E’ stata sottoscritta nella notte tra le parti sociali e l’Associazione bancaria italiana (Abi) la convenzione per l’anticipazione degli ammortizzatori sociali previsti dal decreto Cura Italia. I lavoratori messi in cassa integrazione a causa dell’epidemia di Covid-19, annuncia la ministra del Lavoro Nunzia Catalfo, potranno dunque “vedersi riconoscere dalle banche una rapida anticipazione dell’importo del trattamento d’integrazione salariale che gli spetta”. L’anticipazione avverrà “tramite l’apertura di credito in un conto corrente apposito, se richiesto dalla Banca”, ma l’istituto applicherà “condizioni di massimo favore per evitare costi” a carico dei lavoratori”.
La misura dell’anticipazione è inizialmente fissata in 1.400 euro, riparametrati a 9 settimane e riproporzionati in caso di sospensione inferiore a zero ore o di rapporto a tempo parziale. È fatta salva la facoltà delle banche che applicano la Convenzione di procedere all’apertura di credito “previa istruttoria di merito creditizio da effettuarsi nel più breve tempo possibile e in ogni caso in piena autonomia e discrezionalità”.
La scadenza della convenzione è stata fissata al 31 dicembre 2020, salvo valutazione da svolgere tra le parti entro il prossimo mese di novembre. Possibile una reiterazione in caso di proroga dei relativi articoli del decreto. La banca presso cui il lavoratore darà indicazione di anticipare gli importi mensili provvederà a versare l’importo esentando il lavoratore dal pagamento di oneri e interessi. L’anticipazione sarà rimborsata con le effettive erogazioni dei trattamenti da parte dell’Inps, che si è impegnato a dare corso con i tempi più celeri possibili e non oltre i 7 mesi. Nei prossimi giorni saranno emanate le modulistiche e le istruzioni necessarie all’accesso alla facilitazione.
Il lavoratore o il datore di lavoro informeranno “tempestivamente” la banca interessata dell’esito della domanda di trattamento di integrazione salariale per l’emergenza Covid-19. In caso di mancato accoglimento, o comunque allo scadere del termine dei sette mesi, in mancanza di pagamento da parte dell’Inps la banca potrà richiedere l’importo dell’intero debito relativo all’anticipazione al lavoratore che provvederà ad estinguerlo entro trenta giorni dalla richiesta. Il datore di lavoro è responsabile in solido per omesse o errate sue comunicazioni alla banca o a fronte del mancato accoglimento – totale o parziale – della richiesta di integrazione salariale per sua responsabilità: in tal caso, la banca richiederà l’importo al datore di lavoro responsabile in solido, che provvederà entro trenta giorni.
Anche la segretaria generale della Cisl Annamaria Furlan sottolinea come sia stato “ottenuto l’inserimento nel testo del protocollo dell’esclusione di costi a carico dei lavoratori per l’ottenimento delle anticipazioni”. “Con questa intesa, sottoscritta da tutte le associazioni di impresa, tranne Confesercenti che dovrebbe aggiungersi nella mattinata”, continua Catalfo, “si concretizza e si accelera il percorso avviato con gli accordi che hanno portato, nelle scorse settimane, allo stanziamento di ammortizzatori sociali straordinari”.