L'Istantanea

“Voi ci infettate”. La storia triste di tre ragazzi volontari della Croce rossa

Tre ragazzi di Taranto, volontari della Croce rossa, sono appena tornati in città, nella loro casa, dopo sette giornate infernali trascorse in Lombardia. È la loro prima notte di pace, dopo sette giorni trascorsi nell’inferno lombardo. È la loro prima notte di sonno. Due ragazzi e una ragazza convivono nello stesso appartamento osservando scrupolosamente tutte le prescrizioni di distanziamento e isolamento. I coinquilini – accortisi del loro ritorno – bussano con i pugni alla loro porta. Urlano: “untori!”, “ci infetterete tutti!”. “Non ci aspettavamo un grazie, non pensavamo all’applauso. Ma ascoltare quegli epiteti proprio no”, raccontano in un video pubblicato sul sito della Croce Rossa. I tre giovani volontari, simboli di un’Italia veramente solidale e veramente coraggiosa, avevano scelto non solo di soccorrere ma per farlo di mettere a repentaglio la loro salute. Lo hanno fatto in silenzio. Come in silenzio, chiusi nella loro casa (“naturalmente il massimo che facciamo è affacciarci al balcone”), erano quella sera, in procinto di riposare finalmente.

Invece il rumore della cattiveria, di una crudeltà che solo l’uomo sa far provare, li ha svegliati e inchiodati al loro reato: essere stati troppo generosi e coraggiosi e audaci. Dunque dei piccoli, anonimi eroi di questo tempo doloroso.