Tra i 13mila ospiti di tutta la Regione e i 7mila operatori sanitari, i tamponi positivi sono stati più di 400 per un totale di circa 35 vittime
A Palazzo Strozzi, sede della giunta regionale Toscana, si racconta che il governatore Enrico Rossi abbia due dossier sul tavolo: il primo è quello che ogni giorno viene trasmesso alla Protezione civile su nuovi contagi, guariti, accessi e deceduti. Poi ce n’è un altro che lo sta preoccupando non poco perché ogni ora che passa diventa sempre più ingombrante: è quello sulla crescita esponenziale di contagi e decessi nelle Residenze sanitarie assistite (Rsa) di tutta la Toscana.
Solo martedì nella sola Asl Toscana Centro (Firenze, Prato e Pistoia) si sono verificati 145 casi positivi al Covid-19, di cui 30 ricoverati in gravi condizioni e 14 vittime. Numeri da bollettino di guerra, che si vanno a sommare a quelli già preoccupanti delle ultime due settimane: tra i 13mila ospiti di tutta la Regione e i 7mila operatori sanitari, i tamponi positivi sono stati più di 400 per un totale di circa 35 vittime. E pensare che i casi conclamati sono solo quelli sintomatici a cui è stato fatto il test: non sono considerati gli asintomatici e quelli che, pur avendo sintomi, il tampone lo stanno ancora aspettando. Quindi, fanno sapere dalla Regione, “i numeri sono sicuramente più alti e se dobbiamo agire in fretta per non farli salire ancora”.
La Regione così ha deciso di fare test sierologici a tappeto per provare a isolare i positivi ma potrebbe essere troppo tardi: i sindacati accusano la giunta di non aver fatto abbastanza nella protezione degli operatori sanitari, mentre a Grosseto un gruppo di cittadini ha presentato la prima denuncia in procura per individuare le responsabilità sulla gestione della Rsa Pizzetti dove ci sono 10 positivi sui 39 ospiti.
“La Rsa è la parte che ci preoccupa di più dal punto di vista sanitario – dice a ilfattoquotidiano.it Giampaolo Giannoni, segretario regionale del sindacato degli infermieri Nursind – ci sono molti casi di positività in tante strutture che sono diventate delle vere e proprie bombe batteriologiche: a parte i casi più gravi che vengono portati in rianimazione, sono ambienti ad alto potere infettante ed è molto difficile isolare i pazienti positivi dagli altri. Così però l’escalation dei contagi non si ferma più e il problema riguarda anche il fatto che molti operatori sanitari non hanno le protezioni adeguate come le mascherine adatte”.
A Giannoni fanno eco i sindacati uniti che nel fine settimana hanno avuto una riunione con il Presidente Rossi in video conferenza per lanciare l’allarme sulle Rsa toscane e denunciare la mancanza di protezioni adeguate: il segretario Fp Cgil Alessandro Giorgetti chiede anche che siano fatti tamponi “a tutti gli operatori sanitari” delle strutture e che, siccome le residenze non sono adatte per isolare il virus eliminando il pericolo contagio, gli infetti devono “essere presi in carico dalle rispettive Asl”. Una strategia che al momento non viene presa in considerazione dalla giunta regionale.
I numeri – Il rischio però è che i buoi siano già scappati e i numeri delle ultime ore confermano una situazione drammatica: sulle 314 Rsa diffuse su tutto il territorio regionale, ce ne sono 30 coinvolte nell’area nord con 165 casi positivi e 10 morti, mentre nelle 44 della Asl centro i contagiati sono ben 110. Un numero che sale ancora nella zona sud-est della Toscana con 138 casi positivi, di cui 24 infermieri e personale Oss. E se i casi positivi stimati fossero addirittura il doppio, si arriverebbe a un migliaio di contagi. Negli ultimi giorni, i casi più preoccupanti sono stati quelli della Rsa Fondazione Galli di Pontremoli dove – come raccontato dal fatto.it – sette anziani hanno perso la vita, almeno dieci hanno i sintomi e sono rimasti solo 9 tra infermieri e tecnici. Casi simili arrivano da tutta la Toscana. C’è il caso di Bucine (Arezzo) dove martedì è arrivata la quinta vittima su 30 casi positivi ma anche Gallicano (Lucca) dove sui 44 ospiti sono stati scoperti 22 infetti, Fucecchio con due vittime delle ultime ore e 12 casi totali per non parlare della Lunigiana: in una Rsa di Aulla nelle ultime 24 ore sono stati scoperti ben 38 casi positivi al Covid-19 mentre in un’altra di Carrara sui primi 19 tamponi, 18 sono infetti.
I test a tappeto – Per questo, con due settimane di ritardo, il Presidente della Regione Rossi ha ordinato alle Asl di fare uno screening di massa in tutte le Rsa che arriverà a monitorare tutte le 20mila persone tra ospiti e personale sanitario. I primi test del sangue rapidi sono già partiti nelle aree più critiche: 5.000 nell’area della Toscana centro e quasi duemila nella zona nord al confinante con la Liguria. Solo domenica, però, il governatore ha emanato un’ordinanza chiesta da responsabili del settore, sindaci e personale sanitario da settimane per dividere le Rsa tra “Covid” e “no Covid” isolando i positivi e ricoverando i malati “instabili”.