“L’accesso sarà gratuito per 500 persone ogni visione – spiegano gli organizzatori al FQMagazine – il calendario sarà disponibile a breve e ci si dovrà prenotare per tempo, ma chiunque potrà vedere i film previsti ora dopo ora negli spazi di Nyon tranquillamente a casa sua”
Il festival di cinema ai tempi del Covid 19 si fa in streaming. Mentre in Italia si comincia a parlare realmente di prime visioni direttamente sui pc di casa bypassando le sale, ecco che in Svizzera arriva il primo festival da poter godere direttamente sul divano di casa. Si tratta di Visions du Réel, celebre kermesse internazionale di cinema documentario che si tiene dal 1969 a Nyon, sulla sponda occidentale del lago di Ginevra.
Un festival che durante gli anni di direzione del nostro Luciano Barisone (2010-2017) ha raggiunto anche il picco di 50mila spettatori paganti. “Visions du Réel 2020 non si svolgerà in Place du Réel, nelle sale, nei tendoni e nei locali di Nyon – ha spiegato in una nota la direttrice artistica, Èmilie Bujés – ma si terrà con determinazione su Internet, in tutta la sua generosa diversità, visitando gli spettatori a casa, ed espandendo ulteriormente i territori toccati”. Insomma, si fa di necessità virtù, ma con numeri mica da ridere.
“L’accesso sarà gratuito per 500 persone ogni visione – spiegano gli organizzatori al FQMagazine – il calendario sarà disponibile a breve e ci si dovrà prenotare per tempo, ma chiunque potrà vedere i film previsti ora dopo ora negli spazi di Nyon tranquillamente a casa sua”. Il festival svizzero, tra l’altro, mette già a disposizione sul proprio sito web le schede e la presentazione di decine di titoli che saranno mostrati quest’anno nell’edizione che si sarebbe dovuta tenere dal 24 aprile al 2 maggio 2020 e che invece è stata anticipata online il 17 aprile.
Oltretutto agli spettatori virtuali non mancherà proprio nulla del classico day by day del festival: potranno partecipare agli incontri in diretta coi registi e alle masterclass con gli ospiti. Tra l’altro quest’anno l’omaggio ad una grane artista come Claire Denis sarà sicuramente spunto di confronto tra autrice e pubblico. Anche i giurati lavoreranno da remoto, specificano da Nyon, e si lasciano andare ad una piccola confessione: “Non siamo però i primissimi a spostare il festival online”. Infatti, dal 18 al 30 marzo a si è svolto un festival di documentario altrettanto agguerrito, anche se un po’ più giovane (è nato nel 2003): il CPH: DOX di Copenhagen in Danimarca. Festival che ha tra l’altro appena annunciato, in rigoroso streaming, il vincitore: Songs of Repression dei registi danesi Marianne Hougen-Moraga & Estephan Wagner.