Ferme da oggi in porto tutte le navi Tirrenia. Le partenze da e per Sardegna, Sicilia e Isole Tremiti – nove dedicate ai passeggeri, con numerose corse settimanali, e due esclusive per le merci – sono state interrotte dall’azienda a tempo indeterminato. Con inevitabile allarme degli amministratori locali delle piccole isole che temono di ritrovarsi isolati, anche se il governo garantisce che i collegamenti saranno assicurati. Motivo dello stop il sequestro dei conti correnti della good company Tirrenia Cin eseguito dai commissari di Tirrenia spa in amministrazione straordinaria – la bad company creata al momento della privatizzazione della compagnia pubblica – per il mancato pagamento della flotta acquisita nel 2012 dalla stessa Cin, oggi del gruppo Onorato Armatori.
L’annuncio dello stop è arrivato dalla stessa compagnia, con una nota dove segnalava che per effetto del sequestro preventivo dei conti correnti “l’attività di Cin, compagnia che svolge in convenzione con lo Stato il servizio di continuità territoriale via mare per le isole, è stata paralizzata”. La compagnia, la cui concessione statale da 73 milioni l’anno scadrà il 20 luglio 2020, ha precisato di aver “più volte comunicato ai commissari la propria disponibilità ad offrire, nei limiti del consentito, garanzie di pagamento di quanto reclamato da Tirrenia in AS” e che “la società è liquida ma il blocco dei conti correnti ne impedisce l’operatività”. Interpellata da ilfattoquotidiano.it la società ha fatto sapere che gli stipendi mensili dei lavoratori Tirrenia sono già stati saldati.
Il sequestro eseguito dai commissari di Tirrenia Gerardo Longobardi, Beniamino Caravita di Toritto e Stefano Ambrosinin arriva a seguito della pronuncia della Commissione Europea che il 2 marzo scorso ha classificato come aiuti di Stato 15 milioni di euro di misure concesse alla compagnia dopo il 1992. In conseguenza i commissari hanno visto riconosciuta dal Tribunale di Roma la loro richiesta di avviare il saldo del debito contratto da CIN spa con l’acquisizione della flotta di Tirrenia – 180 milioni di euro – che era sospeso in attesa della pronuncia europea. Due le tranche di pagamento dovute dalla società controllata dal gruppo Onorato Armatori e finora non saldate – 55 e 60 milioni – per il cui recupero i commissari hanno disposto il sequestro conservativo dei beni aziendali, tra cui i conti correnti. Conseguenza immediata del blocco dei conti è stato lo stop delle navi della compagnia e l’inevitabile disagio per il trasporto merci e per quelle persone autorizzate nonostante l’emergenza Covid-19 agli spostamenti via mare da e per le isole che avevano già prenotato il proprio viaggio con Tirrenia. A tal proposito la società, interpellata da ilfattoquotidiano.it, ha confermato il rimborso dei biglietti acquistati.
Il sindaco dell’Arcipelago delle Isole Tremiti, Antonio Fentini, ha avvisato: “Se fermano le navi, qui si ferma la vita. La Tirrenia è la sola compagnia a effettuare, in questo periodo dell’anno, corse verso e da le Isole Tremiti”. E “oltre al trasporto passeggeri, a bordo della Tirrenia vengono caricati beni di prima necessità, il carburante per la centrale elettrica e i container carichi di rifiuti”.
La Lega, per bocca del responsabile infrastrutture Edoardo Rixi, ha chiesto ai commissari – di nomina del Ministero dello Sviluppo Economico – di rivedere la loro decisione e quindi sbloccare i conti correnti, perché la sospensione del servizio di collegamento da e per Sardegna, Sicilia e Tremiti “espone la popolazione a pericolosi rischi di isolamento per quanto riguarda gli spostamenti dovuti a motivi sanitari e approvigionamento della merce di prima necessità, farmaci e beni essenziali”.
La risposta del governo è arrivata con una nota congiunta di Ministero dei Trasporti e dello Sviluppo Economico dove si precisa che “il trasferimento delle merci, in particolare alimentari e farmaceutiche, e i collegamenti con Sicilia, Sardegna e isole minori” saranno garantiti dagli altri armatori e “in caso di particolari necessità o imprevisti, si attuerà un piano straordinario per tutti i collegamenti”. I due dicasteri hanno inoltre annunciato la convocazione urgente di un tavolo di confronto con commissari e Cin spa affinché “possano essere adeguatamente contemperati – e se possibile tutelati – tutti gli interessi in gioco” pur sottolineando che la decisione dei commissari è stata assunta “in autonomia e indipendenza di giudizio” col sostegno del parere favorevole reso dal Comitato di Sorveglianza, a tutela del credito vantato dalla parte pubblica, e in rispetto dei “recenti provvedimenti giurisprudenziali”.
