L’impatto dell’attuale pandemia da Coronavirus sulle nostre vite è molteplice, tanto a livello personale quanto economico. Per quanto riguarda il settore hi-tech ad esempio, non saranno solo gli smartphone a conoscere un importante calo delle vendite. Secondo l’ultimo rapporto TV “Sets Market Tracker” di Omdia infatti si prevede un crollo delle vendite pari all’8,7%, ma che in realtà sfiorerebbe il 10% (9,8 per la precisione), se si tiene conto di un altro rapporto Omdia, precedente all’esplosione della pandemia, in cui per quest’anno si stimava addirittura una crescita del settore pari all’1,1%.
I motivi per un crollo del genere ovviamente sono molti e diversi. Anzitutto le misure di distanziamento sociale, adottate un po’ in tutto il mondo, ma che in Cina hanno significato fabbriche chiuse e ritardi quindi nell’approvvigionamento dei componenti per tutti i produttori, che durante l’anno accumuleranno dunque un importante ritardo. Per i consumatori invece l’obbligo di stare a casa ha significato l’impossibilità di recarsi presso centri commerciali e grandi catene per scegliere una nuova TV. Il rinvio degli europei di calcio e delle Olimpiadi di Tokyo infine hanno eliminato quelle che per molti avrebbero rappresentato altrettante occasioni per cambiare il proprio televisore.
“Su base regionale un calo annuale anche superiore al 10% non è così insolito. Negli ultimi 12 anni si sono verificate decine di contrazioni di questi eventi regionali. Ciò che non ha precedenti è un calo che coinvolge l’intero pianeta a causa delle azioni dei governi, coordinate a livello globale. Questo fenomeno non si era mai registrato nella storia del mercato TV”, si legge nel report di Omdia.
Secondo gli analisti, il calo più significativo dovrebbe registrarsi durante il secondo trimestre del 2020, ovvero tra aprile e giugno prossimo, con un crollo del 16% rispetto allo stesso periodo del 2019, sebbene non in tutte le parti del mondo. Mentre infatti in Europa e Nord America, zone in cui la pandemia è arrivata dopo, in quel periodo ci si attende un crollo degli ordini pari a ben il 40%, in Cina dovrebbero registrarsi segnali di ripresa. La società di analisi di mercato resta comunque ottimista, considerando al momento il boom di vendite previsto per quest’anno solo rimandato al 2021, quando appunto dovrebbero aver luogo molti degli eventi sportivi attualmente rinviati.