Assumete il Plaquenil! No, non assumete il Plaquenil! Le delicatissime informazioni riguardanti i farmaci da prendere per combattere il Coronavirus passano direttamente dai talk d’intrattenimento televisivo. L’ultimo suggerimento urlato ai quattro venti è quello di Alessandro Meluzzi. Il noto psichiatra e criminologo, ospite fisso a Quarto Grado su Rete4, durante la puntata di Stasera Italia ha lanciato il suo anatema verso il governo e l’Aifa, sottolineando il mancato utilizzo dell’idrossiclorochina per curare il Coronavirus. “Ricordatevi che c’è un farmaco, che costa sei euro a scatola, che è un salvavita formidabile – ha spiegato in diretta Meluzzi – E questo è ormai accreditato, questo l’ho saputo dagli amici russi di criminologia due mesi fa, i francesi lo stanno utilizzando. Qui lo si utilizza poco, inseguendo altre vie, perché costa troppo poco. Perché è un farmaco fuori mercato. Ed è l’idrossiclorochina, lo sapete tutti. È un farmaco comprovatamente efficace che costa niente. Questa sarà una delle poche ragioni per cui non sarà propagandato. Ma io mi assumo la responsabilità di dirlo a 60 milioni di persone”.
La conduttrice del programma, Barbara Palombelli, ha ulteriormente ricordato che quelle che si sono ascoltate erano “le parole di un medico”. L’idrossiclorochina è nota con il suo nome commerciale: Plaquenil. Ed è stato spiegato da diversi medici, tra cui Roberto Burioni, che è un farmaco antimalarico utilizzato da oltre 50 anni e testato nel 2005 testato anche contro la Sars. Burioni ha però puntualizzato di “non assumere Plaquenil senza prescrizione”. “Come ho detto chiaramente, i dati di laboratorio sull’efficacia del Plaquenil sono un punto di partenza e non un punto di arrivo. In mancanza di studi clinici è sbagliato assumere questo farmaco, anche perché poi non è disponibile per chi ne ha davvero bisogno”, ha ricordato su twitter il virologo milanese che nei giorni scorsi aveva illustrato i risultati ottenuti dai test di laboratorio al San Raffaele di Milano proprio su questo antimalarico. Certo è che, come scrive Il Messaggero la “sensazione è che i buoi siano usciti dal recinto ormai da un pezzo”. Tanto che il Plaquenil usato abitualmente per curare l’artrite reumatoide è diventato introvabile. Secondo Il Messaggero Federfarma ha confermato che da quindici giorni si devono fare richieste di ordine “urgenti”.
Sanofi, l’azienda farmaceutica che lo produce, dal canto suo risponde a tutti i farmacisti che il Plaquenil è disponibile ma che avrà tempi di consegna non inferiori alle 48/72 ore. Ricordiamo però che questo farmaco viene venduto solo su prescrizione medica e nel caso delle sperimentazioni ospedaliere in atto viene venduto attraverso canali diretti con le strutture sanitarie nazionali. Il consiglio, quindi, è quello di non avventarsi a chiedere questo farmaco autonomamente, lasciando a mani vuote tutte quelle persone che lo utilizzano per curare la loro artrite e che ora faticano a trovarlo.