Lo stop operativo di CIN spa arriva in un momento di forte difficoltà per il gruppo Onorato Armatori, 5mila dipendenti, aggravato dall’emergenza Covid-19. Alle prese da tempo con una crisi di difficile gestione legata al suo indebitamento monstre, la holding guidata da Vincenzo Onorato sta infatti subendo con tutto il comparto armatoriale il crollo degli incassi sui traffici: un cinquantesimo rispetto ad un anno fa, secondo le stime di Confitarma e Assarmatori.
Lobby
Tirrenia, commissari sequestrano i conti di Cin. La società: “Stop ai collegamenti con le isole”. Governo: “Garantiti da altri armatori”
Gli amministratori della bad company si sono mossi dopo che il Tribunale di Roma ha riconosciuto la loro richiesta di avviare il saldo del debito contratto dalla società di Onorato con l’acquisizione della flotta. Il Mit e il Mise assicurano che “in caso di particolari necessità o imprevisti, si attuerà un piano straordinario"
Ferme da oggi in porto tutte le navi Tirrenia. Le partenze da e per Sardegna, Sicilia e Isole Tremiti – nove dedicate ai passeggeri, con numerose corse settimanali, e due esclusive per le merci – sono state interrotte dall’azienda a tempo indeterminato. Con inevitabile allarme degli amministratori locali delle piccole isole che temono di ritrovarsi isolati, anche se il governo garantisce che i collegamenti saranno assicurati. Motivo dello stop il sequestro dei conti correnti della good company Tirrenia Cin eseguito dai commissari di Tirrenia spa in amministrazione straordinaria – la bad company creata al momento della privatizzazione della compagnia pubblica – per il mancato pagamento della flotta acquisita nel 2012 dalla stessa Cin, oggi del gruppo Onorato Armatori.
L’annuncio dello stop è arrivato dalla stessa compagnia, con una nota dove segnalava che per effetto del sequestro preventivo dei conti correnti “l’attività di Cin, compagnia che svolge in convenzione con lo Stato il servizio di continuità territoriale via mare per le isole, è stata paralizzata”. La compagnia, la cui concessione statale da 73 milioni l’anno scadrà il 20 luglio 2020, ha precisato di aver “più volte comunicato ai commissari la propria disponibilità ad offrire, nei limiti del consentito, garanzie di pagamento di quanto reclamato da Tirrenia in AS” e che “la società è liquida ma il blocco dei conti correnti ne impedisce l’operatività”. Interpellata da ilfattoquotidiano.it la società ha fatto sapere che gli stipendi mensili dei lavoratori Tirrenia sono già stati saldati.
Il sequestro eseguito dai commissari di Tirrenia Gerardo Longobardi, Beniamino Caravita di Toritto e Stefano Ambrosinin arriva a seguito della pronuncia della Commissione Europea che il 2 marzo scorso ha classificato come aiuti di Stato 15 milioni di euro di misure concesse alla compagnia dopo il 1992. In conseguenza i commissari hanno visto riconosciuta dal Tribunale di Roma la loro richiesta di avviare il saldo del debito contratto da CIN spa con l’acquisizione della flotta di Tirrenia – 180 milioni di euro – che era sospeso in attesa della pronuncia europea. Due le tranche di pagamento dovute dalla società controllata dal gruppo Onorato Armatori e finora non saldate – 55 e 60 milioni – per il cui recupero i commissari hanno disposto il sequestro conservativo dei beni aziendali, tra cui i conti correnti. Conseguenza immediata del blocco dei conti è stato lo stop delle navi della compagnia e l’inevitabile disagio per il trasporto merci e per quelle persone autorizzate nonostante l’emergenza Covid-19 agli spostamenti via mare da e per le isole che avevano già prenotato il proprio viaggio con Tirrenia. A tal proposito la società, interpellata da ilfattoquotidiano.it, ha confermato il rimborso dei biglietti acquistati.
Il sindaco dell’Arcipelago delle Isole Tremiti, Antonio Fentini, ha avvisato: “Se fermano le navi, qui si ferma la vita. La Tirrenia è la sola compagnia a effettuare, in questo periodo dell’anno, corse verso e da le Isole Tremiti”. E “oltre al trasporto passeggeri, a bordo della Tirrenia vengono caricati beni di prima necessità, il carburante per la centrale elettrica e i container carichi di rifiuti”.
