L'associazione precisa che ricorrerà “a ogni strumento anche giudiziario, non "contro" l'Inps o altri Enti, ma per aiutarli a rispettare le leggi e a migliorare il rapporto con i cittadini, in particolare quelli con disabilità”
Dopo le fortissime polemiche che hanno travolto l’Inps per il caos provocato dai problemi del suo sito bloccato per ore e con evidenti falle nell’accesso durante tutto il primo giorno soprattutto per le richieste del bonus dei 600 euro destinato in particolare ai lavoratori autonomi previsto dal decreto “Cura Italia”, un altro problema riguarda direttamente il portale web dell’Istituto nazionale della previdenza sociale. “Il sito dell’Inps colpevolmente non è fruibile dalle donne e uomini non vedenti o ipovedenti. Per questo motivo abbiamo deciso di inviare una diffida rivolta all’Inps in quanto nella giornata del 1 aprile il modulo per richiedere il bonus di 600 euro, previsto dal decreto ‘Cura Italia’, non risultava e tuttora non risulta essere fruibile dalle persone con disabilità sensoriale”. A dirlo a Ilfattoquotidiano.it è l’avvocato Alessandro Gerardi, oltre che consigliere generale dell’Associazione Luca Coscioni ed estensore della diffida. La questione è strettamente legata ai problemi che il portale ha continuato ad avere anche ieri ma che l’ente pubblico della previdenza sociale italiana sta risolvendo a fronte di 2 milioni di domande telematiche ricevute solo per usufruire del bonus 600 euro.
“Per rendere accessibili i siti della Pubblica amministrazione non servono sforzi immani” evidenzia il segretario dell’associazione Coscioni Filomena Gallo. “Se le misure di emergenza servono a farsi carico delle situazioni più difficili, l’accesso alle persone con disabilità non può essere certo considerato un bene da sacrificare in nome dell’emergenza, ma semmai una priorità per impedire l’aggravamento di condizioni di fragilità estreme. Si può quindi – continua il segretario dell’associazione – semmai dire che proprio l’emergenza è l’occasione per superare forme di discriminazione che, oltre ad essere odiose, sono anche illegali”.
La Luca Coscioni precisa inoltre che ricorrerà “a ogni strumento anche giudiziario, non “contro” l’Inps o altri Enti, ma per aiutarli a rispettare le leggi e a migliorare il rapporto con i cittadini, in particolare quelli con disabilità”. Contattato dal Fattoquotidiano.it l’avvocato Gerardi afferma che “per le persone con disabilità il web è sempre più il canale privilegiato per l’accesso a informazione e servizi della Pubblica Amministrazione. Garantire ad una persona ipovedente ma non solo la possibilità di ottenere il servizio direttamente da casa significa migliorare la sua qualità della vita”. Il legale sottolinea anche i vari problemi che le persone disabili già si trovavano ad affrontare prima della pandemia di coronavirus: “Purtroppo ancora oggi l’utente con disabilità è molto spesso impossibilitato a recarsi presso gli uffici pubblici a causa della presenza delle barriere architettoniche, sicché diventa assolutamente fondamentale riuscire a garantire a quella stessa persona la possibilità di accedere ai servizi online della Pubblica Amministrazione per poter usufruire dei servizi essenziali”, conclude Gerardi.