Una bambina genovese di 8 anni legge al TgRai Liguria una letterina, chiaramente preconfezionata, a Giuseppe Conte che non è propriamente Babbo Natale: “Caro presidente del Consiglio, a nome di tutti i bambini (tutti? ndr) chiedo che tu ci faccia uscire da casa un’oretta”. E vi risparmio il resto. La piccola viene persino bi-intervistata dopo l’appello. E fa notizia.
Nel contempo, un manipolo di pediatri e pedagogisti raccolgono in rete, con tempi da Speedy Gonzales, 22.679 firme di solidarietà ed esprimono al governo e a Mattarella “grande preoccupazione per il fatto che ai bambini non sia data alcuna possibilità di uscire, al contrario di quanto accade, ad esempio, per gli animali da compagnia, che hanno diritto di espletare i loro bisogni fisiologici fuori casa”. Bimbi pieni di voglia di “inebriarsi d’aria”, come poetava Emily Dickinson, quando inebriarsi d’aria si poteva, però, senza uccidere nessuno. E il governo che fa? Con tempi ancor più rapidi, emana una circolare: attraverso il capo di gabinetto evidenzia che “è da intendersi consentito, ad un solo genitore, camminare con i propri figli minori in quanto tale attività può essere ricondotta alle attività motorie all’aperto, purché in prossimità della propria abitazione”. Minori? Ovvero, anche un diciassettene può uscire con mamma o papà?
L’iniziativa fa giustamente incazzare molti governatori regionali e amministratori locali (fra i quali De Luca della Campania, l’assessore al Welfare della Lombardia Gallera, il sindaco di Sassari Campus, solo per citarne alcuni) oltre che molti medici e pediatri, seriamente impegnati a far calare i morti per coronavirus. Dice Gallera: “Questa circolare del ministero degli Interni rischia di dare un messaggio che può essere devastante. Spero che i cittadini ignorino questa folle, insensata e irresponsabile circolare, che stiano a casa e organizzino giochi con i propri figli”. Altro che bambini all’aperto. Eminenti medici, come Anna Oliverio Ferraris, psicologa e psicoterapeuta, lo confermano: “I bambini sarebbero portati ad avvicinarsi ad altri bambini, a cercare il contatto e sarebbe difficile impedire loro questi atteggiamenti…”.
Il giorno dopo, il governo fa quello che sembra proprio un dietrofront. È il primo aprile, ma non è un pesce che quest’anno sarebbe di pessimo gusto. E arriva un chiarimento – si fa per dire – del Viminale: “Le regole sugli spostamenti non cambiano. La circolare del ministero dell’Interno del 31 marzo si è limitata a chiarire alcuni aspetti interpretativi sulla base di richieste pervenute”. Dalla commovente bambina genovese, forse. “In particolare, è stato specificato che la possibilità di uscire con i figli minori è consentita a un solo genitore per camminare purché questo avvenga in prossimità della propria abitazione e in occasione di spostamenti motivati da situazioni di necessità o di salute”.
Il senatore Vito Crimi spiega poi a Manuela Moreno durante il Tg2 Post, la criptica differenza, alla base della quale c’è stato un “fraintendimento”, parola assai comune di questi tempi. In pratica il bimbo può sì accompagnare un genitore, ma a far la spesa. Tutto qui. E allora che ci facevano ieri tutti quei bimbi in bici a Roma o a Milano, solo a titolo di esempio? “Si va be’”, ribatte Crimi, “quelli sarebbero usciti comunque in bici, con o senza ordinanza”. La retromarcia afferma anche che i bimbi possono uscire “perché si tratta di un’attività motoria e non di uno sport all’aperto”.
