Cultura

Coronavirus, slitta anche il Palio di Siena: nella storia era successo solo a causa di guerre, epidemie e morti eccellenti

La corsa del 2 luglio in onore della Madonna di Provenzano sarà spostata al 22 agosto mentre quella dell’Assunta, il più famoso che si svolge il 16 agosto, è stata posticipata al 26 settembre, dopo l’estate. La conferma ufficiale delle date arriverà dal Prefetto entro il 15 maggio

Da giorni Siena e le sue contrade erano in attesa del responso, che è arrivato nella serata di mercoledì: il palio di Siena è stato rinviato a causa dell’emergenza coronavirus. Quello del 2 luglio in onore della Madonna di Provenzano sarà spostato al 22 agosto mentre quello dell’Assunta, il più famoso che si svolge il 16 agosto, è stato posticipato al 26 settembre, dopo l’estate. La conferma ufficiale delle date arriverà dal Prefetto entro il 15 maggio, alla luce dell’evoluzione dei contagi che potrebbe far slittare ancora oltre la data delle due corse o addirittura annullarle.

Il rinvio del Palio di Siena ha pochi precedenti nella storia della città: era avvenuto solo in occasioni di guerre e, caso molto simile a quello odierno, dell’epidemia di colera del 1855. Dopo l’incontro di mercoledì con le Contrade, il sindaco di Siena, Luigi De Mossi, mercoledì sera ha parlato di una “dolorosa decisione unanime” che è stata presa “con forte rammarico nell’esclusivo sentimento di unità, solidarietà tra tutte le consorelle”. Insieme alle “carriere” sono state annullate anche le feste titolari, quelle celebrazioni che si svolgono nei week-end da fine aprile a inizio settembre che le 17 Contrade dedicano ai santi patroni: “E’ una decisione sofferta – ha spiegato il rettore del Magistrato delle Contrade, Claudio Rossi – ma è un gesto di solidarietà e di rispetto nei confronti di tutti”.

I precedenti: stop al Palio durante guerre e epidemie – Nella storia della città di Siena, il palio è stato annullato solo in casi eccezionali, durante guerre, epidemie o morti eccellenti: la prima volta fu quella del 16 agosto 1723 per la morte del Granduca Ferdinando II di Toscana mentre la corsa fu rinviata di un anno nel 1848 e nel 1866 a causa della prima e della seconda Guerra di Indipendenza contro l’Austria. Annullato anche il palio del 1855 per l’epidemia di colera che, partita dall’India, si estese in tutta Europa arrivando anche in Toscana per i traffici commerciali del porto di Livorno: in quel caso il palio si tenne tre volte l’anno successivo, nel 1856. Infine, nel XX Secolo la “carriera” non fu disputata nel 1900 dopo l’attentato al re Umberto I e soprattutto fu sospeso durante la Seconda Guerra Mondiale, tra il 1940 e il 1944. Il 20 agosto 1945 si riprese con il famoso “Palio della Pace” vinto dal Drago. Quello è l’ultimo spostamento di date prima della pandemia di oggi.

La decisione: tutto traslato – Alla fine ha prevalso la linea del sindaco De Mossi che voleva traslare le due corse di un mese, pur rispettando la richiesta delle Contrade di non correre il Palio della Madonna di Provenzano nel giorno dell’Assunta. E così, la prima “carriera” si terrà una settimana dopo Ferragosto. L’importante, era il diktat dell’amministrazione comunale, era non disputare il Palio a porte chiuse essendo l’appuntamento più importante della città nel corso dell’anno: “Non confondiamo il turismo con il Palio – ha detto il primo cittadino prima di incontrare le Contrade a Palazzo Pubblico – ma in un momento così disastroso avere persone che vivificano la nostra economia è un aspetto che non posso del tutto sottovalutare”. In caso di peggioramento dei contagi e di prolungamento delle restrizioni del governo, sul tavolo restano due soluzioni eccezionali: un Palio straordinario a settembre o addirittura l’annullamento e il rinvio al 2021 come avvenuto per europei di calcio e Olimpiadi di Tokyo.

Twitter: @salvini_giacomo