“Io non mi sono mai interessato di attrezzature sanitarie. Mi occupo di altre cose. Se lei mi dice che cos’è un ventilatore, io non glielo saprei nemmeno dire”. Queste parole, nelle ultime ore, hanno scatenato una feroce polemica in Calabria perché a pronunciarle, durante un’intervista alla trasmissione Report (andata in onda lunedì sera), è stato il dirigente regionale della Protezione civile Domenico Pallaria.
Dopo aver fatto vedere le gravi condizioni in cui versa la sanità calabrese, tra ospedali costruiti e mai entrati in funzione e strutture semi-abbandonate, la giornalista Adele Grossi ha intervistato Pallaria, nei cui confronti pende una richiesta di rinvio a giudizio per abuso d’ufficio. “Chi dovevo nominare?”, è stata la risposta della presidente della Regione, Jole Santelli, ai cronisti guidati da Sigfrido Ranucci.
È bastato tanto per provocare la reazione indignata di una parte della politica e dei sindacati. “Report – dichiara il consigliere regionale Pippo Callipo – ha solo squarciato il velo su una disorganizzazione e su un’inadeguatezza che erano note a tutti. Le responsabilità del disastro della sanità sono anche di chi ha governato in passato, sia chiaro, ma è evidente che la Regione continua a navigare a vista”.
Stamattina il vicepresidente nazionale del Codancons, Francesco Di Lieto, ha chiesto le dimissioni dell’ingegnere Pallaria: “Se non ci trovassimo davanti a un dramma di proporzioni epocali – scrive in una nota -, la situazione apparirebbe perfino comica. Ieri abbiamo assistito alla denigrazione dei calabresi per bocca di un dirigente generale e abbiamo compreso che alla guida della Protezione civile e della task force per fronteggiare l’emergenza c’è un potentissimo burocrate che, sorridendo, ha sciorinato tutta l’improvvisazione con cui si affronta una pandemia in Calabria. Grottesco. Chi aveva ancora dubbi, ieri, ha dovuto prendere atto di come la Regione Calabria sia totalmente incapace di gestire quanto accade”.
E se per il presidente della Commissione parlamentare antimafia, Nicola Morra, “la governatrice Santelli pone a capo della Protezione Civile calabrese uno che ammette tranquillamente di non sapere neanche cosa siano i ventilatori polmonari da impiegare nei reparti Covid-19”, il segretario generale della Uil Calabria, Santo Biondo, sostiene che “una regione come la Calabria non può affrontare un’emergenza sanitaria di tale portata con così tanta superficialità e incompetenza”.
In seguito alle polemiche, durante un’intervista rilasciata a una tv locale l’ingegnere Domenico Pallaria ha chiesto “scusa ai calabresi”, spiegando che le sue parole sono state “estrapolate da un contesto” e che “la situazione ha dell’incredibile, è farsesca. È stata montata ad arte per screditare la Regione”. Ha inoltre rassegnato le dimissioni. O meglio, utilizzando la sua espressione: “Ho rimesso il mio incarico di responsabile ad interim della Protezione civile nelle mani della presidente Santelli”.
A stretto giro, invece, la Santelli ha preso “atto delle sue dimissioni” e ha stabilito che “fino all’espletamento della nomina del nuovo responsabile, attraverso procedura selettiva, l’interim è attribuito al dirigente generale del dipartimento di riferimento Fortunato Varone”. Anche lui imputato per abuso d’ufficio nell’inchiesta “Passpartout” e per il quale rischia il rinvio a giudizio chiesto dalla Procura di Catanzaro.