Ah, dimenticavo un punto fondamentale: tutti gli spostamenti degli infanti (o diciassettenni) restano “soggetti al divieto generale di assembramento e all’obbligo di rispettare la distanza di sicurezza minima di un metro da ogni altra persona”. Facile tenere a distanza dei bambini scatenati dopo giorni di chiusura in casa… del resto, si sa, Nanni Moretti di Caro Dario insegna, i pargoli italiani sono noti per la loro obbedienza e serafica tranquillità… particolarmente inclini a rispettare il “divieto di assembramento” prescritto dal divieto…
Ma, il giorno prima, la ministra per le Pari Opportunità Elena Bonetti non aveva dichiarato che “ai bambini è stato chiesto un sacrificio enorme (…)”, dunque “dobbiamo permettere loro, in modo graduale sicuro, tutelato, per la loro salute e la salute della collettività di uscire, di poter iniziare a fare un’attività psicomotoria ovviamente non in gruppo ma da soli” pur “nel pieno rispetto delle regole del contenimento e del contrasto al virus”. Certo che la bambina genovese di otto anni, quando sarà grande, potrà ricordare di aver creato profondi “fraintendimenti” fra governo e Regioni. O fra irragionevolezza e buon senso.
Michele Bazan Giordano
Giornalista e scrittore
Diritti - 2 Aprile 2020
Il pasticcio sulle uscite dei bambini e il buon senso che non c’è
Una bambina genovese di 8 anni legge al TgRai Liguria una letterina, chiaramente preconfezionata, a Giuseppe Conte che non è propriamente Babbo Natale: “Caro presidente del Consiglio, a nome di tutti i bambini (tutti? ndr) chiedo che tu ci faccia uscire da casa un’oretta”. E vi risparmio il resto. La piccola viene persino bi-intervistata dopo l’appello. E fa notizia.
Nel contempo, un manipolo di pediatri e pedagogisti raccolgono in rete, con tempi da Speedy Gonzales, 22.679 firme di solidarietà ed esprimono al governo e a Mattarella “grande preoccupazione per il fatto che ai bambini non sia data alcuna possibilità di uscire, al contrario di quanto accade, ad esempio, per gli animali da compagnia, che hanno diritto di espletare i loro bisogni fisiologici fuori casa”. Bimbi pieni di voglia di “inebriarsi d’aria”, come poetava Emily Dickinson, quando inebriarsi d’aria si poteva, però, senza uccidere nessuno. E il governo che fa? Con tempi ancor più rapidi, emana una circolare: attraverso il capo di gabinetto evidenzia che “è da intendersi consentito, ad un solo genitore, camminare con i propri figli minori in quanto tale attività può essere ricondotta alle attività motorie all’aperto, purché in prossimità della propria abitazione”. Minori? Ovvero, anche un diciassettene può uscire con mamma o papà?
L’iniziativa fa giustamente incazzare molti governatori regionali e amministratori locali (fra i quali De Luca della Campania, l’assessore al Welfare della Lombardia Gallera, il sindaco di Sassari Campus, solo per citarne alcuni) oltre che molti medici e pediatri, seriamente impegnati a far calare i morti per coronavirus. Dice Gallera: “Questa circolare del ministero degli Interni rischia di dare un messaggio che può essere devastante. Spero che i cittadini ignorino questa folle, insensata e irresponsabile circolare, che stiano a casa e organizzino giochi con i propri figli”. Altro che bambini all’aperto. Eminenti medici, come Anna Oliverio Ferraris, psicologa e psicoterapeuta, lo confermano: “I bambini sarebbero portati ad avvicinarsi ad altri bambini, a cercare il contatto e sarebbe difficile impedire loro questi atteggiamenti…”.
Il giorno dopo, il governo fa quello che sembra proprio un dietrofront. È il primo aprile, ma non è un pesce che quest’anno sarebbe di pessimo gusto. E arriva un chiarimento – si fa per dire – del Viminale: “Le regole sugli spostamenti non cambiano. La circolare del ministero dell’Interno del 31 marzo si è limitata a chiarire alcuni aspetti interpretativi sulla base di richieste pervenute”. Dalla commovente bambina genovese, forse. “In particolare, è stato specificato che la possibilità di uscire con i figli minori è consentita a un solo genitore per camminare purché questo avvenga in prossimità della propria abitazione e in occasione di spostamenti motivati da situazioni di necessità o di salute”.
