Il bollettino della Protezione civile: i casi in totale sono 105.792, le vittime 12.428, i guariti 15.739, 1.109 nell'ultimo giorno. La curva di crescita del contagio continua ad abbassarsi, seppur di poco: oggi è 3,99%, ieri era al 4,14%. Nella Regione più colpita il dato delle persone in Rianimazione ha il segno negativo per la prima volta: ieri erano ricoverati in 1.330, oggi sono sei in meno
Ci sono altri 4.053 casi e 837 persone morte a causa del coronavirus. Ma la curva di crescita del contagio continua ad abbassarsi, seppur di poco: oggi è 3,99%, ieri era al 4,14%. Il calo del trend è maggiore se paragonato alle percentuali dei giorni scorsi: domenica la crescita dei nuovi casi era al 5,64%, sabato era 6,90 e venerdì del 7,39. Quindi si è quasi dimezzato in cinque giorni.
Altre 837 vittime – Con i numeri diffusi oggi dalla Protezione civile i casi salgono a un totale di 105.792. Le persone attualmente positive sono in totale 77.635, di cui 4.023 ricoverate in Rianimazione, 28.192 ricoverati con sintomi e 45.420 sono in isolamento domiciliare. Di coronavirus, però, si continua purtroppo a morire: nell’ultimo giorno sono state 837 le vittime, che portano il numero totale a 12.428. Nell’ultimo giorno, infine, sono guarite 1.109 persone: in totale hanno superato il virus in 15.739.
“Diminuiscono i ricoverati” – Roberto Bernabei del Comitato tecnico scientifico ha fatto notare un altro dato. “C’è una diminuzione dell’incremento dei ricoverati – ha detto – da 1.276 il 26 marzo a 409 ieri a 397 oggi; in terapia intensiva l’incremento giornaliero era 120 il 26 marzo, è di 42 oggi. E’ una fotografia generale del sistema sanitario che fa fronte a questi numeri, in via di contenimento”. Il capo della Protezione civile, Angelo Borrelli, ha invece spiegato che “oggi sono stati trasferiti due pazienti in più rispetto a ieri, in totale dall’inizio dell’emergenza sono stati trasferiti 96 persone dalla Lombardia“.
“Solo 2% delle vittime non aveva altre patologie” – Bernabei ha spiegato che solo il 2% delle oltre 12mila vittime in Italia non aveva altre patologie. L’età media dei deceduti, ha aggiunto il geriatra, è di 79 anni e il 70% sono uomini, “le donne sono più forti e resistenti“. “Il coronavirus – ha spiegato – colpisce organismi che hanno diverse fragilità: il 52% ha 3 patologie, il 25% due patologie, il 21% ha una patologia”. Dei 23 deceduti sotto i 40 anni, inoltre, “15 avevano patologie associate importanti”. Il componente del Cts ha inoltre risposto ad alcune domande sulle misure di contenimento, che saranno prorogate fino a Pasqua. Ma dopo? Fino a quando durerà la serrata? “Con l’indicazione per il momento siamo fermi a Pasqua, più o meno è questa l’indicazione che il ministro ha recepito”, ha detto il medico, che ha commentato anche la nuova indicazione del Viminale sulla passeggiata consentita a un solo genitore con i figli: “Esercitare il diritto al sole e alla primavera“, l’ha definita.
In Lombardia meno persone in Rianimazione – Il trend del contagio continua a calare anche in Lombardia e per il sesto giorno consecutivo: i nuovi casi positivi sono 1.047, per un totale di 43.208 contagiati in Regione. Ieri l’aumento era stato di 1.154, l’altro ieri di 1592. La curva di crescita è ora al 2,48%, ieri era al 2,8%, domenica al 4.03%, sabato al 6.9%. In calo anche il numero di morti che sono 381, per un totale di 7.199. Ieri erano stati 458, l’altro ieri 416. A Milano sono 3.656 I contagiati, con 96 nuovi casi nelle ultime 24 ore: lunedì lo stesso dato era +156. “Anche oggi i dati sono una conferma di una speranza che diventa qualcosa di più anche se non dobbiamo abbassare la guardia”, ha commentato l’assessore al Welfare Giulio Gallera. Nella regione più colpita si registra che il dato degli accessi in terapia intensiva è per la prima volta in negativo: ieri c’erano infatti 1.330 pazienti ricoverati in rianimazione e oggi sono 1.324, 6 in meno. Aumenta di poco invece il dato dei ricoverati in reparti non di terapia intensiva: sono 68 in più, per un totale di 11.883. “Dal 24 marzo a oggi – ha riassunto Gallera – i ricoveri in terapia intensiva sono passati da 132 a 81. C’è ormai un trend di minore accesso alle terapie intensive. Questo è un dato che ci conforta rispetto al fatto che siamo su uno scenario diverso. I sacrifici iniziano a produrre un significato e per questo dobbiamo continuare”.
Le vittime: è 106 in Emilia – Il maggior numero di vittime si registra, come è noto, in Lombardia con 7.199 morti e 381 nell’ultimo giorno. In Emilia-Romagna le vittime sono 1.644 (+106), 477 in Veneto (+64), 854 in Piemonte (+105), 452 nelle Marche (+35), 244 in Toscana (+13), 428 in Liguria (+31), 133 in Campania (+8), 162 nel Lazio (+12), 113 in Friuli Venezia Giulia (+6), 110 in Puglia (+19), 76 in provincia di Bolzano (+2), 81 in Sicilia (+5), 115 in Abruzzo (+13), 37 in Umbria (+4), 56 in Valle d’Aosta (+6), 164 in Trentino (+17), 36 in Calabria (+5), 31 in Sardegna (+3), 9 in Molise (+0), 7 in Basilicata (+2). I tamponi complessivi sono 506.968, dei quali oltre 275mila solo nelle tre Regioni più colpite: cioè Lombardia, Emilia-Romagna e Veneto.