La Lega, per bocca del responsabile infrastrutture Edoardo Rixi, ha chiesto ai commissari – di nomina del Ministero dello Sviluppo Economico – di rivedere la loro decisione e quindi sbloccare i conti correnti, perché la sospensione del servizio di collegamento da e per Sardegna, Sicilia e Tremiti “espone la popolazione a pericolosi rischi di isolamento per quanto riguarda gli spostamenti dovuti a motivi sanitari e approvigionamento della merce di prima necessità, farmaci e beni essenziali”.
La risposta del governo è arrivata con una nota congiunta di Ministero dei Trasporti e dello Sviluppo Economico dove si precisa che “il trasferimento delle merci, in particolare alimentari e farmaceutiche, e i collegamenti con Sicilia, Sardegna e isole minori” saranno garantiti dagli altri armatori e “in caso di particolari necessità o imprevisti, si attuerà un piano straordinario per tutti i collegamenti”. I due dicasteri hanno inoltre annunciato la convocazione urgente di un tavolo di confronto con commissari e Cin spa affinché “possano essere adeguatamente contemperati – e se possibile tutelati – tutti gli interessi in gioco” pur sottolineando che la decisione dei commissari è stata assunta “in autonomia e indipendenza di giudizio” col sostegno del parere favorevole reso dal Comitato di Sorveglianza, a tutela del credito vantato dalla parte pubblica, e in rispetto dei “recenti provvedimenti giurisprudenziali”.
Lo stop operativo di CIN spa arriva in un momento di forte difficoltà per il gruppo Onorato Armatori, 5mila dipendenti, aggravato dall’emergenza Covid-19. Alle prese da tempo con una crisi di difficile gestione legata al suo indebitamento monstre, la holding guidata da Vincenzo Onorato sta infatti subendo con tutto il comparto armatoriale il crollo degli incassi sui traffici: un cinquantesimo rispetto ad un anno fa, secondo le stime di Confitarma e Assarmatori.
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Economia & Lobby
Caro bollette, a due settimane dagli annunci di Giorgetti il decreto slitta ancora: cdm rinviato a venerdì
Roma, 24 feb. (Adnkronos) - "Io sono un artista libero, non mi sono mai schierato politicamente". Così Simone Cristicchi, ospite a 'Maschio Selvaggio' su Rai Radio 2, risponde alla conduttrice Nunzia De Girolamo quando fa notare al cantautore romano come la canzone sanremese 'Quando sarai piccola' sia piaciuta tanto a Elly Schlein quanto a Giorgia Meloni.
"Si tende sempre a identificare gli artisti politicamente, la musica invece non ha fazioni, non ha colori. Devo dire che tu hai messo insieme la destra e la sinistra", ha detto De Girolamo al cantautore arrivato quinto nella classifica finale. "Questo mi fa sorridere - ha confessato Cristicchi - sono molto contento di questo apprezzamento bipartisan, o anche super partes, che ha generato la mia canzone. Io sono sempre stato un artista libero, non mi sono mai schierato politicamente, proprio perché volevo che la mia musica e la mia arte potesse arrivare a tutti ed è giusto che sia così".
"Ovviamente ho le mie idee, come tutti, non le rinnego e non mi vergogno di esternarle quando è il momento e quando ho voglia, però - ha concluso il cantautore - sono veramente contento di aver fatto questa canzone che sia piaciuta più o meno a tutti".
Roma, 24 feb. (Adnkronos) - "Il caro bollette è un problema sempre più grave, che non possiamo più far finta di non vedere. Paghiamo le bollette più care d’Europa, che a sua volta paga le bollette più alte tra i competitor internazionali. Siamo i più tartassati tra i tartassati, con un evidente danno alla competitività delle imprese e al potere di acquisto delle famiglie. I lavoratori, in particolare, pagano questi aumenti tre volte: la prima in casa quando arriva la bolletta, la seconda perché le aziende devono metterli in cassa integrazione poiché con l’energia alle stelle perdono produttività, la terza perché l’energia spinge a rialzo l’inflazione e i prodotti nel carrello della spesa costano di più". Lo dice Annalisa Corrado della segreteria del Partito Democratico.
"Agire è possibile e doveroso. Possiamo farlo subito, a partire dalla protezione dei soggetti vulnerabili, oltre 3 milioni e mezzo di utenti, per il quali il governo vuole bandire aste che sarebbero una iattura. Bisogna fermarle immediatamente e riformare piuttosto l’acquirente unico, che al momento gestisce il servizio di tutela della vulnerabilità, perché possa tornare a stipulare i contratti pluriennali di acquisto, agendo come vero e proprio gruppo d’acquisto".