Il senatore Vito Crimi spiega poi a Manuela Moreno durante il Tg2 Post, la criptica differenza, alla base della quale c’è stato un “fraintendimento”, parola assai comune di questi tempi. In pratica il bimbo può sì accompagnare un genitore, ma a far la spesa. Tutto qui. E allora che ci facevano ieri tutti quei bimbi in bici a Roma o a Milano, solo a titolo di esempio? “Si va be’”, ribatte Crimi, “quelli sarebbero usciti comunque in bici, con o senza ordinanza”. La retromarcia afferma anche che i bimbi possono uscire “perché si tratta di un’attività motoria e non di uno sport all’aperto”.
Ah, dimenticavo un punto fondamentale: tutti gli spostamenti degli infanti (o diciassettenni) restano “soggetti al divieto generale di assembramento e all’obbligo di rispettare la distanza di sicurezza minima di un metro da ogni altra persona”. Facile tenere a distanza dei bambini scatenati dopo giorni di chiusura in casa… del resto, si sa, Nanni Moretti di Caro Dario insegna, i pargoli italiani sono noti per la loro obbedienza e serafica tranquillità… particolarmente inclini a rispettare il “divieto di assembramento” prescritto dal divieto…
Ma, il giorno prima, la ministra per le Pari Opportunità Elena Bonetti non aveva dichiarato che “ai bambini è stato chiesto un sacrificio enorme (…)”, dunque “dobbiamo permettere loro, in modo graduale sicuro, tutelato, per la loro salute e la salute della collettività di uscire, di poter iniziare a fare un’attività psicomotoria ovviamente non in gruppo ma da soli” pur “nel pieno rispetto delle regole del contenimento e del contrasto al virus”. Certo che la bambina genovese di otto anni, quando sarà grande, potrà ricordare di aver creato profondi “fraintendimenti” fra governo e Regioni. O fra irragionevolezza e buon senso.
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Roma, 13 mar. (Adnkronos) - Findus, azienda attiva nel settore dei surgelati e parte del Gruppo Nomad Foods, annuncia il raggiungimento di un traguardo storico: il 100% dei suoi prodotti ittici proviene da pesca sostenibile certificata Msc (Marine Stewardship Council) e acquacoltura responsabile certificata Asc (Aquaculture Stewardship Council). Questo obiettivo, annunciato nel marzo del 2017, segna non solo il compimento di un percorso, ma anche l’inizio di un nuovo capitolo, consolidando il ruolo di Findus come leader del mercato del surgelato ittico, con circa 20mila tonnellate di prodotto, che equivale al 20% del comparto, per un valore totale di 290 milioni di euro.
“Siamo estremamente soddisfatti di questo importante risultato, frutto di un notevole impegno organizzativo ed economico. L’approvvigionamento di volumi importanti, come quelli sviluppati da Findus, l’ampiezza e la varietà del nostro portafoglio di prodotti ittici, che vanta oltre 20 diverse specie, ha richiesto un impegno significativo volto a coinvolgere, informare ed ingaggiare tutta la filiera, dai gruppi di pescatori alla lavorazione del pesce, dal confezionamento fino all’arrivo dei prodotti negli scaffali della Gdo. La salvaguardia della biodiversità marina è uno standard da perseguire collettivamente per tutelare i nostri mari e garantire una fonte di nutrimento sostenibile per le future generazioni - ha dichiarato Renato Roca, Country Manager di Findus Italia - Come leader di mercato, siamo consapevoli della nostra responsabilità e siamo orgogliosi di aver ispirato l’intero settore, raggiungendo l’obiettivo fissato nel 2017 e promuovendo costantemente un modello di sostenibilità condivisa. Questo non è un punto d’arrivo, ma una tappa che ci spinge a proseguire nel nostro impegno. Produrre cibo impattando meno sull’ambiente e tutelando le risorse naturali è la nostra sfida: ci impegniamo per un progresso costante e responsabile, affinché la sostenibilità diventi sempre più un valore condiviso da tutto il settore e dai consumatori”.
