Da Milano si lamentano: a causa della burocrazia l’Istituto superiore della sanità non ha ancora dato il via libera alle mascherine prodotte in Lombardia. Da Roma rispondono: presto, già nel pomeriggio, ci sarà un vertice per semplificare le procedure. Ennesima polemica aperta dal governatore Attilio Fontana in direzione dei vertici nazionali che gestiscono l’emergenza coronavirus. Questa volta il casus belli è rappresentato dal mancato via libera rilasciato dall’Iss alle mascherine prodotte in Lombardia. “Come sempre la burocrazia è terribile e non demorde“, attacca il governatore ai microfoni di Skytg24. “Noi abbiamo un’azienda che potrebbe realizzare 900mila mascherine al giorno e che potremmo immediatamente distribuire, con tessuti cercati dal Politecnico di Milano, ciononostante l’Iss ha chiesto tempo per poter rilasciare la certificazione che ci permette la distribuzione. E’ inammissibile che in una situazione di urgenza come questa ci si faccia ancora ingolfare dalla burocrazia”, è in pratica l’accusa di Fontana. Rilanciata poco dopo sia durante la conferenza stampa sul nuovo ospedale in Fiera Milano, che in consiglio regionale. “L’Iss ha detto che la prima riunione per valutare questa mascherina è stata rinviata alla settimana ventura. Da lì inizia questo iter che mi auguro possa essere reso rapido. Io credo che non si debba dire ‘diamo una risposta tra qualche settimana pensando di farci un piacere, ma che si dovrebbe dire ‘vi diamo una risposta tra qualche ora“.
In realtà il presidente dell’Iss Silvio Brusaferro vedrà già nel pomeriggio il commissario straordinario per l’emergenza, Domenico Arcuri, con l’obiettivo di semplificare le procedure per le certificazioni per chi riconverte le aziende e produce mascherine. Lo ha annunciato lo stesso Arcuri replicando a Fontana: “Oggi avrò un incontro con il presidente dell’Iss affinché le procedure possano essere ancora più semplificate. O meglio, possano essere allineati i tempi di reazione di tutti noi affinché la semplificazione normativa diventi anche operativa”. Il commissario, nella sua replica al governatore lombardo, spiega che “abbiamo acquisito 300 milioni di mascherine che arriveranno progressivamente e verranno puntualmente distribuite con un criterio che abbiamo concordato con le regioni destinatarie, già ieri è stata consegnata una quantità sufficiente di mascherine all’ordine nazionale dei medici”. Sulla polemica legata alla mancanza di mascherine, il commissario ha detto ai giornalisti: “Chiedete alle Regioni cosa stanno distribuendo, sarebbe interessante sapere che cosa stanno distribuendo le regioni“. A sentire Arcuri, tra l’altro, “le prime 25 aziende della filiera moda da ieri producono 200mila mascherine chirurgiche al giorno, hanno un piano per aumentare questa produzione giornaliera a 500mila per la prossima settimana e a 700mila per quella successiva”.