aziende. Il gas è la fonte più costosa e instabile, e continuare a legare il prezzo dell’elettricità a questa risorsa è un errore che il governo deve correggere subito. Le bollette stanno raggiungendo livelli insostenibili proprio nei mesi di maggiore consumo: Meloni e la sua maggioranza si decidano ad agire, perché gli italiani non possono più aspettare", conclude Pagano.
Roma, 24 feb. (Adnkronos) - "Non è più procrastinabile un intervento del Governo per contenere i costi delle bollette, oramai insostenibili per milioni di italiani. Governo e maggioranza facciano proprie le proposte del Pd avanzate da Elly Schlein e tutte a costo zero. Proposte semplici, chiare ed efficaci. Approviamole con spirito bipartisan per il bene del Paese". Così in una nota il senatore del Pd Michele Fina.
"Dopo che il taglio delle accise, promesso dalla presidente Meloni, era rimasto intrappolato nella distanza che c'è tra il dire e il fare e nulla è stato fatto è ora che maggioranza e governo prendano atto della gravità della situazione. Come si fa a non rendersi conto che questa emergenza bollette si aggiunge all’aumento di carburante, RC Auto e pedaggi, beni alimentari, materiale scolastico e affitti? Una situazione sconfortante che si va ad aggiungere ad una economia che arretra da 750 giorni, proprio mentre attendiamo gli effetti nefasti dei dazi di Trump".