Un comparto, quello dell’ittico surgelato, che ha avuto un buon andamento: secondo Iias nel 2024 sono state consumate 95.955 tonnellate di pesce surgelato, con una crescita del 3,9% rispetto al 2023. Findus è la prima azienda leader di settore 100% certificata Msc e Asc. A dimostrazione dell’impatto concreto della scelta di Findus sul mercato di riferimento - fa notare l'azienda - il volume totale dei prodotti ittici certificati Msc in Italia è più che triplicato da quando l’azienda ha ottenuto la certificazione Msc, registrando una crescita del 170% tra il 2017/2018 e il 2023/2024. Se si considera in particolare la categoria dei surgelati, l’influenza sul mercato della certificazione di Findus è stata altrettanto rilevante: in questo segmento, il volume di prodotti ittici certificati Msc è più che raddoppiato, con una crescita del 92% nello stesso periodo.
A partire dalla prossima settimana, tutti i prodotti delle gamme Findus - oltre 60 referenze - porteranno quindi il marchio blu di pesca sostenibile Msc e quello verde di acquacoltura responsabile Asc.
La pesca sostenibile e certificata Msc deve soddisfare il rigoroso Standard di Marine Stewardship Council, la più importante organizzazione al mondo in tema di pesca sostenibile, che si fonda su tre princìpi: la pesca deve lasciare in mare abbastanza pesci per permettere loro di riprodursi, affinché l’attività possa proseguire nel tempo; deve essere effettuata in modo da minimizzare il suo impatto sull’ecosistema, consentendo alla flora e alla fauna marina di prosperare; deve essere gestita in modo da potersi adattare alle mutevoli condizioni ambientali, nel rispetto delle leggi vigenti.
Per quanto riguarda invece il marchio verde Asc, esso garantisce al consumatore che il prodotto ittico provenga da un allevamento certificato secondo lo Standard di Aquaculture Stewardship Council (Asc), un'organizzazione internazionale indipendente senza scopo di lucro che stabilisce requisiti rigorosi per l'acquacoltura responsabile, spronando i produttori ittici a minimizzarne l'impatto ambientale e sociale. I requisiti ambientali prevedono che l’allevamento minimizzi il suo impatto sugli ecosistemi locali, che tutti i mangimi per pesci siano completamente tracciabili e che i parametri dell'acqua, come i livelli di fosforo e ossigeno, siano misurati regolarmente per rimanere entro i limiti stabiliti. I requisiti sociali comprendono invece la tutela dei diritti dei lavoratori e il rispetto delle comunità locali. Infine, i requisiti di benessere animale, assicurano che gli animali siano trattati con il massimo rispetto lungo tutto il loro ciclo di vita.
Reggio Emilia, 13 mar. (Adnkronos/Labitalia) - "Dai 2,2 miliardi di metri cubi che vengono consumati oggi a livello mondiale si arriverà ad un consumo di 3,2 miliardi di metri cubi e in questo giocherà una chiave sempre più importante il riciclo, quindi dobbiamo essere bravi a cercare di sostituire ove possibile materiale di legno vergine con materiale riciclato". A dirlo Massimiliano Bedogna, presidente di Conlegno, che ha aperto i lavori degli stati generali delle aziende attive nella riparazione, riutilizzo e gestione dei pallet a Gattatico di Reggio Emilia.
"Nel cospetto europeo siamo tra i sistemi più più evoluti, abbiamo un consorzio come Rilegno che ha una raccolta capillare molto importante del fine vita dell'imballaggio in legno e abbiamo anche delle industrie che trasformano per quanto riguarda l'imballaggio il fine vita del legno da imballaggio in prodotti riciclati, quindi io direi che la strada è tracciata; ovviamente non è sufficiente però dobbiamo spingere affinché si trovi sempre di più un compromesso tra l'economia e la sostenibilità affinché entrambe possano giocare un ruolo determinante per il futuro del nostro paese", ha concluso Bedogna
Reggio Emilia, 13 mar. (Adnkronos/Labitalia) - "Dai 2,2 miliardi di metri cubi che vengono consumati oggi a livello mondiale si arriverà ad un consumo di 3,2 miliardi di metri cubi e in questo giocherà una chiave sempre più importante il riciclo, quindi dobbiamo essere bravi a cercare di sostituire ove possibile materiale di legno vergine con materiale riciclato". A dirlo Massimiliano Bedogna, presidente di Conlegno, che ha aperto i lavori degli stati generali delle aziende attive nella riparazione, riutilizzo e gestione dei pallet a Gattatico di Reggio Emilia.