"È necessario inoltre agire ad ogni livello possibile per disaccoppiare il prezzo dell’energia da quello del gas: occorre lavorare ad una riforma europea dei mercati, scenario non immediato, agendo però contemporaneamente ed immediatamente per un “disaccoppiamento di fatto”, come quello che si potrebbe attuare supportando i contratti pluriennali con i produttori di energia da fonti rinnovabili (PPA, Power purchase agreement). Dovremmo prendere esempio dalla Spagna di Sanchez, inoltre, che ha imposto un tetto al prezzo del gas, ottenendo risultati brillanti che hanno trainato la ripresa d’industria ed economia. Dobbiamo fare di più e meglio per la transizione energetica per liberarci dalla dipendenza del gas: oltre ad insistere su sufficienza energetica ed elettrificazione dei consumi, dobbiamo agire ad ogni livello perché la quota di energia da fonti rinnovabili nel nostro mix di produzione cresca: questo è l’unico modo strutturale di far penetrare il beneficio in bolletta del basso costo delle energie pulite".
Roma, 24 feb. (Adnkronos) - “Allarmano e inquietano gli atti violenti rivolti in questi giorni contro le Forze dell’Ordine, a loro va la nostra piena solidarietà”. Lo dichiara la deputata di Italia Viva Maria Elena Boschi dopo gli incendi dolosi che hanno coinvolto questa mattina il commissariato e la Polstrada di Albano Laziale e nei giorni scorsi il comando della Compagnia dei carabinieri di Castel Gandolfo.
“Auguriamo agli agenti intossicati una pronta guarigione. Nell’attesa che sia fatta chiarezza sulle dinamiche e che i responsabili siano consegnati alla giustizia, non possiamo che schierarci senza indugio al fianco di chi ogni giorno si impegna per la sicurezza delle cittadine e dei cittadini”, conclude.
Roma, 24 feb. (Adnkronos) - "Le bollette energetiche di famiglie e imprese sono alle stelle. Meloni ha fischiettato per mesi, ignorando anche le nostre proposte. E oggi annuncia il rinvio di un Cdm promesso ormai due settimane fa. Non avevano detto di essere 'pronti'?". Lo ha scritto sui social Chiara Braga, capogruppo Pd alla Camera dei Deputati.
Roma, 24 feb. (Adnkronos) - "Tutto quello che ha a che fare con le emergenze vere di cittadini, famiglie, imprese passa in secondo piano nell’agenda del governo Meloni. Così è stato ed è per le liste d’attesa e per il diritto alla salute negato a milioni di concittadini, così è per il caro-bollette che da troppi mesi penalizza le aziende italiane e mette in ginocchio le fasce sociali più disagiate". Così in una nota Marina Sereni, responsabile Salute e Sanità nella segreteria del Partito Democratico.
"Oggi la segretaria del Pd Elly Schlein ha presentato proposte molto chiare e concrete, che raccolgono peraltro l’interesse di imprenditori e associazioni degli utenti. Il Cdm sul problema del caro energia pare invece che slitti a venerdì. La presidente Meloni ne approfitti per raccogliere le nostre proposte sul disaccoppiamento del prezzo dell’energia da quello del gas e sull’Acquirente unico".
Roma, 24 feb. (Adnkronos) - La lotta alle mafie andrebbe portata avanti "in maniera trasversale. Ma non stiamo vedendo disponibilità all'ascolto e al lavoro comune da parte di questa destra". Lo ha detto Elly Schlein al seminario sulla legalità al Nazareno. "Noi continueremo a fare da pungolo costante, il messaggio che deve arrivare chiaro alle nuove generazioni è che la mafia è un male, e un freno al nostro Paese. Il Pd oggi più che mai è intenzionato a portare avanti questo lavoro con determinazione, mano nella mano con le realtà che affrontano il problema ogni giorno e ne sanno certamente più di noi".
Roma, 24 feb. (Adnkronos) - Nel contrasto alle mafie "il ruolo delle forze dell'ordine e della magistratura è fondamentale. Noi riconosciamo e sosteniamo il lavoro quotidiano delle forze dell'ordine. Vanno sostenute le forze dell'ordine, come la magistratura, che invece vediamo attaccata tutti i giorni da chi governa". Lo ha detto Elly Schlein al seminario sulla legalità al Nazareno.