"Nel cospetto europeo siamo tra i sistemi più più evoluti, abbiamo un consorzio come Rilegno che ha una raccolta capillare molto importante del fine vita dell'imballaggio in legno e abbiamo anche delle industrie che trasformano per quanto riguarda l'imballaggio il fine vita del legno da imballaggio in prodotti riciclati, quindi io direi che la strada è tracciata; ovviamente non è sufficiente però dobbiamo spingere affinché si trovi sempre di più un compromesso tra l'economia e la sostenibilità affinché entrambe possano giocare un ruolo determinante per il futuro del nostro paese", ha concluso Bedogna
Gaza, 13 mar. (Adnkronos/Afp) - "Il rapporto delle Nazioni Unite sugli atti di genocidio contro il popolo palestinese conferma ciò che è accaduto sul terreno: un genocidio e la violazione di tutti i principi umanitari e legali". Lo ha detto all'Afp il portavoce del movimento islamico, Hazem Qassem.
Roma, 13 mar. - (Adnkronos) - Il Premio Film Impresa è pronto a tornare per il terzo anno consecutivo. La conferenza stampa di presentazione avrà luogo il 17 marzo, alle 11, alla Casa del Cinema di Roma a Villa Borghese. Il Premio - la cui terza edizione si terrà il 9, 10 e 11 aprile sempre alla Casa del Cinema - è un’iniziativa ideata e realizzata da Unindustria con il supporto di Confindustria. Divenuto ormai un vero hub culturale e luogo d’incontro di riferimento, il Premio ha l’obiettivo di valorizzare, esaltare e comunicare i valori dell’impresa e delle persone che vi lavorano. Creatività, visione, coraggio, tradizione, appartenenza al territorio, innovazione e sostenibilità sono i protagonisti dei prodotti audiovisivi, dei cortometraggi e dei mediometraggi candidati che saranno selezionati da una giuria presieduta quest’anno da Caterina Caselli.
Alla conferenza stampa di lancio, che annuncerà i nomi di tutti i componenti della giuria e anche il dettaglio del programma degli eventi del Pfi, prenderanno parte il presidente del Premio Film Impresa Giampaolo Letta, il presidente di Unindustria Giuseppe Biazzo, il direttore artistico del Premio Mario Sesti e la presidente di Giuria Caterina Caselli.
Parteciperanno inoltre i rappresentanti delle aziende partner, e interverrà anche Lorenza Lei, responsabile Cinema e Audiovisivo della Regione Lazio. La terza edizione del Premio Film Impresa si avvale del patrocinio di Regione Lazio, Roma Capitale e Rai Teche, e della collaborazione di Confindustria, Anica, Una e Fondazione Cinema per Roma. L'iniziativa è realizzata in partnership con Almaviva, Edison Next, Umana e UniCredit, e con il supporto tecnico di Spencer & Lewis, D-Hub Studios, Ega e Tecnoconference Europe. Media partner dell'evento sono Il Messaggero, Prima Comunicazione e Adnkronos.
Tel Aviv, 13 mar. (Adnkronos) - L'esercito israeliano afferma di aver colpito un "centro di comando appartenente alla Jihad islamica palestinese" a Damasco. L'attacco dimostra che Israele "non permetterà che la Siria diventi una minaccia per lo Stato di Israele", ha dichiarato il ministro della Difesa israeliano Israel Katz, aggiungendo che nella lotta "al terrorismo islamico contro Israele, non sarà dispensato né Damasco né altri".
Catania, 13 mar. (Adnkronos) - "La politica tende a minimizzare il ruolo dei clan all'interno delle comunità e della capacità che hanno di raccogliere consensi. Quindi c'è una minore consapevolezza in questa direzione. Farsi condizionare significa mettersi a disposizione" dei clan. E' il monito del Presidente della Commissione regionale antimafia all'Ars Antonello Cracolici conversando con i giornalisti a Catania dove oggi si è trasferita la Commissione per le audizioni. "La politica se si mette a disposizione - dice - è inevitabilmente subalterna alla criminalità".